Milano | Centro Storico – Cantiere rimozione del pavé da via Meravigli: fine maggio 2025

Milano, Centro Storico.

Un aggiornamento di fine maggio dal cantiere di via Meravigli dove sono in corso i lavori per sistemare le rotaie dei tram e rimuovere lo storico pavé sostituendolo con l’asfalto rossastro. Che dire, un po’ è un peccato, sopratutto in certi ambiti storici come via Meravigli. Ne riparleremo tra cinque anni con le buche ai lati delle rotaie, sperando di essere smentiti. Ricordiamo anche che sono in corso i lavori per la riqualificazione totale di piazza Cordusio, un tratto di via Dante e via Orefici  — comprensivi anche del rifacimento dell’armamento tranviario — .

Abbiamo saputo, anche se dobbiamo avere conferme, che c’è il progetto per la riqualificazione della piccola piazzetta dedicata ai Santi Pietro e Lino solitamente un brutto parcheggio. Ci è stato segnalato che grazie agli oneri di urbanizzazione della riqualificazione degli stabili per uffici ora occupati da EY la piazzetta dovrebbe diventare un’area pedonale e alberata, come da rendering a seguire. Il nostro sogno da sempre. Staremo a vedere se effettivamente sarà realizzata o rimarrà in qualche cassetto.

Proseguiamo lungo via Meravigli portandovi verso via Dante e piazza Cordusio. Notavamo come la polvere ferruginosa prodotta dallo sferragliare dei tram abbia steso un velo color ruggine sugli zoccoli in pietra degli edifici della via. (Un po’ di storie su via Meravigli: Casa Meravigli; Palazzo Turati nella Camera di Commercio di via Meravigli e la Galleria Buffoli) (due articoli dedicati proprio alle vie con pavé e ai masselli in pietra –20182021)

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi;
  • Centro Storico, Cordusio, Via Orefici, Via Dante, Arredo Urbano, Area Pedonale, Riqualificazione, via Meravigli, Piazza Pietro e Lino
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

44 commenti su “Milano | Centro Storico – Cantiere rimozione del pavé da via Meravigli: fine maggio 2025”

    • Ricordati bisogna sempre accontentare gli abitanti della zona perché poi sono quelli che ti danno più voti e ti mantengono il comando della barca se poi il lavoro fa schifo non interessa nessuno l’importante è che vada bene a loro è stata fatta anche una riunione per stabilire che materiale utilizzare per cui più democratico di così cosa vuoi

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    • Da ciclista concordo. Distruggere l’ambiente, il paesaggio, la storia, la cultura, la bellezza non è certo meno sbagliato se viene fatto a nome di presunte necessità dei ciclisti: lo è molto di più.

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  1. Si ma che schifo…
    L’unica cosa bella e che adesso in bici non ti spacchi più le palle…
    La carregiata é ancora larga come non so cosa, un bel mezzo metro dai binari del tram é il marciapiede
    Poi il marciapiede é ancora asfalto grigio che neache a New York usano per i marciapiedi… perché fa pietà un marciapiede di asfalto, tutto il decor é andato.
    Non potevano fare un lavoro completo?
    Marciapiede di pavé, piu largo, strisce nella carregiata per delineare le corsie, con larghezza più ragionevole… asphalto pulito di un rosso più forte come fanno in Amsterdam… il sole lo manderà via in 2 anni… poi non é neache pulito, che vergogna….
    Che dire…

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    • Quello che scrivi è logico, razionale e utile alla città…però chi amministra sembra appartenere a un mondo a parte, un mondo orwelliano dove tutto è al contrario…”l’ ignoranza è virtù” (cit.): qui da noi si potrebbe parafrasare “la bruttezza è bellezza”.
      Circa la bici consiglio un reggisella ammortizzato a parallelogramma (non so se può dire il nome) fa percorrere i tratti in pavè con un efficace effetto hovercraft, riducendo notevolmente le asperità del terreno, davvero cambia la bici.

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  2. Insisto. In Cordusio si ripristina il pave ‘. Perché in via Meravigli non si può? Se la spiegazione è che nessuno è più in grado di farli i pave ‘, vuol dire che in Cordusio si sta facendo una porcata?

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  3. Il trionfo della sciatteria e della bruttezza. Incomprensibile poi che in una via storica venga rimosso il pavé.
    Vogliamo poi mettere la puzza che l’asfalto sprigiona con le alte temperature estive.
    Milano sta sempre più cancellando la sua storia.

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  4. Ecco prepariamoci ad avere buche e sconnessioni sull’asfalto peggio del pavé…..vedi via Ludovico il moro……come rovinare la storia e buttare soldi .

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  5. Ragazzi vi amo, però il pavè con le automobili odierne è anacronistico. Preferirei sparisse da tutte le strade e venisse riutilizzato per fare i marcipiedi ovviamente con le apposite attenzioni

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    • Sono le automobili ad essere anacronistiche nei centri cittadini nel 2025

      Soprattutto oggi che le fanno pesanti il doppio e larghe il triplo.

      Le automobili odierne non sono più compatibili con le città. Usatele per andare fuori.

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    • Sono le automobili moderne ad essere sulla strada per diventare anacronistiche semmai. Il pavé se mantenuto non vedo che problemi abbia. In olanda è pieno di strade storiche fatte di mattoni e ciclabili fatte di mattonelle (ad es centro storico di Delft) ma non mi sembra ci si sbracci per asfaltare in nome della sicurezza, anzi. My take: è la scarsa manutenzione che ci fa odiare il pavé, non il pavé in sé ad essere il problema.

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      • Questa è l’ultima che dovevamo sentire. Un conglomerato composto da pietrischetto e sabbia di varia granulometria tenuto insieme da asfalto/bitume che quando fa caldo di scioglie e quando piove si riempie di buche per l’acqua che vi si infiltra, è più durevole e “sicuramente” più resitente della pietra.

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      • Non sei un po’ presuntuoso?…Secondo me sei tu che percorri le vie di Milano in carrozza e non ti accorgi in che condizioni sono le strade di Milano quando sono in asfalto…Non sono fesserie, fesseria è rimunciare al pavè per l’ asfalto; ti faccio un esempio: quando un tg o un giornale di sinistra attacca un sindaco di destra o viceversa, l’ argomento principale è sempre “le buche nelle strade”, ma nessuno si riferisce al pavè, ma alle condizioni dell’ asfalto. E’ un argomento facile, che fa sempre presa e i giornalisti lo sanno, perchè è la realtà: l” asfalto è di per se soggetto a un rapido logorio e a Milano come ovunque è molto spesso in pessime condizioni. Il pavè dura secoli, lo ribatti e via.

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        • Infatti. Le buche che compaiono “come funghi” dopo le piogge o il gelo sono una prerogativa delle pavimentazioni in conglomerato bituminoso e possono comparire anche quando la manutenzione è relativamente buona. Il pavè se tenuto male, mal posato, o soggetto a carichi particolarmente pesanti può diventare sconnesso ma molto difficilmente i grossi blocchi di pietra che lo compongono vengono via completamente all’improvviso creando una buca pericolosa.

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  6. Se non riusciamo a mantenere il pavé perlomeno nel centro storico siamo alla frutta. Cmq anche l asfalto va mantenuto e le buche si formano peggio che con il pavé.
    Nella piazzetta metterei dei sempreverdi.
    Non li immaginano neanche nei render ing!! Qualcuno può dirgli che esistono?

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  7. Mi chiedo se il pavè potrebbe andare un giorno a sostituire l’asfalto dei marciapiedi. Sarebbe un modo comunque di mantenerlo senza che dia fastidio in maniera particolare. Se posato bene non dovrebbe essere troppo male anche per passeggini o sedie a rotelle?

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    • Ma certo, ad esempio anni fa corso Lodi è stato totalmente rinnovato e reso una bella via, da degradata com’ era, rifacendo i marciapiedi in porfido. Successivamente è stato, purtroppo, rimosso il pavè da certe altre zone d’ epoca, come piazzale Baracca, però sono stati usati gli stessi lastroni per pavimentare le vie tra la Galleria e piazza della Scala, ma con quelli che governano adesso…hai presente un piciu? Ecco, loro di più…

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  8. Uno scempio, indegno della tradizione, della storia e della cultura milanese.
    Un vero peccato dato che il problema delle buche come sappiamo non si risolverà

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  9. Per usare un eufemismo: uno schifo inverecondo. Scandaloso. Il mito che il pavè sia il problema. Via ripamonti ha sempre avuto l’asfalto, lo si rifà ogni anno e dopo un mese è pieno di buche con i binari. Decisione ignorante e per di piu contro la storia. Via Meravigli si, ma corso Lodi no. Chi decide queste minchiate? Prima scade il mandato di Sala e meglio è.

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  10. Il pavé è più bello, non c’è che dire, ma sulle strade a intenso scorrimento (non solo di automobili, ma anche di motorini e bici) è ormai anacronistico. Sarebbe bello che lo stesso pavé fosse riutilizzato per alcune viette del centro a basso traffico e a uso quasi pedonale (anche perché, in questo modo, non andrebbero riasfaltate dopo ogni inverno)…

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  11. Alla ripresa del traffico si apprezzerà quanto la pavimentazione in asfalto sia più silenziosa del pavé.
    Concordo con i commenti relativi ai marciapiedi asfaltati, una cosa veramente inguardabile.

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  12. io non mi ritengo contrario a priori alla sostituzione del pavè con l’asfalto.. ma cavolo mi aspetto un po’ di “compensazione estetica” almeno nel centro storico… rifate il marciapiede.. inserite degli elementi di arredo urbano.. pedonalizzate la via portando il marciapiede alla quota della strada.. fate qualcosa! Qualche anno fa la stessa cosa è stata fatta in via palestro e sulla strada che costeggia piazza della scala.. strade in pieno centro in pavè che sono ora delle belle distese di asfalto nero larghe anche 20-30 metri.. spiegate al comune che esistono dei compromessi tra estetica e funzionalità…

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  13. A Torino stanno rifacendo strade coi binari rimettendo il pavé. A Bologna stanno costruendo una nuova tranvia che passa dal centro e anche in quel caso rimettono la pietra. Milano, che per prima aveva abbinato tram e pavé, sta distruggendo quello che ha di meglio e meglio degli altri. Tutto questo è molto triste. Milano periodicamente cade vittima di pulsioni sutolesionistiche. Ieri i Bastioni e i Navigli, oggi le strade di pietra. Il palliativo dell’asfalto rosso poi è ridicolo.

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  14. Adesso così come appare appena finito può anche sembrare “bello” perché fresco di forno, ma aspettiamo solo un poco. Poiché si è solamente rifatto l’asfalto senza intervenire sul riassetto dei sottoservizi (per la serie mi trucco il viso senza prima lavarmi la faccia). Presto inizieranno i rappezzi per un tubo dell’acqua potabile che si rompe, un allaccio alla fognatura che cederà, un pozzetto delle acque piovane che non scarica, da scavare. E tutti gli interventi di manutenzione degli altri enti: elettricità, gas, semafori, linee dati, e chi più ne ha più ne metta. Avremo anche sgretolamenti per le vibrazioni dei tram e buche per le infiltrazioni di acque piovane. Presto l’asfalto di via Meravigli diventerà un patchwork di rappezzi, ovviamente di colori diversi perché sarà alquanto difficile riprodurre la stessa nota di rosso, così come possiamo vedere in ogni altra via della città.

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  15. Il pavé è apprezzato solo da chi ci passa sopra una volta all’ anno! La bellezza è discutibile, è tutto sconnesso e rialzato…altro discorso si potrebbe fare per i cubetti di porfido, tipo corso magenta o verrà, tutto un’ altro impatto, visivo, sonoro e di scorrimento…

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    • George, il concetto è sempre lo stesso. Posato bene e manutenuto come si deve è una pavimentazione che ci puoi passare sopra col mezzo che ti pare e si va via benissimo. Anche gli asfalti se sono pieni di buche non sono il massimo. Non è questione di natura o tipologia della pavimentazione ma di come è fatta e mantenuta poi.

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      • Quindi è indifferente se ci passano auto da 9 tonnellate o auto da 1.

        È indifferente dai mezzi che xi passano.

        Qualcuno si è reso conto che il peso e ingombro delle automobili si è triplicato negli ultimi 10 anni?
        Chiedi per un amico della fisica e meccanica

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      • Procedo col ragionamento precedente integrando alcuni dati. Posto che lo studio delle strade è complesso ed oggetto di valutazioni elaborate, fornisco alcuni dati generali per aiutare ad inquadrare il problema con un minimo di riferimenti tecnici. La resistenza di una pavimentazione stradale in pietra deve rispettare le prescrizioni di posa e manutenzione della Norma UNI 11714-1 del 2018, che prevede nove condizioni ambientali e di esercizio; noi prendiamo in considerazione la più alta, la P9: TRAFFICO VEICOLARE INTENSO.
        La classe di carrabilità P9 prevede strade in pietra quali: strada urbana, strada con corsia preferenziale di mezzi pubblici o con percorsi obbligati, strada a forte percorrenza, rotatorie, dossi e dissuasori di velocità.
        Le caratteristiche normate sono:
        ■ natura del supporto;
        ■ qualità della progettazione;
        ■ qualità dei prodotti;
        ■ qualità della posa.
        Le strade in pietra sono più resistenti di quelle in conglomerato bituminoso, come peraltro anche solo il buon senso può suggerire. Fatte bene e come si deve, in pietra sono migliori; fatte male, sono pessime entrambe.
        Le pavimentazioni in pietra naturale come granito, porfido o basalto offrono un’estetica gradevole e una resistenza all’usura e al gelo, ma risulta una delle opzioni più costose (capito perché non si vogliono fare?). Si capisce anche come sia la manodopera specializzata a rappresentare un’importante incidenza di costo e di buon livello qualitativo dell’opera.
        Le pavimentazioni in pietra, definite “rigide”, resistono più a lungo a carichi più forti e frequenti delle pavimentazioni flessibili (asfalti), che si possono più facilmente deformare sotto carichi pesanti e ripetuti nel tempo.

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        • Maurino, lo sai perché i tuoi interventi non trovano i riscontri che meritano? Perché sei serio, competente e conosci gli argomenti di cui parli. Prova a inveire, offendere, fare sarcasmo, sparare stupidaggini astiose come usa fare “qualcuno ” e vedrai avrai risposta.

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          • Gentile Lilia,
            grazie per la simpatia che mi mostri.
            Ti dirò che mi hai preceduto di poco.
            Ho notanto anche io che quando si cerca di aprire un discorso serio non interessa a nessuno, limitandosi ai soliti tre/quattro blogger “fissi” che quasi quotidianamente sono impegnati ad inveire, sfottere, aggredire senza competenza su nessuno degli argomenti che trattano, e vengono lasciati fare, quindi evidentemente va bene così. La battuta ci sta sempre, qualche volta anche caustica, ma ai miei (modesti) interventi con presunzione di essere “seri” o non è seguito nulla (evidentemente non interessano, e se è così devo farmene una ragione) o vengono azzannati dai soliti (e dal solito poveretto che viene lasciato imperversare “tout court”…) senza alcun intento di costruttività.
            Quindi, mentre speravo quando ho conosciuto questo sito di aver trovato una piattaforma dove discutere un po’ seriamente di urbanistica, edilizia e costruzioni, ho trovato che funziona come tutti gli altri blog (imperversano frustrati leoni da tastiera), per cui serenamente lo abbandono. Cordiali saluti a tutti, auguri e grazie ancora Lilia.

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