Milano | Porta Volta – Cantiere Museo della Resistenza: gennaio 2024

Ecco un aggiornamento dal cantiere per la realizzazione del nuovo edificio, gemello del palazzo Feltrinelli, per il Museo Nazionale della Resistenza in costruzione nell’area dell’ex distributore di benzina demolito nel 2017, e che rimasto vacante per tutti questi anni, ha dato modo ai cittadini della zona, di mobilitarsi per creare un comitato a difesa del piccolo spazio verde che nel frattempo si era formato. Comitato che agguerrito ha cercato (un po’ invano) di difendere un glicine e dei tigli.

Onestamente trovo imbarazzante che ci sia così tanto fermento per questo “pezzettino” di Milano quando nessuno sembra essersi interessato allo stesso modo per altri siti devastati dalle motoseghe, come è successo ad esempio in via Fatebenesorelle, dove si trovava un giardinetto rigoglioso con alberi alti e fitti ora cancellato completamente, così come in via Cena, dove A2A ha “disboscato completamente” un bel giardinetto per eseguire nuovi interventi, uno scempio per entrambi. Questo solo per citare due interventi che a parer mio sono molto più gravi di un glicine tenuto in piedi miracolosamente in un cortiletto sormontato da cartelli pubblicitari qual era questo di piazzale Baiamonti. 

Ad ogni modo, il glicine è stato ridimensionato, il comitato sempre più arrabbiato e il Ministero della Cultura assieme al Comune stanno procedendo alla realizzazione del museo con la preparazione del cantiere.

Assieme alla realizzazione del Museo, con recupero delle antiche mura presenti nel sottosuolo, sarà completamente (e ci spero) eliminato il brutto parcheggio di viale Bastioni di Porta Volta con la realizzazione di un’area a verde pubblico.

Dovrebbero rientrare tra i lavori legati all’intervento, anche i lavori per la sistemazione del piccolo giardino Lea Garofalo (e sarebbe ora), visto che non è mai stato messo in sicurezza e da mesi, ad esempio, il misterioso muro su viale Montello è transennato per pericolo crollo. Perché non rimuoverlo quanto prima?

A nostro avviso, alla fine, almeno sulla carta, questo progetto diventerà un ottimo angolo riqualificato. Sperando anche nella riqualificazione di piazzale Baiamonti, ora una distesa di asfalto e masselli sconnessi, aiuole spennacchiate e ciclabili discutibili. Una piazza indegna per una città civile.

Milano | Porta Volta – Piazzale Baiamonti (area compresa tra Via Alesandro Volta, viale Bastioni di Porta Volta e Viale Montello) > MUSEO NAZIONALE DELLA RESISTENZA AI BASTIONI DI PORTA VOLTA (MiC – Ministero della Cultura) (Comune di Milano)***
(secondo edificio Herzog & de Meuron) (uso pubblico)

area del sito: (2.195 mq)
superficie: (5.550 mq > di cui: 3.327 mq fuori terra + 2.223 mq interrati)

STAZIONE APPALTANTE: (Ministero della Cultura – Segretariato Regionale per la Lombardia)

  • segretario regionale: (dott.sa Francesca Furst)
  • RUP: (arch. Daniela Lattanzi)
  • responsabile servizio appalti: (dott. Enrico Mancuso)
  • direzione operativa archeologia: (dott.sa Annamaria Fedeli)
  • direzione operativa restauro superfici: (restauratrice Mari Mapelli)
  • titolo autorizzativo: (determinazione provveditorato interregionale opere pubbliche – a conclusione della conferenza dei servizi Stato/Regione – prot. 15697 del 02/02/2022)
  • proprietà area di intervento: (Comune di Milano)
  • partner del protocollo d’intesa MiC/CdM: (Comune di Milano)

GRUPPO DI PROGETTAZIONE

  • (SD Partners srl – Architettura e Ingegneria)
  • (H&dM – Herzog & de Meuron Ltd – Basilea, Svizzera)
  • (Ariatta Ingegneria dei Sistemi spa)
  • (Luraschi & Associati – Ingegneria e Architettura)
  • (Agro Service srl – Cormano, MI)

GRUPPO DI DIREZIONE LAVORI

  • (SD Partners srl – Architettura e Ingegneria)
  • (Alcotel srl – Roma, RM)
  • (NIER Ingegneria spa – società benefit – Castel Maggiore, BO)
  • DL generale: (ing. Massimo Giuliani @ SD Partners srl – Architettura e Ingegneria) + coadiutore: (ing. Rocco Nino Sallustio @ SD Partners srl – Architettura e Ingegneria)
  • DO edile: (ing. Enrico Moncada @ SD Partners srl – Architettura e Ingegneria) + coadiutore: (arch. Matteo Botta Paola @ SD Partners srl – Architettura e Ingegneria)
  • DO strutture: (ing. Carlo Maria Zaretti di Arpi @ SD Partners srl – Architettura e Ingegneria) + coadiutore: (ing. Nicola Caruso @ Alcotel srl – Roma, RM)
  • DO impianti: (ing. Alessandro Guglielmotti @ Alcotel srl – Roma, RM) + coadiutore: (ing. Andrea Cancellara @ Alcotel srl – Roma, RM)
  • DO impianti geotermici: (geol. Efrem Ghezzi @ Studio Idrogeotecnico srl)
  • DO anticendio: (ing. Davide Luraschi @ Luraschi & Associati – Ingegneria e Architettura)
  • DO agronomica: (dott. agronomo Davide Canepa @ Studio Canepa – Bresso, MI)
  • DO geologia: (dott. geol. Francesco Serra @ SD Partners srl – Architettura e Ingegneria)
  • CSE: (geom. Carlo Carli @ NIER Ingegneria spa – società benefit – Castel Maggiore, BO)
  • impresa appaltatrice: (AR.CO. Lavori scc – società cooperativa consortile – Ravenna, RA)
  • imprese esecutrici:
    • (Teicos UE srl – ingegneria nelle costruzioni)
    • (Enpower srl – Brescia, BS)
    • (SCS – Società Costruzioni Specializzate società cooperativa – Trambileno, TN)

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  • importo lavori a base d’asta: 18.010.815,06 euro
  • importo del contratto: 16.440.763,16 euro
  • oneri per la sicurezza: 565.794,00 euro
  • data inizio lavori: 01/06/2023
  • data fine lavori: 25/03/2025

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  • finanziamento delibera CIPE: 26/2018 del 28/02/218 – punto 2.1 (fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020) > 14.000.000,00 euro
  • finanziamento Ministero per i Beni e le Attività culturali (piano strategico grandi progetti beni culturali 2014/2015/2016, af 2014/2015) > 2.500.000,00 euro

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Herzog & De Meuron; Duepiedisbagliati

Porta Volta, Herzog & De Meuron, Viale Montello, viale Crispi, Viale Bastioni di Porta Volta, piazza Baiamonti, Museo Nazionale della Resistenza

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

37 commenti su “Milano | Porta Volta – Cantiere Museo della Resistenza: gennaio 2024”

  1. Ottima ottima notizia soprattutto che sarà “eliminato il brutto parcheggio di viale Bastioni di Porta Volta”

    Parcheggiate le vostre lamiere fuori città, o compratevi un box o pagate per parcheggi regolari. In strada la sosta deve man mano ridimensionarsi e sparire.

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        • Eh si. Lavorare solo voi che vi spostate in automobile in città. E solo voi avete diritto d’usare la maggior parte dello spazio pubblico per i vostri mezzi privati. Chi si rallegra per dei piccoli cambiamenti deve stare zitto e subire i vostri insulti.

          Rispondi
    • La città non è abitata solo da ricchi che si possono permettere posto auto o box privati. Nella città come tutte le città d’ Italia vi abitano persone benestanti, persone che lavorano e vivono di stipendio più o meno alto e persone che spesso arrancano con lo stipendio o la pensione ma vivono decorosamente…Allora ???? Facciamo rimanere solo i ricchissimi …questo vuole la finanza immobiliare e la politica collusa…mio caro signor Arsuffi.

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  2. Con rispetto i cittadini si mobilitano quando riescono ad essere informati per tempo di quello che accade. Il glicine era splendido e l’area poteva e doveva essere riunita ai giardini Lea Garofalo senza costare il taglio di alberi sani. Senza contare la presa in giro delle false promesse. Quindi critica ai cittadini, come sempre , e non all’Amministrazione. Complimenti. Siete poi liberi di fare le vostre valutazioni sul progetto, ma sono giudizi assolutamente personali. Anche per la Feltrinelli era stato promesso giardino e il risultato è l’ennesima piastra. A Milano occorrono certezze negli interventi, non speranze…In città comunque sorgono palazzi discutibili fuori contesto e vi invito a chiedervi davvero se ci entrerà mai il Museo in una struttura pensata per altro che ci costa come contribuenti una vera FUCILATA solo per essere costruita, fuori mercato.

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    • Il costo dell’oggetto è inferiore alla base d’asta che si considera il prezzo di mercato…

      I glicini non sono alberi.

      I cittadini conoscono il progetto dal 2011, erano uffici pubblici, è diventato la sede di un museo

      Davanti alla Feltrinelli esiste unmpia zona verde che prima era privata e inaccessibile al pubblico

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      • Davanti alla Feltrinelli esiste una AMPIA zona verde?! Spero che sia una battuta anche se non fa ridere.
        Su viale Pasubio ci sono ZERO (!!!) alberi piantati.
        Dalla parte che affaccia su via Francesco Crispi, si osserva una tristissima distesa di cemento con qualche alberello sparuto, che rende il tutto ancora più triste. ll cemento occupa uno spazio molto maggiore rispetto alla limitatissima e scarsamente fruibile striscia di prato.
        Basta google maps in modalità satellite per vederlo.

        Non ci si può sempre accontentare di così poco! Se il comune avesse imposto al privato (Feltrinelli in questo caso, che ha affittato gran parte dell’edificio a Microsoft e di certo non sta facendo beneficenza) di alberare come si deve viale Pasubio e fare una vera AMPIA zona verde e alberata intorno all’edificio, allora sì che staremmo parlando di un intervento risciuto.

        E poi continuiamo a menarcela con l’importanza degli alberi per combattere le isole di calore in città…
        Prova ad andare fuori la Feltrinelli in estate e poi vieni a raccontare come è ampia la zona verde!

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          • Lo ricordo bene. Comunque parlavi della zona verde davanti alla Feltrinelli, non dell’autolavaggio.
            In ogni caso, ragionando così quasi qualsiasi cosa ci avessero messo al posto dell’autolavaggio sarebbe andato bene.

            Io non sto criticando l’intervento in toto.

            Ma sostengo che il Comune avrebbe dovuto esigere maggiori oneri di urbanizzazione e stabilire standard più alti in termini di percentuale di verde/numero di alberi. Sarebbe stato sostenibile per il privato, anche perchè ne avrebbe avuto un ritorno nel medio-lungo periodo, e avrebbe migliorato di molto il progetto a beneficio di tutti.

            Il discorso che spesso non si coglie è che quando si danno queste concessioni (gioco di parole) sarebbe giusto minimizzare il profitto del privato (che pure deve esserci) e massimizzare il beneficio della comunità.

            Cosa che nel caso specificio (Feltrinelli/Microsoft) non è stata fatta perchè, ripeto, è inconcepibile quanto cemento e quanti pochi alberi siano stati previsti in un progetto di neanche 10 anni fa

          • M… Gli oneri di urbanizzazione sono fissi (un tanto al metro quadro) e non negoziati per ciascun progetto.

            Dal punto di vista urbanistico, la Feltrinelli rispetta la giacitura storica che prevedeva verde da lato dei bastioni e cortina edilizia su Pasubio.

            La tua richiesta di vede è rispettabile, ma dal punto di vista “storico” sarebbe come piantare alberi in via Dante (belli e utili, ma stravolgerebbero la percezione della strada come era stata pensata a suo tempo).

          • Caro Alex, non posso rispondere direttamente al tuo ultimo commento, quindi rispondo a questo

            Ad ogni modo, cito dal sito del comune di Milano (https://www.comune.milano.it/-/urbanistica.-dal-distributore-di-benzina-a-un-edificio-di-pregio-e-nuove-aree-verdi-ecco-come-cambiera-piazzale-baiamonti)

            “Come previsto da un ordine del giorno legato al Piano di Governo del Territorio approvato il 14 ottobre, inoltre, gli oneri di urbanizzazione legati alla realizzazione del progetto saranno vincolati – oltre alle sistemazioni dell’area ed alla manutenzione dei caselli già previsti dal piano – alla piantumazione di un’area oggi adibita a parcheggio lungo i Bastioni di Porta Volta e la realizzazione di un filare alberato lungo viale Pasubio.”

            “In particolare, si prevede un nuovo filare alberato di 250 metri composto da circa 35 alberi lungo viale Pasubio (…)”

            Comunque la si metta, mi sembra evidente che il progetto non ha avuto un impatto positivo dal punto di vista di spazi verdi/abbellimento spazi pubblici come sarebbe dovuto essere.
            Nella migliore delle ipotesi, stiamo parlando di un progetto del quale la parte (principalmente) “commerciale” è attiva da 7-8 anni mentre gli oneri di urbanizzazione…possiamo tutti giudicarli, sia per quello che sono (ossia una , a mio avviso, risibile e affatto ampia zona verde dietro la Feltrinelli), sia per quello che avrebbero dovuto essere (vedi link).

          • Ciao M,

            Ho trovato su skyscrapercity questa spiegazione

            Dal verbale sintetico della seduta n° 22 del 30/06/2011 della Commissione per il Paesaggio

            PG 424285000/2011 Z. 0 – VIALE PASUBIO Imp. – PII FELTRINELLI TRA LE VIE PASUBIO, MONTELLO,CRISPI, BASTIONI PORTA VOLTA, BAIAMONTI – VIALE PASUBIO: Realizzazione di due edifici di cui uno a destinazione terziario (intervento privato) ed uno a destinazione servizi al pubblico / Fondazione Feltrinelli (privato asservito): PARERE FAVOREVOLE

            PG 424531000/2011 Z. 0 – VIALE PASUBIO Imp. – PII FELTRINELLI TRA LE VIE PASUBIO, MONTELLO,CRISPI, BASTIONI PORTA VOLTA, BAIAMONTI – VIALE PASUBIO: Realizzazione di opere a verde, arredo urbano, rifacimento marciapiedi: SEGUENTE VOTO

            PG 424868000/2011 Z. 0 – VIA VOLTA ALESSANDRO Imp. – PII FELTRINELLI TRA LE VIE PASUBIO, MONTELLO,CRISPI, BASTIONI PORTA VOLTA, BAIAMONTI – VIALE PASUBIO: VIA BASTIONI DI PORTA VOLTA realizzazione di opere esterne al perimetro del PII consistenti in interventi stradali e opere a verde: PARERE CONTRARIO

            Nonostante gli auspici di molti (quorum ego), nessuna modifica al progetto degli edifici.

            https://www.skyscrapercity.com/threads/milano-fondazione-feltrinelli-porta-volta-herzog-de-meuron-u-c.1256707/post-80809390

            L’utente spiega che quella parte del PII a cui fai riferimento non è stata approvata

            Secondo me hanno fatto bene perché Pasubio non era pensato come strada alberata…

          • Cioè la commissione paesaggio ha votato contro mettere alberi in viale pasubio??????

            Ha votato contro???

            Che schifo di città.
            Ma che gente abbiamo???

            Non ho parole

          • La spiegazione di skyscrapercity sembra dare una spiegazione, per quanto si rifaccia a una delibera (?) del 2011 mentre la notizia dell’ufficio stampa del Comune da me postata è stata aggiornata il 07/11/2019.

            In conclusione, direi che qualcosa non torna su quali fossero gli oneri di urbanizzazione e su come sono stati gestiti.

            Personalmente penso che un filare alberato lungo viale Pasubio sarebbe molto utile e sarebbe complessivamente una miglioria.

            In generale, ribadisco che da un progetto così recente mi sarei aspettato una maggiore ecosostenibilità e una maggiore attenzione al verde/spazi pubblici. La distesa di cemento da ambo i lati di un edificio che è a sua volta una “serra” in vetro e cemento la trovo davvero triste ed è un’occasione persa.

  3. Signor Roberto Arsulfi mi permetto di ricordarle che noi cittadini abbiamo da subito contestato al sindaco la sua scelta di costruire su un fazzoletto di terra il famoso museo. Scelta scellerata perché il comune poteva tranquillamente dare alla città di Milano un Vero Museo Nazionale della Resistenza ricercando fra i tanti stabili e palazzi in disuso con minor spesa per noi contribuenti e dare al Museo una giusta e più decorosa sistemazione…Qui in questi spazi, oltre allo spreco di suolo e la distruzione di tigli che stavano lì su quel prato da oltre 70 anni. Il maestoso glicine che lei disprezza ma molti dei cittadini amano perché semplicemente meraviglioso…qui il Museo non si realizzerà mai per gli spazi e quindi ci terremo un obbrobrio come le altre 2 oscene piramidi per il solo gusto suo e quello del signor Sala …lei sottovaluta alla grande o forse le piacciono così tanto le brutture in cemento che difende così anche l’indifendibile…dietro a tutto questo ci sono accordi sicuramente …a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca!!!! La saluto, Serenella Fabiani. Guardi con i suoi occhi e immagini Bellezza e pensi con la sua testa e pensi alla Legalità.

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  4. La città non è abitata solo da ricchi che si possono permettere posto auto o box privati. Nella città come tutte le città d’ Italia vi abitano persone benestanti, persone che lavorano e vivono di stipendio più o meno alto e persone che spesso arrancano con lo stipendio o la pensione ma vivono decorosamente…Allora ???? Facciamo rimanere solo i ricchissimi …questo vuole la finanza immobiliare e la politica collusa…mio caro signor Arsuffi.

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    • Serenella prendi il tram che abiti praticamente al centro.

      O le metro.
      O i bus.
      Oppure voi non ricchi ma benestanti con yno stipendio alto o medio vi fanno schifo gli spostapoveri?

      Hai il privilegio di abitare dove ci sono un sacco di mezzi e un botto di alternative di spostamento e ti lamenti?

      E chi abita in periferia allora dove passa un solo bus che deve fare?

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  5. A mio parere questo dibattito serve solo a dar libero sfogo alle frustrazioni di chi vi partecipa: non è possibile esporre le proprie idee senza sarcasmo e senza disprezzo per chi la pensi in modo diverso ?

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  6. Il progetto è davvero bello e questi quattro repressi se non arrivano a capire che così si riqualifica la zona, affari loro. In più toglieranno quell’orribile parcheggio per un’area verde, cos’altro vogliono di più? Piantatevi io glicine sul vostro terrazzo di casa invece che rompere i cojons…

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    • È sempre così.
      Tutti i cambiamenti portano dubbi, soprattutto nelle persone più anziane che sono sempre di più nel Paese.
      È stato così per Porta Nuova e City Life, è così per la pista ciclabile di Corso Buenos Aires, è così a Bologna con i limiti a 30 km/h.
      Quando il cambiamento avviene poi nessuno tornerebbe indietro. Dubito, per esempio, che nessuna persona sana di mente preferisse Piazza Castello con le automobili.

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        • Eh infatti i vecchi hanno paura di tutte le cose nuove.

          A volte si invecchia male e ci si attacca ae cose abituali

          Poi i servizi geriatrici sono stati definanziati..

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        • Le hanno volute Coima, Hines e Generali. Al massimo la giunta di Albertini le ha permesse in base alla regole del PgT. Notoriamente Silvio era contrario al progetto di City Life.

          Quanto a metri quadri di progetti autorizzati le tre giunte di cx non sono inferiori a quelle di cx. Anzi, probabilmente le battono.

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          • Effettivamente di solito le giunte non costruiscono ma al massimo danno i permessi 😀.
            Poi non sapevo che Silvio (?era tuo amico?) era anche in giunta.

  7. e quando finalmente si decideranno a rimuovere quelle trappole mortali che sono i monconi delle rotaie tramviarie da Baiamonti e in tutto il resto di Milano, sarà sempre troppo tardi

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  8. Automobili e Suv si allargano sempre di più: “Aumentano di un 1 cm ogni 2 anni. I parcheggi su strada sono sempre più difficili” | Lo studio

    In media, le nuove auto immatricolate in Europa sono 1 centimetro più larghe ogni due anni. Emerge da una ricerca condotta dalla ong Transport & Environment (T&E), secondo cui la tendenza continuerà a causa dell’aumento delle vendite di Suv, che rappresentano il 54% delle automobili acquistate in Italia. “A meno che i legislatori non intervengano in molti Paesi, questa tendenza è destinata ad aumentare”, afferma T&E, perché “attualmente la legge consente alle nuove auto di essere larghe come i camion”. Già ora “circa la metà delle auto nuove vendute sono troppo larghe per lo spazio minimo di parcheggio su strada”.

    “La costante crescita delle dimensioni delle automobili è ancora più preoccupante per l’Italia perché la maggior parte delle nostre città ha un assetto urbanistico antico, pensato per altri mezzi di trasporto”, afferma Andrea Boraschi, direttore T&E Italia. “Riservare sempre più spazio alle auto in queste aree urbane significa sottrarlo alle persone”, continua Boraschi. “Il risultato è che i grandi Suv e i pick-up all’americana parcheggiano sui nostri marciapiedi, mettendo in pericolo pedoni, ciclisti e chiunque altro si trovi sulla strada”.

    Le misure crescenti di automobili e Suv di lusso
    Secondo la ricerca T&E, la larghezza media delle auto nuove è aumentata a 180,3 cm nella prima metà del 2023, rispetto ai 177,8 cm del 2018. Questo avviene perché le auto nuove nell’Ue sono soggette alla stessa larghezza massima degli autobus e dei camion: 255 centimetri, mentre lo spazio minimo certificato per il parcheggio su strada è 180. Tra i primi 100 modelli venduti in Europa nel 2023, il 52% dei veicoli venduti era troppo largo per lo spazio minimo specificato per il parcheggio su strada nelle principali città, tra cui Londra, Parigi e Roma. La crescita dimensionale è molto accentuata tra i grandi Suv di lusso: “Il Land Rover Defender è cresciuto di 20,6 cm e la Mercedes X5 di 6 cm in soli sei anni”, si legge nel rapporto. “Nel 2023, Volvo è diventata più ampia di 4,1 cm con la sua EX90”. Lo studio di T&E evidenzia come le case automobilistiche stiano sfruttando questa crescita dei Suv più grandi per aumentare anche la larghezza dei veicoli nei segmenti di mercato delle auto di medie dimensioni e compatte.

    Rischi maggiori di incidenti mortali e più inquinamento
    T&E evidenzia come l’aumento dell’altezza dei veicoli – consentito dai design più ampi – sia un fattore di rischio. La ong cita uno studio del Vias Institute che ha calcolato come un aumento di 10 cm dell’altezza della parte anteriore dei veicoli comporta un rischio maggiore del 30% di incidenti mortali in collisioni con pedoni e ciclisti. E le emissioni di CO2? Nonostante i miglioramenti tecnologici, il gigantismo delle auto li ha più che compensati.

    Parigi si interroga sul costo dei parcheggi dei Suv
    Diverse città europee hanno già introdotto regole di parcheggio più restrittive per i Suv. Parigi ha invitato i cittadini a votare se le tariffe di parcheggio debbano essere triplicate per le auto particolarmente pesanti. Un recente sondaggio della Clean Cities Campaign ha rilevato che circa due terzi dei parigini sono favorevoli a tariffe di parcheggio più elevate per i veicoli grandi, pesanti e inquinanti. Se approvate, le nuove misure nella capitale francese costituirebbero un importante precedente per molte altre città europee che stanno prendendo in considerazione cambiamenti simili.

    Ma la riforma Salvini blocca i sindaci
    “Proprio mentre le auto diventano sempre più grandi e città come Parigi e Lione pensano di disincentivare la circolazione dei mega-Suv facendo pagare di più per parcheggiare, con la riforma del Codice della strada voluta da Salvini i sindaci italiani saranno costretti all’immobilità, nell’attesa di decreti ministeriali che potrebbe non arrivare per anni”, afferma Claudio Magliulo, responsabile italiano Clean Cities campaign. Magliulo spiega che “la riforma Salvini del Codice della Strada – se approvata nella sua forma attuale – finirebbe per esautorare i sindaci su molte aree, incluse le regole sui parcheggi”.

    Bologna città 30: “Salvini faccia pace con se stesso”
    Clean Cities campaign, con altre associazioni tra cui Cittadini per l’aria, Genitori Antismog, Movimento Diritti dei Pedoni, Legambiente, Salvaiciclisti e Bike to school ha invitato il ministro dei Trasporti “a fare pace con se stesso sulla città 30”. Il riferimento è all’attacco che il ministro ha rivolto al sindaco di Bologna Matteo Lepore che ha sperimentato un limite generalizzato dei 30 km/h (eccetto gli assi di scorrimento) per la prima volta in una grande città italiana. “Ricordiamo al ministro Salvini che la Città 30 è tra le misure chiave del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030, elaborato dallo stesso Mit, e supportato da linee guida internazionali”. Il Movimento dei diritti dei pedoni ricorda come, secondo studi, i pedoni sopravvivono nel 90% dei casi dopo essere stati investiti da un’auto che va a 30 chilometri orari, ma solo nel 10% se l’auto va a venti chilometri orari in più.

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