Milano | Centro Storico – Un po’ di decoro per Via Speronari

L’antica via Speronari, una piccola traversa di via Torino a due passi dal Duomo, è stata riasfaltata nel 2020 con asfalto colorato di rosso. Tuttavia, ancora ci chiediamo perché il Comune non trovi le risorse per dare alla via un aspetto più consono e dignitoso.

Logicamente si tratta di un intervento al risparmio e ci può stare, per carità, specialmente in questo periodo post pandemia. Tuttavia, forse via Speronari, come via Spadari, andrebbe riqualificata e resa più “monumentale”, semplicemente togliendo questo brutto catrame e sostituendolo con pietra, anche perché si tratta di una strada pedonale.

Le due strade, a vocazione commerciale e ricche di bar e alimentari, si trovano ai lati della via commerciale per antonomasia dedicata alla città di Torino, da anni sistemata in pietra.

Perciò è strada frequentata da molte persone e anche da turisti, anche perché, oltre ai prestigiosi spazi commerciali, qui si trova un meraviglioso complesso religioso, quello della chiesa di Santa Maria presso San Satiro La chiesa è dotata del più antico campanile medievale di Milano, di un sacello paleocristiano – San Satiro – e di una stupenda chiesa rinascimentale. Purtroppo è assediata da motorini e arredo urbano dozzinale, come si può vedere dalle ultime foto.

Via Speronari, come via Spadari, sono due delle strade che formavano quel dedalo di viuzze antiche specializzate nei mestieri più antichi, sorte attorno al fulcro storico e politico di Milano. Per questo, secondo noi, andrebbero trattate meglio.

Via Armorari, oggi sede di banche e società per affari, ma un tempo via degli armaioli da cui prese il nome. Oggi è conosciuta anche per il mercatino domenicale del collezionismo di numismatica e filatelia

Via Cappellari, un tempo conosciuta come Via dei Berrettari, prende il suo nome naturalmente dalla presenza di artigiani impegnati nella fabbricazione dei copricapo.

Via Spadari, prende il nome dalle botteghe che producevano e commerciavano in armi bianche, qui si realizzavano spade e corazze per tutta la corte prima viscontea e poi sforzesca.

Via Speronari, prendeva invece il suo nome dalle botteghe che, durante il Rinascimento, producevano e commerciavano bardature e finimenti per cavalli, ma anche elmi.

Via Orefici, chiamata così per la presenza, ancora oggi, di laboratori di oreficeria.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

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7 commenti su “Milano | Centro Storico – Un po’ di decoro per Via Speronari”

  1. Vale per tutto il centro storico. Dobbiamo dare a questa città più cura nel dettaglio, superfici di alto livello (di pietra & sassi), pulizia e decoro. Il catrame ovunque è un danno per l’ambiente e per i quartieri. Bisogna assumere giardinieri e creare & curare il verde, completamente abbandonato a se stesso. È difficile, capisco. Ma i nostri modelli devono essere Londra, Parigi, Vienna e compagnia. Dai su, diamoci una mossa.

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  2. Di ordine pulizia e decoro NON gliene frega niente a nessuno. Da tempo nessuna zona si salva e qui si sta parlando del centro. La verità è che alla maggioranza della gente va bene così ed è pure disposta a viverci!

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  3. La rizzada però no! È tipica delle città di fiume (Pavia e Ferrara, per dire) dove si trovano facilmente i ciottoli, a Milano è stata introdotta in alcune vie solo alla fine dell’Ottocento, sollevando (al tempo) non poche proteste. Meglio i grandi basoli (o masselli, che già si trovano ad esempio all’intersezione con via Mazzini) o i cubetti di porfido (che per carità sono diversi dai sampietrini 😉

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  4. A me la rizzada non dispiace, molto caratteristica di tante vie della Brera. Se la rizzada è stata introdotta alla fine dell’ottocoento non è proprio una cosa della moda recente, non crede .))

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  5. Erano anni che non passavo da Via Speronari, dove lavorava mia madre e la ritrovo piena di tavolini e cianfrusaglie, peggio di un bazar, dove devi chiedere scusa per poter camminare. Non mi pare proprio che il problema sia un po’ di asfalto, ma lo scarso rispetto per la comunità da parte di imprenditori commerciali che fanno tanti soldi grazie ad un bene comune. Maurizio

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