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Milano | Urbanistica – La città del futuro: più alberi, meno auto e corso Buenos Aires pedonale

Ieri, 3 febbraio 2022, durante la conferenza stampa online organizzata da Legambiente Lombardia (Milano 3 e 4 febbraio 2022) per presentare il dossier Mal’aria 2022, l’assessora all’Ambiente del Comune di Milano, Elena Grandi, ha argomentato alcuni punti riguardanti Milano città. Argomenti che ci stanno a cuore: come poter rendere più verde la città e più vivibile.

Anzitutto le auto, in un futuro prossimo, avranno ancora senso utilizzate come stiamo facendo ancora oggi? Probabilmente no. Nel frattempo il Comune di Milano si è posto come obiettivo quello di mettere le basi per fare scomparire o diminuire drasticamente le auto, anche quelle a zero emissioni, dalla città. Sicuramente togliere dalla circolazione interna le auto private.

Altra grande notizia, finalmente, è quella che vede il comune di Milano fare un censimento dei sottoservizi (le condutture che, nel sottosuolo, trasportano gas, acqua, cavi di ogni genere e non solo). L’obiettivo di questo censimento è capire dove poter piantumare alberi nelle nostre strade e rendere sicuramente meno pesante l’effetto delle isole di calore che oramai sono un vero problema ambientale.

Salvaguardare anche le alberature presenti nelle nostre strade, togliendo un po’ alla volta le auto parcheggiate sulle radici. L’esempio è quello realizzato recentemente in via Ampère, con la sistemazione e lo spostamento delle auto solo su carreggiata (prima le auto venivano parcheggiate a cavallo del marciapiede, rovinando anche alcune alberature), oppure il progetto in fase esecutiva di via Pacini che vedrà al posto del parcheggio selvaggio una sistemazione a verde con panchine e giochi da tavolo. Un esempio che verrà replicato anche altrove.

Inoltre, come ha detto l’assessora, esponente di Europa Verde, Elena Grandi, sarebbe grande cosa trasformare Corso Buoenos Aires, una delle direttrici destinate a diventare Ztl, addirittura completamente pedonale, difendendo anche la criticatissima pista ciclabile presente nel corso: “Sicuramente è sistemabile, ma c’è un fiume di gente in bici, non ne ho mai vista tanta”.

L’argomento del dibattito sul rapporto annuale di Legambiente “Mal’aria”, è preoccupante: su 102 città in Italia, nessuna rispetta i valori limite dell’inquinamento atmosferico dell’OMS.

In particolare ben 17 sono le città con i valori più che doppi di PM10, con Alessandria che nel 2021 ha registrato una media annuale di 33 mg/mc rispetto al limite OMS di 15; poi, tra i peggiori, Milano con 32, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino con 31. Per le PM 2.5 il dato peggiore, 4 volte oltre i limiti, è quello di Cremona e Venezia, mentre sul fronte biossido d’azoto maglia nera a Milano e Torino. Tutte facenti parte di questa benedetta e maledetta Pianura Padana, dove vivono circa 14.850.000 ab., pari a oltre un quarto della popolazione italiana: la densità demografica (355 ab./km2) risulta quasi doppia rispetto alla media nazionale.

Un problema che non riguarda solo la città di Milano, ma una vasta porzione di territorio nazionale.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Elena Galimberti

Pianura Padana, Inquinamento, Verde Pubblico, Parcheggio selvaggio, Area pedonale, via Pacini, Lega Ambiente,




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


64 thoughts on “Milano | Urbanistica – La città del futuro: più alberi, meno auto e corso Buenos Aires pedonale

  1. Anonimo

    Il censimento dei sottoservizi per mappare le aree piantumabili è una cosa molto intelligente e giusta !!!

    (Il resto sembra la solita solfa di grande buon senso ma poca operatività per dimostrare di “aver detto qualcosa di verde” ma ci sta …)

      1. Anonimo

        Benissimo meno auto e più verde. Ma quel che urge sono più senso civico, meno maleducazione e più controlli e sanzioni da parte della Polizia.

        Per assurdo anche alberare e pedonalizzare tutta Milano non renderà la città più bella se poi continuano a esserci i soliti maleducati impuniti che gettano rifiuti e sigarette a terra o fanno pisciare il cane in ogni angolo

  2. Alberto

    Sicuramente togliere le auto dai parterre alberati da una sensazione di maggior ordine e decoro, però l’argomentazione del danno alle radici mi sembra pretestuosa: vengono parcheggiate lì da decine di anni, eppure non mi sembra che gli alberi ne soffrano particolarmente.

    1. Anonimo

      Eh si, siamo anche agronomi da Facebook ora? Ma a me sembra palese che un albero soffra soffocato dall’asfalto e con il terreno costantemente pressato dalle auto e avvelenato dai fluidi che spesso rilasciano.

  3. Anonimo

    La pedonalizzazione di corso Buenos Aires andrebbe fatta domani.

    I negozi hanno bisogno di sostegno in questo periodo e rendere tutta il corso pedonale darebbe una grande boccata d’ossigeno alle attività, portando un mare di gente a frequentare non solo il bel centro storico ma anche il corso.

    1. Anonimo

      Corso buonos aires è la via che ti porta a Monza e in tangenziale…non puoi chiuderla alle auto solo per un capriccio…così intaseresti tutte le vie limitrofe a corso buenos aires…

          1. Anonimo

            Stattene a casa tua a monza o brianza che non ci interessa vedere il tuo suv da cafone arricchito ed ancor più sentire il puzzo dello smog.

          2. Anonimo

            Non lo sai che i suv euro 6 da cafoni arricchiti inquinano meno delle vecchie panda da cafoni poveri come te?

          3. Anonimo

            Peccato che non abbia nessuna macchina perché non la voglio, ed utilizzo i mezzi pubblici o la bici, come mi è stato insegnato (giustamente) in città del “primo” mondo (il che esclude purtroppo Milano). PS Altra ragione per non prendere l’auto e che poi ti fregano il cafonissimo rolex col trucco del finestrino! Ad maiora giargia

          4. Anonimo

            Invece in metro ti ciulano il portafoglio e il telefono.
            Buon sabato pomeriggio in via Torino.

          5. Anonimo

            Il ciclotalebano che ha fatto scuola di vita “all’estero” con l’Erasmus e il giargiana che viene a Milano col SUV: sembrate usciti da un cinepanettone 🙂

    2. Anonimo

      Purtroppo, senza controlli e sanzioni, anche le aree pedonali creano degrado.

      Ad esempio, le aree già pedonali di Buenos Aires (porta Venezia e p.za Argentina) sono degradate: barboni ed ubriaconi con relativo unto e vomito a terra, barettini e Mc Donalds preda di avventori maleducati che sporcano a terra o fanno schiamazzi, cestini stracolmi e strabordanti di rifiuti ecc.

      Temo che se Buenos Aires diventasse tutta pedonale, si riempirebbe di bar e locali portando schiamazzi e un mare di rifiuti

        1. Wf

          Si sostituirebbero le poche persone che vanno a fare compere in automobile con le molte di più che abdrebbero a fare acquisti a piedi in un corso commerciale bello e pedonale…

          Come avviene dovunque nel mondo.

          Facciamo a meno di chi va a fare acquisti in auto e li sostituiamo con le migliaia di chi ogni giorno va a fare shopping passeggiando.

          Sono molti di più.

          Già oggi ci sono un sacco di persone che visitano il corso a piedi.

          Come in Duomo.

  4. Fab

    Osservavo la mappa, assurdo che nel centro storico il verde sia completamente assente!

    Eppure ci sono delle zone dove si potrebbe piantare senza problemi,

    Via larga, corso Matteotti, via Cusani, via monte di pietà e tanti! Anche magari qualche albero, senza piantumare le strade per intero, ogni singolo albero farebbe la differenza in estate!

    1. Ncassa negher

      Quei signori che sono incaricati alla nostra mobilità siedono sulla loro poltrona e hanno i loro porta borse, i loro portantini, il loro spiazzo verde rivendicato come moderni vassalli. Ma num il populino che magari abbiamo figli, arti e mestieri dobbiamo vergognarci se abbiamo 4 ruote da far circolare.

  5. giovanni

    Si bello ok, vendiamo le macchine e viviamo meglio, d’accordo. Ma resta che per viaggiare ancora servono, cosi come per spostarsi oltre regione, per trasportare. Ma una politica seria di parcheggi sotterranei solo per residenti? Evitare di asfaltare zone nuove togliendo il pave (Palestro)? In viale umbria verrà finalmente completata la preferenziale, ma lo studio evidenzia come oltre 350 posti auto saranno perduti. Perche a queste buone idee non segue la costruzioni di posti auto per residenti?

    1. Anonimo

      Le macchine servono poco per viaggiare in città. A Copenaghen ci sono circa 300 macchine per 1000 abitanti, a Milano ne abbiamo circa 700 per 1000 abitanti. Si, si, l’ambulanza esiste anche a Copenaghen. Ma per andare al bar e prendere un caffè la macchina non serve. 90% dei viaggi in città sono per meno di 5km, e l’occupazione delle macchine a Milano e 1,3 persone per macchina. Ridurre il numero di macchine a metà è facilmente possibile, senza creare problemi per nessuno.

      1. Anonimo

        Non che i SUV mi stiano simpatici, tutt’altro, ma per onestà intellettuale, le due principali cause di inquinamento nella pianura padana sono i riscaldamenti obsoleti e gli allevamenti intensivi.

        1. Anonimo

          Quindi per onestà intellettuale immagino che ti stiano simpatici i Ford transit con 400.000 km o piu’ sul gobbo e di 30 anni fa.

          Lo sanno anche i bambini che le cause sono quelle che ha detto l’Anonimo 18:27

          1. Anonimo

            Un intervento di una tale pochezza che si commenta da solo.

            Comunque esiste Google Scholar, provalo.

    1. Anonimo

      Soprattutto il fatto che è profonda e stretta, ed è chiusa da montagne su tre lati, impedendo la circolazione di venti che possano pulire per bene l’aria

    2. Ncassa negher

      L’enorme urbanizzazione, Industrie non virtuose, impianti di riscaldamento vetusti, linee aeree, trasporto su gomma. E assenza di cervello da parte dei nostri governanti.

  6. Biagio

    Tutti sono per il verde e l’aria pulita ma poi plaudono alla costruzione del nuovo Policlinico che impedisce la realizzazione di un parco nell’ultima area disponibile del centro. L’ho scritto tante volte e non ho mai trovato nessuno, proprio nessuno, che fosse d’accordo con me.

  7. Anonimo

    Ma non dovevano aprire il naviglio anche in corso burons aires ? Come al solito vi zittiscono a tutti con due siepi sintetiche bei render per dire che stanno riforestando Milano. Vabbè domani troveremo un post per le violette piantate sui davanzali del comune …x parlare della riconversione Green della città e bla -bla-bla

    1. Anonimo

      Il naviglio in Buenos Aires? No, ma che sparata è?
      Si commenta per sparare idiozie e per mandare in vacca tutta la discussione…

      Se si pedonalizzera il corso sarà la svolta per mezza città perché cambierà (in meglio) tutto quel quadrante del centro e del nord/est di Milano.

      Cambiare abitudini è possibile, chi guida troverà alternative o semplicemente smetterà di andare in auto fino a lì, liberando il corso per una grandissima fetta di cittadini. Moltissimi non lo frequentano perché è una rumorosa camera a gas e sui marciapiedi si cammina a stento perché troppo stretti e affollati

      1. Ncassa negher

        Il tuo postino ringrazia! Anche il tuo idraulico! Anche il barista sotto casa tua che deve farsi paracadute le merci.

      2. Anonimo

        mando volentieri in vacca tutta la discussione come dice tu perchè è un post stucchevole e ripetitivo. Troppi tecnicismi ma nessuno vede che il progetto è atroce. L’idea di modernizzare buenos Aires in questo modo mette i birividi: sembra di portare lo stile della periferia brianzola in centro a Milano. Anche no! Amenochè non proponi una Green-line seriamente… meglio lasciare tutto come sta se questa è la soluzione. Almeno c’è vita!

  8. Wf

    Se è un’asse di penetrazione non ci devono essere i parcheggi.

    Togliere 2 corsie alle auto e triplicare la larghezza dei marciapiedi.

    Marciapiedi al posto dei parcheggi e della autostrada urbana.

    Intanto per cominciare lasciamo solo una singola corsia senza possibilità di sosta laterale.

    1. Michele

      Se vuoi vedere l’autostrada urbana vai a Mosca. Lasciare una corsia per transito a Milano è scimonizia, due corsie per viali è minimo indispensabile. Per i parcheggi d’accordo, togliere tutta la sosta nelle strade di entrata/uscita dalla città per non fare lo schifo come in viale Zurigo

    2. Anonimo

      Il parcheggio laterale è un anacronismo, però ci si doveva pensare 20 anni fa a come spostarle (in zona di grossi parcheggi a rotazione non ce ne sono e porta venezia è decentrato).

      Adesso forse è tardi e non tira aria: metà dei cittadini non li vuole per motivi ideologici e l’altra metà non li vuole perchè in divieto e alla cavolo costa meno.
      Contro quelli residenti addirittura si son fatte lotte da far impallidire la Resistenza Partigiana ai nazifascisti…. 🙂

      1. Anonimo

        È anche troppa quella. Svegliati tu.
        Anche quando chiusero via Dante, piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele, piazza Castello, via Sarpi alle auto c’erano persone come te che paventavano chissà quali cataclismi ma in realtà è stato solo un gran bene per tutti. Negozianti in primis.
        Le consegne si possono fare in orari stabiliti la mattina, o dalle vie laterali. Ai residenti si può lasciare il passaggio.
        Un corso liberato e pedonalizzato farebbe decollare il commercio della zona che ora soffre.
        Ma hai mai fatto Buenos Aires a piedi? Che schifo che fa per colpa delle macchine e delle moto?
        È la gente che fa acquisti, non le macchine. E se con la pedonalizzazione, come è ovvio, si porta gente, allora si porta più commercio.

        1. _

          Se la proposta di pedonalizzare fosse seria (e non una mezza boutade del politico di turno), inizierei con Corso Genova o Corso Vercelli, che sono simili ma relativamente più semplici da implementare.

          Ma ho il sospetto siano solo parole da intervista e non un progetto condiviso in Comune….

          1. Anonimo

            La direzione è quella. Sono i milanesi a volere meno auto in città. Chi viene da fuori deve mettersi il cuore in pace, parcheggiare ai confini di Milano e proseguire in metro se vogliono andare in Buenos Aires. Non è che si muore ad andare in metro o con un qualsiasi altro mezzo di trasporto che non sia la macchina di proprietà.
            E a chi è subito pronto a dire: ma come faccio a trasportare anziani? Esistono i taxi.
            I mobili? Esistono le ditte di trasloco.
            Gli idraulici a venire a cambiarmi la caldaia? Avranno delle deroghe, e con meno traffico faranno anche prima. Non si bloccherà la città, anzi, la si renderà molto più efficiente togliendo una marea di auto inutili che creano traffico e ingorghi.

          2. Anonimo

            Tranquillo@Anonimo delle 8:30, la pedonalizzazione di di BuenosAires è come la riapertura dei navigli : sicura al 100%

        2. Ncassà negher

          Anonimo delle 8.30 che stai dormendo… Hai mai dovuto viaggiare per lavoro con qualcosa che non fosse un laptop? Hai vagamente idea di cosa vuol dire per gente che deve esegue riparazioni o trasporta generi dover fare a meno di un arteria così grande, anche se trafficata?
          Comunque ai residenti lasciare il passo.. Torniamo al feudalesimo bravo.
          Poi prendi la macchinina per andare in Liguria vero?

          1. Anonimo

            Chi viene a Milano da fuori, deve PAGARE per entrare.

            Non è che può venire ad inquinare la nostra aria e intasare le nostre strade gratis.

            Basterebbe imporre un ticket di qualche euro e il flusso veicolare (come anche la sosta selvaggia) si ridurrebbe (invece finché si può entrare gratis e parcheggiare sui marcispeidi con la quasi certezza dell’impunità, avremo in città sempre un gran casino)

          2. Anonimo

            Tranquillo, si farà. È doveroso anche in vista delle Olimpiadi. La città deve migliorare e può farlo solo dimezzando il numero delle auto e creando spazi per le persone, non per scatoloni su ruote che fanno solo un gran puzzo e rumore. Ma che vita è?

            Capisco che non ci si creda perché veniamo da decenni di dominio assoluto delle automobili nelle nostre strade, ma è incontrovertibile che le città che vogliono un futuro stiano facendo progetti per cambiare.

            Chi deve eseguire riparazioni o deve trasportare delle cose lo farà come si fa in corso Vittorio Emanuele o in una qualunque delle vie o piazze pedonali che abbiamo. Non mi risulta che in quelle vie e piazze non si facciano riparazioni o non si trasportino le merci.

          3. Anonimo

            Malgrado il Comune stia provando (timidamente) a ridurre parcheggi e stringere strade, il numero delle auto in circolazione è sempre lo stesso.

            L’unica cosa che ci sta salvando è il covid. Ma già nel periodo prenatalizio quando sembrava quasi risolto, il traffico era completamente fuori controllo.

            Quindi non voglio togliere valore alla strategia delle chiusure strade e riduzione parcheggi. Ma se non funziona sarà utile pensare anche a un piano B per aiutarci nell’obiettivo. Tipo investire molto più pesantemente nei trasporti pubblici, nel loro orario e frequenza.

  9. Lucia

    Eliminare le auto private a zero emissioni è un provvedimento giacobino. Il mezzo pubblico non può e non deve assorbire tutto il traffico, sopratutto in una città che diventa sempre più pericolosa. Sarebbe un’idea intelligente liberalizzare la corporazione medievale dei taxi in modo da rendere molto più competitivo il settore.

  10. Ncassà negher

    Chi dice che bisogna togliere le auto private la Milano è lo stesso che poi si lamenta che il pacco che gli è arrivato era bagnato 9 rovinato e che l’elettricista gli ha chiesto 80 euro per riparare l abatjour…. Che cosa pensate che facciano se per venire a casa vostra devono fare il percorso ad ostacoli? Ricordo poi che senza andare a Copenaghen, a Venezia dove auto non c’è ne sono vorrebbero mandarla via quella gente in più che voi volete.

    1. Anonimo

      eh si, com’è bella invece la città piena di auto e moto rombanti, che scaricano il loro profumo di primavera nei nostri polmoni, che sono ammassate ovunque, marciapiedi e aiuole comprese, che occupano tutto lo spazio che hanno a disposizione, che investono e ammazzano i pedoni…
      Bella l’idea di una città dominata dalle auto. Peccato per te che i milanesi vogliano altro, perché al contrario tuo nelle città che indichi ci sono stati, e non ci vuole molto a capire che hanno avuto ragione loro, che le auto è 30 e più anni che le limitano.
      Però davvero, se a te piace così va bene.

      1. Anonimo

        Ma i commentatori di UF sono stati tutti ibernati e scongelati dagli anni 70?

        Dove le vedete nel 2022 le auto Euro 6 che “rombano” e con il “puzzo” ??

        1. Anonimo

          No ma le auto adesso non fanno rumore e non inquinano? Qual è la percentuale di auto elettriche in giro?
          Va bene essere pro auto ma caspita, dire che non fanno rumore e che non inquinano mi sembra veramente troppo.

  11. Albe

    Si può pedonalizzare, con qualche intervento di viabilità (tipo togliere il transito limitato in via Lazzaretto e considerare 2 corsie in via Doria).
    Resterebbe il transito limitato per residenti e commercianti in una via pavimentata e spaziosa tipo via Dante ma con due belle corsie ciclabili (magari a questo punto posizionate al centro).
    Ci fosse qualcuno che predisponesse anche un verde decente con piante idonee su terra (i vasi si stanno rivelando fallimentari ovunque li piazzano) sarebbe meglio, più costoso sicuramente ma meglio

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