Milano | Porta Magenta – Da ottobre chiude alle visite la Casa degli Atellani

La Casa degli Atellani e relativa Vigna di Leonardo di Corso Magenta, a partire dal primo ottobre 2023, non sarà più accessibile ai visitatori. Le prenotazioni e gli ingressi saranno consentiti fino al 30 settembre.

Ormai è notizia diffusa, questo storico edificio rinascimentale riqualificato negli anni Venti del Novecento da Piero Portaluppi, e aperto da una decina d’anni al pubblico, lo scorso anno aveva cambiato proprietà, passando dai discendenti dell’imprenditore e senatore Ettore Conti e di Piero Portaluppi al gruppo Lvmh, il colosso del lusso di proprietà del magnate francese Bernard Arnault. Lvmh è la multinazionale del lusso globale, proprietaria di oltre 70 marchi come Christian Dior, Bulgari, DKNY, Fendi, Céline, Givenchy, Kenzo, Louis Vuitton e molti altri ancora. Bernard Arnault aveva già comprato nel 2013 un gioiello milanese, la pasticceria Cova di via Montenapoleone.

Essendo un edificio privato, purtroppo Comune o altri enti pubblici non hanno potere su questa decisione che spetta solo ai proprietari dell’immobile. Per ora il futuro della Casa degli Atellani, è ancora un’incognita: secondo alcune indiscrezioni, il gruppo Lvmh vorrebbe trasformare il palazzo in un hotel. Per fortuna parte dell’edificio è tutelato dalle Belle Arti.

Il palazzo risale all’epoca di Lodovico il Moro, desideroso di fare dell’asse viario dell’antico borgo di Porta Vercellina un prestigioso contorno all’appena terminata chiesa di Santa Maria delle Grazie, che nelle sue mire doveva essere il mausoleo della sua famiglia.

Il duca, dopo aver comprato il palazzo nel 1490 dai Landi, conti di Piacenza, lo donò alla famiglia degli Atellani, suoi cortigiani: il palazzo divenne celebre per le feste organizzate dai proprietari, descritte anche in molte cronache dell’epoca, che riunivano le maggiori personalità della corte sforzesca, tra le quali anche Leonardo da Vinci.

Nel 1498 Lodovico il Moro donò a Leonardo un piccolo appezzamento di terra con vigna adiacente al giardino degli Atellani. Leonardo si affezionò molto a questa vigna che curò con passione per tutto il tempo del suo soggiorno milanese. Infatti Leonardo veniva da una famiglia di vignaioli, quindi è facile immaginarlo alle prese con le cure della sua vigna dopo aver lavorato al vicino refettorio dove aveva appena terminato il suo lungo lavoro al dipinto del famoso Cenacolo.

Questo idillio continuò fino a che nell’aprile del 1500 le truppe del re di Francia sconfissero e imprigionano il Moro e quindi il povero Leonardo fu costretto a lasciare Milano per la Francia, non prima di aver affittato la sua preziosa vigna al padre del suo allievo prediletto Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaìno.

La Casa degli Atellani nel corso dei secoli subì diverse alterazioni, fino al momento in cui passò nelle mani della famiglia Conti che nel 1922 fece restaurare il palazzo dall’architetto Piero Portaluppi, che ne modificò pesantemente l’immagine riportandone in parte l’originario aspetto rinascimentale, seppure con qualche libero intervento. Tra le varie cose riscoprì anche parte degli affreschi originali del Luini e completò la stanza dello Zodiaco, allargandola di un metro e abbellendola con dipinti in stile.

L’intervento del Portaluppi venne ripreso anche dopo le incursioni belliche della Seconda Guerra Mondiale, quando parte della casa venne distrutta dalle bombe. Il grande architetto seppe comunque ripristinare cortili e stanze mantenendone l’aspetto rinascimentale nella parte anteriore e liberty nella parte del giardino.

Per anni questo spazio rimase privato (in parte lo è rimasto) fino al 2014, quando la Fondazione Portaluppi e i proprietari della casa, assieme a due istituzioni primarie come l’Università di scienze agrarie di Milano e Confagricoltura, in occasione anche di Expo 2015, decisero di ripiantare la vigna di Leonardo da Vinci e di aprire la casa e il giardino degli Atellani al pubblico.

Purtroppo un luogo delizioso che che secondo noi meritava di essere ammirato dai visitatori, perché rappresentava l’essenza di Milano, l’antico e la storia che si mischiano col moderno e la creatività milanese in ambienti intimi e quasi nascosti.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Fondazione Piero Portaluppi,

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7 commenti su “Milano | Porta Magenta – Da ottobre chiude alle visite la Casa degli Atellani”

  1. Luogo delizioso, concordo, che la proprietà dal 2015 ha trasformato in una sorta di circo per turisti boccaloni svilendolo e ricavandone ricchi introiti (non dimentichiamo che era pure una location per eventi e le sale superiori sono un b&b di lusso). Che ne farà LVMH? Boh.
    Di certo gli eredi non si sono fatti scrupolo di alienare al miglior prezzo possibile… E forse la nuova proprietà giocherà un po’ meno a “consumare” il sito, che non brilla per manutenzione.

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    • E’ uno schifo; roba da repubblica delle banane: leggi piuttosto quello che scrive la lettrice Alessandra qualche post dopo. Dovremmo dunque abituarci a essere estranei alla nostra città, alla nostra storia, alla nostra cultura e monumenti? Già, dopo il Duomo trasformato in un luna park (anche qui turisti “boccaloni”?) e le testimonianze architettoniche del primo novecento-liberty distrutte, anche questa…banane, banane ovunque, le metteranno al posto della vigna, da scommetterci. La repubblica dei bananodollari. Milano la sua capitale.

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  2. Beh, che il comune trovi spazi pubblici simili, li crei e li mantenga così degni di essere visitati e vissuti.
    Non è che a Milano devono sempre fare tutto i privati.

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  3. Non preoccupatevi, l’ineffabile Commissione Paesaggio ne autorizzerà la demolizione con ricostruzione al suo posto di un palazzo moderno di 8 piani, con piscina al posto della Vigna. Scommettiamo?

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  4. Sì dovrebbe immettere una legge per cui, chiunque venga in possesso di una locazione storica (già riconosciuta per essere sede museale o simile), che siano privati o enti ecc., non possa chiuderla al pubblico, per farne esclusivamente un sito di lucro personale

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