Milano | Porta Garibaldi – Rinnovo per un bell’esempio dell’architettura fine anni Novanta

Milano Porta Garibaldi. In Largo La Foppa, uno dei pochi luoghi di Milano che conserva ancora un antico toponimo, si trova un palazzo costruito alla fine degli anni Novanta al civico 2. Il nome “La Foppa” (in milanese “el fopùn”) del grande piazzale, deriva da un grande avvallamento del terreno qui presente in antichità, lungo l’antica strada per Como, una sorta di fossa appunto. Sebbene il significato originario sia ormai dimenticato, il toponimo sopravvive, anche se molti oggi preferiscono chiamare la zona con il nome della vicina stazione M2 Moscova.

Ad ogni modo, tornando al nostro caso urbano, incastonato tra i pochi edifici storici superstiti del grande piazzale, si trova questo edificio moderno che sorge in un’area dove per decenni erano rimasti i ruderi di un palazzo bombardato durante le devastazioni belliche del 1943. All’epoca, il piano regolatore della ricostruzione prevedeva l’allargamento del piazzale e di Corso Garibaldi per creare nuove abitazioni più alte e un’a strada’arteria più ampia. Tuttavia, il progetto rimase incompiuto (per fortuna) per decenni e fu rivisto solo negli anni Novanta.

Fu allora che venne avviato un progetto di recupero: tre vecchi edifici fatiscenti furono restaurati e riuniti sotto un unico civico, il numero 4, mentre nell’ultimo spazio rimasto a rudere fu costruito il nuovo edificio al civico 2. Completato nel 1999, questo palazzo dalla forma ormai distintiva e iconica rappresenta un interessante intervento architettonico nella piazza.

L’edificio, progettato dall’architetto Guido Brighi, riflette il gusto architettonico degli anni compresi proprio tra il 1990 e il 2010, caratterizzato da geometrie semplici e giochi di volumi che conferiscono dinamicità alle facciate. Il palazzo è costituito da due blocchi: uno su strada di cinque piani e uno interno di quattro, separati da un giardino condominiale.

La facciata è particolarmente originale e ben proporzionata nei suoi elementi. Al centro, per i primi quattro piani, spicca un corpo convesso incassato nella superficie liscia della facciata, scandita solo dalle aperture delle finestre. Questa porzione convessa, simile a un tamburo, è caratterizzata da ampie vetrate in legno con imposte sottili, che creano un affascinante gioco tra aperture e chiusure. Le imposte, realizzate in legno (in origine), contrastano efficacemente con le lastre grigie e lisce delle pareti, accentuate dalle travi metalliche a vista in grigio antracite. Lo stesso colore antracite si ritrova nei balconi laterali a loggetta, appoggiati sulle travi dei solai a vista.

L’edificio interno, visibile solo dal cancello, si sviluppa per 4 piani e presenta una facciata più semplice e composta ritmicamente dalle grandi vetrate degli appartamenti.

Di recente, dopo 25 anni di esposizione agli agenti atmosferici e allo smog, l’edificio è stato completamente rinnovato nelle sue parti esterne, con particolare attenzione alle imposte in legno ormai deteriorate. Il restauro, curato dal team dello Studio Di Tonno 21, ha restituito al palazzo il suo aspetto originale senza stravolgerne l’identità se non scegliendo un colore antracite anche per le imposte, sempre in legno. Motivo scuro riportato anche nella gronda terminale.

Qui di seguito gli edifici d’epoca (fine Ottocento) riqualificati e restaurati nello stesso periodo della costruzione di Largo La Foppa 2.

  • Referenze immagini: Milano Sparita, Roberto Arsuffi, Studio Di Tonno 21, Trueisgood
  • Milano, Porta Garibaldi, Largo La Foppa, Guido Brighi, Architettura, Studio Di Tonno 21

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Porta Garibaldi – Rinnovo per un bell’esempio dell’architettura fine anni Novanta”

  1. “Senza stravolgerne l’identità”?

    Non sono d’accordo, i serramenti in legno, oltre alla curvatura, erano proprio la caratteristica, il colpo d’occhio, l’eleganza che distingueva questo edificio, adesso tutto si appiattisce nel grigiume.

    Opinione personale.

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  2. Nella casa fatiscenten, egli anni ’80, c’era la sala del cinema. Obraz , uno dei migliori cinema d’essai di Milano con una programmazione fantastica . Un luogo indimenticabile per i cinefili

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    • Gia’. I luoghi di aggregazione andrebbero conservati a prescindere. L’ Obraz era un’istituzione come anche altri cinema e teatri in. Brera,Garibaldi che oggi non ci sono più. Una città non puo’ essere solo bar,, negozi di abbigliamento e pretenziosi conDominii.

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