Milano | Porta Ticinese – Cantiere PAN-Parco Amphitheatrum Naturae: gennaio 2024

Era da un po’ che non mostravamo (per quel poco che si riesce a fare) un aggiornamento dal cantiere per il parco dell’Anfiteatro Romano sito in Porta Ticinese dove sta prendendo forma dal 2019, il nuovo parco cittadino del PAN, Parco Amphitheatrum Naturae tra via Arena e via Conca del Naviglio.

Con l’acronimo PAN si intende il parco archeologico che sta prendendo forma dove si trovavano i resti dell’antico Anfiteatro Romano di Milano. Anfiteatro che, come grandezza poteva essere simile all’Arena di Verona, e che venne realizzato nel I secolo d.C.. La grande arena, dopo la caduta dell’Impero Romano, ormai in disuso divenne una cava di materiali edili, già nel V secolo, quando venne costruita la basilica di San Lorenzo e parte delle mura difensive della città.

Dal cartello di cantiere dall’aprile 23 si è entrati nell’ultima fase dei lavori che dovrebbero concludersi entro il 2025.

Per fortuna i lavori, anche se a rilento, sono in corso grazie anche ai nuovi finanziamenti del MiC (Ministero della Cultura) e grazie ai contributi di sponsorizzazioni private come TMC pubblicità (main sponsor), Prelios, Italia Nostra e Unipol Assicurazioni, che hanno permesso ulteriori sondaggi, come quelli nei pressi dove si trovava l’ingresso principale posto verso la Corso di Porta Ticinese.

Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi

Parco Amphitheatrum Naturae (PAN), Anfiteatro Romano di Mediolanum, Porta Ticinese, Sovrintendenza, Parco, Archologia

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

10 commenti su “Milano | Porta Ticinese – Cantiere PAN-Parco Amphitheatrum Naturae: gennaio 2024”

  1. in quanto non vedevo più aggiornamenti mi ero un po’ rassegnata al ‘un altro progetto che non vedrà mai la luce’, invece appena ho visto questo titolo sono stata piacevolmente sorpresa nello scoprire che invece mi sbagliavo e che il cantiere sta andando avanti, anche se a rilento… non vedo l’ora di vedere l’esito finale!

    Rispondi
    • Uguale anche per me, giusto oggi ero incappato nell’articolo del 2020 e pensavo “che peccato, era cosi bello” ed invece… oggi un buon giorno!

      Rispondi
  2. Agghiacciante la palazzina nella seconda foto.

    Gli architetti milanesi hanno distrutto il decoro di questa città e il problema è che continuano a costruire questi mostri, spacciandoli per design. Assurdo!

    Rispondi
    • Forse si riferisce ad un palazzo che a occhio e croce dovrebbe essere degli anni’70… Se dovessimo giudicare tutte le brutture di quegli anni dovremmo buttare giù mezza Milano e forse mezza Italia. Si rilassi e goda delle cose buone che ora si stanno facendo.

      Rispondi
    • Pienamente d’accordo. Gli architetti in sinergia con le istituzioni devono rivedere dagli archivi con un censimento gli edifici distrutti dalla guerra e demoliti per far posto a ricostruzioni orribili fatte nei centri storici dagli anni ’50 in poi. Certe volte anche in epoca fascista vennero fatti scempi in ogni caso le ricostruzioni delle città anteguerra sono doveroso per recuperarne l’identità e ne gioverebbe la comunità.

      Rispondi
  3. E’ agghiacciante che lato Via Conca del Naviglio vogliano mantenere in piedi una catapecchia diroccata, o quasi, che sta proprio sopra il sedime dell’arena.

    E poi in servizi passati sono state mostrate strutture ben più estese di quello che alla fine rimarrà allo scoperto, come i passaggi sotterranei, ma che poi sono state reinterrate perché, se esposte agli agenti atmosferici, finirebbero per sgretolarsi.

    Ma mi si spieghi allora perché non è successa la stessa cosa a quei 5 o 6 radianti delle fondamenta che sono allo scoperto da 70 anni. Sono ancora li santo cielo!! E’ mai possibile che nel terzo millennio non ci sono tecnologie che permettano una protezione?? Semplici coperture vetrate come se ne vedono ovunque? Film di qualche materiale da stendere sopra le strutture? Non c’è proprio nessuna soluzione?

    Allora è meglio reinterrare tutto per sempre, e farci cresce su un bel bosco ( a forma di Arena per carità…) che con le sue radici andrà a mangiarsele le strutture rimaste?

    A me l’idea dell’arena me l’avrebbe data l’arena stessa, non le piante a forma di ellisse.

    La parola a qualche esperto

    Rispondi
  4. Si lavora quando ci si ricorda…praticamente il parchetto è chiuso da 5 anni, e i cittadini della zona sono stati privati di una bella oasi dove andarsi a rilassare nelle giornate piu’ miti.
    Nel frattempo hanno tagliato un po’ di alberi e mosso un po di terra per far affiorare mattoni che poi circonderanno con siepi.
    Davvero una genialata…solo a Milano riescono a far aumentare il consumo di suolo anche nei parchetti.

    Rispondi
  5. Buongiorno
    sto seguedo i lavori (infiniti) in quella che doveva essere
    un’oasi verde nel centro di Milano ma….
    stanno installando quello che sembra proprio un PALCO!!
    Anche quello fa parte svolta green?
    non diventerà l’ennesima “LOCATION “ destinata agli eventi?
    Saluti molto preoccupati
    Pia Crippa

    Rispondi

Lascia un commento