Milano | Verde pubblico – La risposta contro l’isola di calore esiste già: più alberi nelle strade

Quante volte cerchiamo di sensibilizzare chi di dovere (anche se sappiamo che anch’essi conoscano già la questione) riguardante questo problema sempre più sentito che è la ormai famosa “Isola di Calore”.

Qui altri articoli a proposito: 2020 e 2021

Per isola di calore si intende, in climatologia e meteorologia, un fenomeno che denota un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine, rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali.

Indicata anche come UHI, dall’acronimo inglese Urban Heat Island, occorre nelle aree metropolitane e consiste in un significativo aumento della temperatura nell’ambito urbano rispetto alla periferia della città e, soprattutto, alle aree rurali circostanti.

In pratica, più cemento e catrame ci sono e più si produce calore. Asfalto e cemento assorbono maggiormente le radiazioni solari rispetto alla riflessione. Ma anche la scarsità di aree verdi che mitigano non poco l’effetto. In più nelle aree densamente abitate ci sono più veicoli che emettono gas, ma anche impianti industriali e sistemi di condizionamento di edifici. Edifici che, quando troppo ammassati impediscono al vento di fluire liberamente e raffreddare la temperatura dovuta a barriere architettoniche.

Insomma un insieme di fattori che non aiutano a raffreddare l’ambiente, ma anzi, contribuiscono a peggiorare la situazione.

Milano, come immaginabile, non è certo messa bene e anzi, ci sono parti dove l’effetto è veramente insostenibile e ce ne siamo accorti tutti in questi ultimi giorni.

Tant’è che c’è anche la prova dallo spazio, nello specifico da un’immagine del 18 giugno quando lo strumento ECOSTRESS della NASA, montato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, ha prodotto questa mappa ad alta risoluzione della temperatura superficiale di alcune città europee, tra cui Parigi, Praga e Milano. Ricordiamo che la temperatura superficiale è diversa dalla quella indicata nelle previsioni meteo, che si riferisce all’aria e non, come in questa immagine, al suolo. Milano, come si vede, non è messa particolarmente bene. Incredibile come le aree verdi e i viali mitighino un po’ il rosso acceso che rappresenta le temperature alte al suolo.

Conseguenza, appena arriva il weekend, chi può, scappa al mare, al lago o in montagna lasciando la città sempre più torrida. Una situazione che non invoglia molto a rimanere a vivere in questa città se non strettamente per necessità, cosa non positiva.

Così eccoci col nostro pensiero e supplica. Possibile che il Comune e la giunta di Milano non pensi e programmi da qui ad una data del futuro, un programma sistematico che intervenga in ogni via di Milano dove sia possibile inserire grandi alberature e spazi verdi che contribuiscano a mitigare questo fenomeno delle isole di calore?

Basterebbe iniziare a programmare un po’ alla volta gli interventi da fare e sistemarli a verde. Tuttavia, sembra che così difficile, come abbiamo più volte fatto notare: interventi nuovi di sistemazione dei marciapiedi e che vengono lasciati in asfalto o in cemento, senza minimamente pensare alla tanto propagandata “depavimentazione”, ovvero eliminazione di pavimentazioni in asfalto o cemento e inserimento di aiuole e magari alberature. Insomma, come al solito pare si parli senza mai agire, da parti di ogni corrente politica.

Sappiamo che non è cosa facile, che sotto i marciapiedi ci sono sottoservizi come cavi elettrici, tubature di gas, idriche e fognarie, ma programmare anche a lungo termine, non sarebbe una brutta idea.

Vi proponiamo alcune immagini che possono dare idea di cosa intendiamo, con vie “vivibili” e anche belle e piacevoli, dove con poco si ottiene uno spazio urbano sicuramente più fresco anche in queste torride giornate di giugno e luglio:

Ed ecco un campione di alcune vie che nei mesi estivi diventano incandescenti e, onestamente, meno attraenti e vivibili:

Ci sono vie dove basterebbe sistemare marciapiedi esageratemente larghi e parcheggi, inframezzandole ogni tot metri da alberi.

Poi ci sono vie dove potrebbero essere piantati alberi, ma che invece ci troviamo auto parcheggiate, come ad esempio in via Colletta a Calvairate, dove possiamo ammirare la volontà mancante di municipi e Comune di sistemare con alberi utilizzando magari il programma ForestaMi.

Ma anche interventi recenti, dove si è preferito abbondare con pietra e cemento anziché creare delle “cazzo” di aiuole come in via Pirelli nel sfavillante distretto di Porta Nuova ai piedi dei Giardini d’Inverno.

Come dicevamo, esiste il famoso progetto di ForestaMi, che per ora ha solo piantato alberi in aree già verdi (che comunque non è male, per carità), come parchi e aiuole, ma senza proporre di alberare vie oggi spoglie di alberature di qualsiasi tipo.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

29 commenti su “Milano | Verde pubblico – La risposta contro l’isola di calore esiste già: più alberi nelle strade”

  1. Aggiungerei carlo farini etc etc ! Comunque e’ un paradosso quando in comune si parla di green , e poi si vedono auto su parterre alberati, marciapiedi invasi da auto e moto, e vie prive di alberi. In un anno e con la buona volonta si potrebbero rivedere un numero importante di interventi.
    La parte del castello in riqualificazione, e’ l’unica che va in quella direzione.

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  2. Che poi non occorre per forza prevedere dei filari. Già dei gruppi di alberi o in alternanza rendono già la via molto più gradevole.

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  3. Mah sugli alberi si potrebbero aprire vari capitoli: dichiarano quanti ne piantano ma non vengono mai menzionati quelli che muoiono appena piantati, oppure vengono tagliati perché “presunti” malati … in piazza Udine hanno estirpato oltre 40 alberi quasi secolari e piantato alberelli che dopo 10 anni a mala pena raggiungono i 3 metri di altezza; vedo in giro tanto cespuglioni dichiarati come alberi ma di albero hanno solo l’applicazione della fotosintesi clorofilliana.
    Vedremo mai parchi come lo sono ora il parco Sempione o il parco Lambro?

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    • Veramente tutto assurdo! Il centro è completamente senza verde!
      Un lavoro che tutti i milanesi attendono è la riqualificazione di piazza San babila.

      Quale progetto stanno studiando per la piazza?
      Sala pretendiamo del verde!!! Si possono studiare mille modi per portare il verde anche in superfici difficili.
      Montenapoleone verde assente. Assurdo!!! Il presidente Miani dichiara di avere un investitore per riqualificare il quadrilatero cosa stiamo aspettando?

      Di fronte la chiesa di San babila è un cimitero di motociclette, vogliamo creare delle aiuole basse con fiori ?
      Via Torino è un incubo di calore!

      Il progetto verde di corso Venezia ? Gli alberi la
      Riqualificazione della strada. Urgente!!!!!

      Qui non si respira più tra questi benedetti cantieri.
      E ancora con tutti questi investimenti non si potrebbe proporre costruisci ma pianti 20 alberi in città? Così facendo la città sarebbe verde in 6 mesi.

      Il forestami lo vogliamo portare in città ??????

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      • Sarebbe un’ottima idea quella di obbligare a chi costruisce nuovi palazzi – oltre a pagare opere pubbliche di urbanizzazione – anche quello di piantare tot alberi nel quartiere dove si costruisce. Sicuramente la città ne gioverebbe.

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        • Si però alberi “veri” e curati un minimo.
          Andate in via Giambellino appena rifatta e ditemi se la poca vegetazione superstite potrà mai combattere l’isola di calore ( e son alberi già di due anni ormai….)

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  4. Occorre una corretta pianificazione. Purtroppo i grandi viali alberati sono frutto di una pianificazione lungimirante che oggi i politici sembrano non essere in grado di sostenere.
    Non sono comunque immuni da errori, viali di caducifoglie alti 25 metri che dalla primavera all’estate rendono buie le case fino ai terzi/quarti piani sono da ponderare con cura (platani, bagolari).
    Parimenti piante con crescita più lenta e con medesimo effetto coprente (aceri, lecci) sono spesso osteggiati da tutti coloro che non si rendono conto che le città ci sopravviveranno e regalare piante e strade vivibili, perfino monumentali per il futuro potrebbe significare avere vialetti striminziti per un decennio

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  5. e che dire di viale Forlanini che tra lavori per la M4 e quelli per allargare la banchina centrale sono stati ribaltati completamente 3 volte ma alla fine zero piante?

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  6. Io sono solo una cosa… le aiuole del viale sotto casa mia avevano l’irrigazione automatica. Da anni (oltre dieci, 10!) non funzionano più e ora è tutta terra, stesso discorso se vado a vedere i parchi più vicini a casa. Il “parco” del Portello (Parco Industria Alfa Romeo) la cui parte inaugurata nel 2012 è abbandonata. Questo per dire che è inutile, ahimè, tenere così il verde da una amministrazione locale che si vanta di essere… GREEN.

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  7. A parte che la mappa taglia fuori un bel pezzo di città, non ho capito perché all’Esselunga che fa angolo con via Ripamonti c’è un bel rosso fuoco!

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  8. Complimenti a UF, spero qualcuno vi ascolti. Ma soprattutto i cittadini devo chiedere che tutto questo si realizzi.
    Sono centinaia le strade che potrebbero e dovrebbero essere alberate.
    Via Leoncavallo/A. Costa, via Porpora, via Golgi sono altri esempi.
    Importante sottolineare anche che le alberature scarseggiano anche nei parchi recentemente realizzati, con praterie senza alberature che NESSUNO in estate bazzica.

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  9. Non conosco le fonti delle immagini, ma la n. 3/37 è IMHO frutto della ricca immaginazione di qualche visionario, non è sicuramente una foto aerea di rilevazione del calore (Land surface temperature) e quindi le varie colorazioni come il rosso acceso dell’Esselunga Ripamonti valgono un tubo. Se notate, la direttrice delle vie Pecchio, Vallazze, Salieri con le piazze Aspromonte e Gobetti incluse, è indicata coma boulevard alberato a due carreggiate. Forse tra 4 generazioni. Per ora hanno or ora predisposto mezza dozzina di aiuole in Salieri ed in autunno ci pianteranno qualcosina. Si spera. Altra libera immaginazione la zona Politecnico, vie Bonardi – Bassini ….

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  10. A Calvairate ci sono anche altre vie idonee: Via Ennio, via Caroncini, via Tertulliano, forse via Decembrio, via Tito Livio.
    Chissà se il verde Salah conosce certe zone e abbia intenzione di fare vedere che è verde (non solo che ha il portafoglio pieno di biglietti verdi)…

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  11. Voto per piantumare il primo tratto di Via Novara, quello che va da Piazza Amati alla chiesa di Sant’Elena di fronte al parco di Trenno. Oltre ad abbassare la temperatura ridurrebbe sicuramente anche i rumori del traffico . Ci sono studi che dimostrano che nei viali alberati i guidatori diminuiscono automaticamente la velocità dei loro mezzi.
    Inoltre aumentare il verde vorrebbe dire creare nuovi posti di lavoro e risparmiare sulla sanità negli anni a venire ……

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  12. La mia sensazione è che Forestami sia un grande bluf. Piantano alberi nei parch o in aree già verdi, mentre servirebbero alberi soprattutto nella zona centrale della città dice quasi tutte le vie sono completamente sprovviste di verde. È complicato e costoso ? I fondi potrebbero essere reperiti cominciando a far pagare il pass sosta residenti a tutti, come orami consuetudine in tutte le grandi metropoli europee.

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  13. Tutto corretto, ma il verde bisogna anche rispettarlo, magari evitando di trasformare ogni aiuola in un cacatoio per il fufi, o in una discarica di immondizie, bottiglie, mozziconi e quant’altro.
    Fino a quel momento ci meritiamo solo pietra e cemento, almeno sarà più agevole ripulirla dallo schifo che noi stessi produciamo.

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  14. ForestaMi è l’ennesima cagata di greenwashing, tanti proclami e belle parole che sono finite al vento. Nessuna sorpresa, solo i ritardati potevano crederci.

    Interi quartieri senza un albero, con marciapiedi d’asfalto larghi 2 metri dove far parcheggiare in divieto le auto. Brutto e inospitale.

    Ma Sala è tanto bravo eh, il sindaco che meritano gli ignoranti

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  15. Ottime tute le considerazioni, e sono d’accordo sul fatto che Forestami sia un flop. Vorrei solo fare due considerazioni: 1) Le strade di Milano sono talmente larghe che volendo anche con le alberature si può predisporre un minimo di parcheggio, facendo così contenti un po’ tutti, basta sforzarsi di studiare la sezione stradale… Ad esempio via Larga potrebbe avere le stesse caratteristiche di sezione di viale Regina Giovanna. 2) Evitate di usare la nomenclatura dei QUARTIERI da voi proposta su basi storiche è decisamente forzosa. Io che abito vicino a via Aselli, ho sempre chiamato il mio quartiere Città Studi e così sarà, la memoria toponomastica si può ricordare in altro modo.

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  16. La zona 1 di Milano, nonostante la presenza del Parco Sempione ha praticamente la metà degli alberi di tutte le altre zone (solo 15.000 alberi).

    È probabilmente la zona più frequentata da pedoni…

    .. possibile che non si possa cominciare a piantumare alcune vie riducendo così le numerose isole di calore ?

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