Milano | Centro Storico – Sistemazione di via della Palla: primi di aprile

Naturalmente molti interventi sono finanziati e voluti, con supervisione del Comune e della Sovrintendenza, da privati, come è il caso dell’intervento, in corso da diverse settimane, in via della Palla e vicolo Pusterla, oltre ad un piccolo tratto di via Torino.

L’intervento è stato finanziato dal grande magazzino di Primark che ha aperto al posto della storica Standa (poi Fnak) nel palazzo d’angolo sito per l’appunto tra via della Palla e via Torino. L’intervento a quanto pare, prevede il livellamento della careggiata, in pietra, con i due marciapiedi laterali, di modo da allineare la superficie ai marciapiedi di via Torino, pavimentare in pietra anche i piccoli marciapiedi e creare un area di parcheggio per carico e scarico in via Torino, proprio davanti allo spiazzo creato dal palazzo costruito qualche anno fa al posto dell’orrendo parcheggio residuo di un piano urbanistico per fortuna mai completato (la famosa “Racchetta”).

Però ci chiediamo due cose, anche se l’intervento non è ancora terminato:era necessario un ennesimo parcheggio anche se temporaneo (ma alla fine non lo è mai come spesso accade negli altri casi della via), in una via semi-pedonale? Altra domanda che ci siamo posti, ma non sarebbe stato meglio livellare tutta la via della Palla sino al passaggio per piazza Sant’Alessandro? Ora rimarrà il dislivello all’altezza del civico 1, proprio dove finiscono, sul lato opposto, le vetrine del grande magazzino (o Store, come si usa oggi) irlandese?

In sostanza sistemo davanti a casa mia e il resto chi se ne frega. Attendiamo la fine dei lavori… ma questo sarà l’esito. A questo link la storia della via e dell’area.

Qui di seguito il piccolo cantiere di via Torino.

Mentre queste foto mostrano la parte di cantiere di via Palla. Si può notare anche il punto dove l’intervento termina e il marciapiede rimane in asfalto.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Centro Storico, via Torino, Arredo Urbano, Piazza Sant’Alessandro

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

19 commenti su “Milano | Centro Storico – Sistemazione di via della Palla: primi di aprile”

  1. La mobilità a Milano, il prezzo della sosta selvaggia sui mezzi pubblici e il trafficodi Miriam Romano

    Le auto sui binari o in mezzo alla strada costano quasi due mesi di stop a tram e bus con una media di fermo di 45 minuti. Atm: ma gli effetti negativi sono ancora maggiori

    08 APRILE 2023 ALLE 01:00 2 MINUTI DI LETTURA

    È la prima mattina del 14 marzo: un tram fuori servizio, in transito da via Plinio verso via Matteucci, rimane bloccato in piazzale Bacone. Un’auto parcheggiata in divieto di sosta accanto alle rotaie ostruisce il passaggio del mezzo. Incastrato all’altezza dell’incrocio con via Eustachi, blocca per più di un’ora la circolazione e crea una colonna di tram che sembrano vagoni di un lungo treno.

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  2. Può essere scivoloso, in maniera simile lo è l’ asfalto però, in particolare se non è del tipo drenante. Invece, proprio certi tipi di pavè sono naturalmente drenanti, per le cartteristiche della roccia o per il trattamento che hanno i vari lastroni, come il pavè storico di via Manzoni, ad esempio. Comunque il fatto che costringa , il pavè, a priori, a rallentare in certe condizioni, è un fatto positivo, meno incidenti, dovuti soprattutto alla velocità eccessiva.

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    • Il pavé naturalmente drenante … no va beh.

      Ti sembra per caso fatto di pietra calcarea?

      Durante le ore di scienze alle superiori cosa facevi, giocavi a battaglia navale?

      Ah, prima che tu mi risponda che il drenaggio avviene nelle fughe tra i lastroni… sono sigillate ovunque con asfalto e/o cemento.

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      • Potrei delucidare il mio iter studiorum, ma non voglio umiliare i supponenti, li lascio nel loro brodo. Però i supponenti potrebbero semplicemente, prima di parlare, adottare il metodo empirico: osserva, prova e poi concludi.
        Scommetto che per costoro “drenante” significa “che assorbe”.
        Senz’ altro poi sanno cosa sia il “ruscellamento”; I pozzangheroni sono sempre e solo dove c’è l’ asfalto.

        E poi, sinceramente, non menatela con le vostre conoscenze tecniche che dimostrate di non avere; il fatto che ci siano due partiti, quello del pavè e quello dell’ asfalto, è solo perchè ai primi piace la città storica e bella, ben curata; ai secondi non frega nulla della bellezza delle vie, vivono in una città che non è la loro, la usano e quando se ne possono andare via sono pure contentissimi.

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        • Non sono i pizzangheroni a essere pericolosi ma è quella patina d’acqua che si forma sul pave’ quando piove… quella è pericolosa.

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          • Ma infatti, è proprio quella patina che viene evitata, dall’ asfalto cosiddetto drenante, ma anche dal pavè: osservate, ad esempio, proprio in zona, i lastroni del porfido di via manzoni: non sono mica piastrellone lisce di marmo, tipo appartamento: sono rugose, alveolate, proprio come l’ asfalto drenante. il fatto poi di sigillare gli spazi tra una blòcco e l’ altro è un’ idea balzana e recente, non è un obbligo o una necessità tecnica. In pratica, il massimo effetto drenante lo si ha con la storica rizzada lombarda, quelle delle antiche vie e piazze. ma quella sì che era adatta solo a carrozze. Il pavè ben realizzato è tutt’ altra cosa.
            Il problema sarebbe facilmente risolvibile anche solo l” asfalto ross, che è molto elegante e abbina le cvaratteristiche dell’ afalto con quelle del pavè e lo usano pure nelle città storiche di tutta Europa, ma non va bene per Milano…mah! Eppure lo si + sempre usato, ad esempio via Palestro e corso venezia erano bellissimi con l’ asfalto rosso, ora fann schifo.

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