La Basilica di San Carlo al Corso, a due passi da piazza San Babila e prospiciente corso Vittorio Emanuele, è un grande edificio religioso inaugurato nel 1847. Realizzata in stile neoclassico, la basilica si ispira, per i suoi motivi circolari, al Pantheon di Roma, richiamato, oltre che dalla cupola ampia quanto il corpo della Chiesa, anche dalle esedre interne e dalle 36 colonne monolitiche in granito di Baveno, che delimitano la piazza. Venne costruita in sostituzione della chiesa medievale di Santa Maria dei Servi (edificata nel 1317), sede milanese dell’ordine dei Serviti.

L’architetto fu il monzese Carlo Amati (1832), autore anche del progetto definitivo della facciata del Duomo, anche se il cantiere fu effettivamente guidato nel 1838-1847 dall’architetto Filippo Pizzagalli. La nuova chiesa fu realizzata in ringraziamento della cessazione di un’epidemia di colera, e dedicata a San Carlo Borromeo, il grande vescovo milanese che si era occupato delle grandi epidemie di peste del XVI secolo.
Va anche ricordato che nel grande timpano era previsto il montaggio di un grande altorilievo in marmo rappresentante San Carlo (alto due metri e mezzo) che distribuisce la Comunione agli appestati, opera dello scultore Vittorio Nesti. Scultura che possiamo ammirare (in parte) all’intento della cripta della chiesa di San Gregorio (Porta Venezia).


L’attuale aspetto, color giallo Milano, risale agli anni del dopoguerra. Da qualche settimana sono in corso i lavori di montaggio per le impalcature che presto copriranno l’intero edificio che sarà finalmente restaurato.
L’interno era già stato sottoposto ad un restauro conservativo.






Referenze immagini: Roberto Arsuffi
Restauro, San Carlo, Basilica di San Carlo al Corso, San Babila, Centro Storico
Dovrebbe essere esteso a tutte le chiese,
C’è la chiesa ortodossa in via senato che sta per crollare per l’umidità.
La pubblicità davanti alla facciata è pessima. Piuttosto nulla
È con quella pubblicità che pagano il restauro!