Ci sono palazzi a Milano che sono così radicati nel suo territorio che ne fanno parte e la rappresentano. Uno di questi è senza alcun dubbio la stupenda Casa della Fontana in Viale Vittorito Veneto 24 (anche via Manuzio, via Panfilo Castaldi e via Zarotto), un palazzo residenziale che occupa un intero isolato tra Porta Nuova e Porta Venezia.
Venne costruita nel 1936 dopo che la vecchia stazione di Milano venne rimossa in favore della nuova (1931). In questi mesi è stata completamente restaurata e riportata al suo originario splendore.

L’edificio che affaccia con una corte aperta su viale Vittorio Veneto è opera degli architetti Rino (Rinaldo) Ferrini e Franco Bruni. Si presenta con una pianta a H chiusa nella parte alta, con due cortili, uno chiuso e, quello verso viale Vittorito Veneto, aperto verso il parco. La parte centrale è la più alta, con ben 10 piani, mentre ai lati le altezze variano da 8, 7 e 5 piani producendo magnifiche terrazze.

L’ingresso è rimarcato dalla portineria racchiusa in un casello in pietra, molto elegante, rimarcato da due colonne che accolgono i visitatori. Su ogni colonna spicca una magnifica scritta a rilievo che riporta il nome del complesso: Casa della Fontana.

Le facciate sono in intonaco bianco scandito in fasce con mattonelle in cotto chiaro e lastre in travertino, tipico materiale del regime. Agli angoli stondati si trovano balconi che seguono il profilo del palazzo e ai quali si accede da ampie finestre.
Dino Buzzati visse per 10 anni al decimo piano di questa casa, dal 1962 al 1972, anno della sua morte.







Elemento di particolare bellezze è senza alcun dubbio la fontana che da il nome al complesso residenziale. Opera di Giuseppe Maretto, rappresenta un giovane seduto su un alto cippo con ai piedi un pesce o un delfino.






Referenze immagini: Roberto Arsuffi
Porta Nuova, Porta Venezia, Stile razionalista, Architettura, Via Vittorio Veneto, Scultura, Fontana,
Splendida
L’irrangiungibile eleganza dell’edilizia anni Trenta
L’architettura ha una sua storia. Le opere architettoniche, ma anche le opere d’arte, sono affascianti perchè espressione di un’epoca, o di un’idea.
Però a mio modesto parere credo che le opere, e in questo caso l’architettura, deve anche essere ‘bella’.
E secondo me (sempre mio modesto parere) questo casermone bello proprio non è.
Concordo. E’ massiccio e oppressivo e totalmente fuori contesto rispetto a ciò che lo circonda.
Purtroppo questo è un problema comune dell’architettura razionalista dell’epoca. Andava bene nei contesti di nuova progettazione (tipo l’EUR o Latina) ma nei contesti storici si inseriva con la delicatezza di un elefante in una cristalleria.
Molto bella
La Grande Bruttezza, senza se e senza ma. Sempre più prevalente il gusto dell’orrido in questa città!
Beh è stata costruita nel 1936, quindi il “sempre più” mi sembra c’entri come i cavoli a merenda
Non ci sarete passati mai davanti oppure non lo avete mai visto dai bastioni. Alberi grandi davanti, spazi commerciali, profilo mosso ed incredibilmente contemporaneo.
Secondo me un intervento residenziale notevole, apprezzabile ed invidiabile.
Ma che ne sai tu se ci siamo passati o no???
Ma guarda questo…
Ma chi mai che viva a Milano e non sia mai passato dai Bastioni?
Bella
Quando Milano era Milano.
Oggi è una qualsiasi architettura di una qualsiasi città