Milano | Corvetto Gamboloita – Cantiere Piazza Angilberto: aprile 2022

Aggiornamento dal cantiere per la riqualificazione di Piazza Angilberto II nel distretto Corvetto-Gamboloita di fine aprile 2022.

metà febbraio del 2021 si è dato il via alla riqualificazione di Piazza Angilberto II, la grande piazza divisa in due settori dalle vecchie case che formavano una lunga lingua già urbanizzata prima che venisse creata la piazza all’inizio del Novecento. Piazza mai completata e mai definita con la demolizione dei vecchi fabbricati, ancora oggi pare formata da due piazze differenti. Ben visibile nell’immagine aerea qui di seguito, si può vedere che la piazza forma una specie di farfalla.

Qui di seguito il nostro “reportage” fotografico dal cantiere, in buona parte completato, a fine aprile.

Cominciamo col lato della piazza orientale, provenendo da via Ravenna, dove è stata creata un’ampia porzione pedonale con aiuole (onestamente discutibili) e sedute poste sotto alberi che cresceranno. Tuttavia, come si vede, il parcheggio selvaggio è già pronto ad aggredire ogni angolo.

All’imbocco con via Comacchio l’attraversamento pedonale e quello ciclabile sono stati risolti così.

Chi pianifica le ciclabili prosegue con la realizzazione dei percorsi, un po’ contorti, per “agevolare” le svolte. Tuttavia, in pratica nessuno li utilizza (ma i tecnici, vanno sul campo ad osservare cosa fa la gente o si basano solo sulle direttive dei vigili urbani?).

Passiamo alla parte nord dell’ala della farfalla sul lato occidentale, tra via Comacchio e via Bessarione, la prima completata. L’area, come si vede, è diventata una bella porzione dove la gente del quartiere può socializzare sedendosi sulle panchine o giocando ai tavoli da ping pong.

Eccoci nell’ultimo lotto da completare, quello lungo l’ampia via Bessarione (Cardinale) che sarà riqualificata sino alla chiesa di Ognissanti.

Portiamoci ora nell’ala occidentale della piazza, oltrepassando l’isolato tra via Bessarione e Via Arcivescovo Romilli, dove da sempre si trova, lungo il muro cieco dei palazzi, un’aiuola.

Di fronte si trova l’altra porzione di vecchi palazzi che tagliano in due la grande piazza e dove si trovano i due “rami” di via San Dionigi.

Tra Via Arcivescovo Romilli e via Marco d’Agrate, son state create due aiuole separate da un passaggio pedonale con panchine. Son state piantate anche delle alberature. Come avevamo già detto molte altre volte, la scelta stilistica fatta dai tecnici del Comune per disegnare le aiuole non riesce mai a convincerci. Lasciarle a raso, senza creare cordoli e riempiendole di cespugli, le rende complicate da gestire e ripulire, specie nel corso del tempo. Qui, ad esempio, l’aver lasciato il marciapiede troppo stretto, come si vede, ha creato i famosi “sentirei spontanei” che col tempo deturpano le aiuole.

Concludiamo con la parte inferiore del lato occidentale della piazza, dove, anche qui, i bei disegni delle aiuole sono già deturpati dal passaggio dei pedoni… e siamo solo all’inizio.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Corvetto, Arredo Urbano, Gamboloita, Piazza Angilberto II, Riqualificazione, Via Bessarione, via Comacchio, Marco d’Agrate, Via Ravenna

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

20 commenti su “Milano | Corvetto Gamboloita – Cantiere Piazza Angilberto: aprile 2022”

  1. In questa città non c’è speranza di avere un lavoro pubblico svolto in maniera quantomeno ragionevole e sensata, ma ci dobbiamo consolare con un “meglio che prima” però

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  2. > (ma i tecnici, vanno sul campo ad osservare cosa fa la gente o si basano
    > solo sulle direttive dei vigili urbani?).
    I tecnici NON usano la bici di conseguenza non conoscono le dinamiche di chi va in bici e i potenziali pericoli.
    Vigili ?! Io non ne vedo da anni se non per scorte Bus di Inter e Milan e Milano marathon. Inoltre svolgono compiti di polizia quando abbiamo già polizia e carabinieri, e mettiamoci anche guarda di finanza; quindi occorre che ritornino ad occuparsi di circolazione e sosta come attività prioritaria.

    Milano è una città densa con mancanza di spazio e non si capisce per chi vengono costruite le piste ciclabili per non parlare delle corsie ciclabili (che in italia è come se non esistessero) infatti si parla spesso di ciclabile che vuol dire tutto e niente.
    Non si capisce perchè l’amministrazione non chieda consulenza a città che sono avanti di 40 (quaranta anni) su questa tematica invece di continuare a creare più disagi che altro e con un rapporto costi/benefici nullo.

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  3. Ma perché piantano quelle piante orribili ? Le rose non piacciono più?

    Continuo a vedere in ogni riqualificazione lo stesso tipo di pianta, brutta, secca e senza nessun senso estetico. Perché, perché????????????

    Sicuramente deve ancora formarsi l’aiuola, ma considerando la zona non credo che verrà fuori qualcosa di bello. (No che in centro sia diverso)
    Le persone vogliono il verde ma non lo rispettano.
    Motivo per cui bisogna piantare delle piantine intelligenti.
    Forti, delle piante sempre verdi, e magari recintate .
    Voto arredo urbano 3

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  4. Nella foto 27 c’è un apprezzabile tentativo di ridurre i pali, mettendo i cartelli stradali sui semafori, ottimo!

    Per il resto sembra la solita progettazione alla “viva il parroco”, ma non si può dire altrimenti poi chi comanda si offende e dice di aspettare che sia finito e che ci meritiamo lo schifo di prima.
    Comunque è meglio di prima.

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  5. Notare che nella foto 12 il marciapiede di via Comacchio è diventato un lungo e brutto parcheggio auto (le auto non “evaporano” e da qualche parte finiscono)

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    • Bisogna infatti mettere o paletti o doppio cordolo spacca radiatore.

      Le macchine non si fermano da sole dalla cafonaggine… non evapora la prepotenza

      Vanno bloccate con maniere più che forti

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  6. Ps.

    Ste parigine di merda che hanno messo sono troppo deboli e sottili…

    Ma quando lo capiscono che ci vogliono i tronconi di ghisa per il cafone automobilista milanese medio???

    Ditemi quando lo capiremo?
    Quando??

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  7. Se un ciclista non si stente sicuro a spostarsi al centro della carreggiata per svoltare a sinistra ma preferisce farsi prima sorpassare dall’auto che lo precede per poter effettuare la manovra con la strada sgombra, quel percorso è sicuramente utile.

    Lo usano in pochi? L’hanno appena innaugurato, chi l’ha detto che lo usano in pochi? Ci deve essere una coda quotidiana di ciclisti su quel piccolo tratto per poter dire che è usato? Chiedo eh, magari effettivamente qualcuno è stato 12 ore a contare quanti, dei ciclisti che passano e che svoltano a sinistra, usano quello “svincolo”. E anche ammesso lo usassero in pochi? Chissenefrega, danni non ne fa e il passaggio di bici (che svoltano a sinistra) e pedoni è rialzato e ben segnalato, esattamente ciò che ci vuole!

    Finalmente i tecnici comunali stanno piano piano imparando a realizzare scorciatoie anche per i ciclisti!

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    • Comprensibile, ma bizantino.
      Le piste ciclabili devono essere semplici immediatamente identificabili, sempre uguali e comprensibili anche se ci passi la prima volta.

      Non ci son ancora passato in bici. Magari sbaglio ma potrebbe anche essere il il comprensibilie eccesso di zelo da protagonismo di qualche “esperto” convocato a coprogettare.
      Ma male non fa.
      Piuttosto (e MOLTO più importante), in via Bessarione la ciclabile è prevista vero?

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    • Ah beh…
      Ci mancherebbe che dopo un intervento di urbanistica tattica seguito da un cantiere di un anno per rifare la piazza da cima a fondo senza lesinare su niente, la piazza fosse peggio …. 🙂

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  8. quello che mi dispiace è che gli interventi “tattici” sono vibranti e colorati, mentre quando vengono consolidati diventano più opachi e “tristi”

    secondo me più colore non sarebbe male

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  9. Da alcuni anni hanno iniziato a trasformare le piazze solo asfalto e parcheggi selvaggi in piazze per le persone… ci vuole ancora un po’ perché imparino a farlo bene. Abbiamo 40 anni di ritardo rispetto il resto d’Europa, ma la direzione è giusta.

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  10. Abito in zona e, anche se sicuramente risulta meglio di prima (e ci voleva poco), il lavoro almeno nella parte verso Marco d’Agrate, lo definirei pessimo. Il disegno delle aiuole, é stato fatto senza pensare che la gente, tende inevitabilmente (e giustamente) a fare la strada più breve. Non si comprende inoltre, il senso della chiusura della strada che, in origine, collegava direttamente la Via Romilli con Marco d’Agrate, verso la Marco d’Agrate. Chiusura si ma a questo punto sarebbe stato molto meglio, chiuderla del tutto e allargare le aiuole e le alberature. Voto alla realizzazione della parte est 7. Voto alla parte ovest 2.

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  11. Nel mio precedente commento, dimenticavo il discorso parcheggi. Nell’articolo si parla di “parcheggi selvaggi” che sono già presenti nella piazza. Ma scusate. Hanno rovinato completamente la viabilità (basta vedere le cose sulla Via Romilli che, da abitante in zona, posso testimoniare non esserci mai state), togliendo numerosi posti auto un tempo disponibili. Dove devono mettere le macchine le persone? In camera da letto?

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      • Al di là dell’intervento che può piacere o no, inviterei a fare un confronto sulle code lato Romilli, Comacchio e Marco d’Agrate. Ricordo che da Piazza Angilberto transita anche la 95, che è una linea importante nella direttrice est-ovest per quanto riguarda la parte sud di Milano.

        Ok le aiuole, ok le piste ciclabili, ok le panchine. Tutto molto bello.

        Ma siamo sicuri che dal punto di vista dell’inquinamento e della vivibilità delle vie limitrofe, creare un “tappo” non sia forse un prezzo troppo elevato per avere in cambio quanto sopra? Ora la piazza è stata sistemata ed è “carina”. Tutto intorno un disastro. Spero che il motivo sia nei tempi semaforici ancora da “tarare”, cosa evidente ma che andrebbe spiegata “sul campo”. Ho i miei dubbi.

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  12. Zona molto degradata, nella vie Romilli e dintorni non c’è un cestino e quei pochi che ci sono vengono puntualmente riempiti di rifiuti domestici.
    Le moto sui marciapiedi impediscono il passaggio dei pedoni.
    Era stata fatta una fila di parcheggi per le moto, 10 soli posti (gia non sufficienti) poi quando hanno rifatto il manto stradale ne hanno messi solo quattro, parlando con gli operai che si occupano delle strisce che le delimitano, non sanno neanche quello che devono fare, tutto è lasciato all’immaginazione.
    Ho segnalato questa situazione ma sia il sovrintendente della zona 5 che della zona 4 rispondono elusivamente.
    Mandiamo a casa questa gente e diamo lavoro a gente competente e volenterosa. Pensiamo bene quando votiamo alle amministrative!

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