Milano | Porta Venezia – Un nuovo museo in città: il Museo Etrusco

È stato presentato oggi a Palazzo Marino il nuovo progetto museale dedicato al mondo etrusco, alla sua cultura e alla sua arte che aprirà a Milano nel 2018.

“Quello che presentiamo oggi è un progetto importante che porterà Milano a integrare e ad ampliare ulteriormente la propria offerta artistica e culturale – ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Sala -. Uno spazio di proprietà e gestione privata ma con funzione e spirito pubblici, che sarà convenzionato con il Comune di Milano entrando a far parte del sistema museale cittadino, e che aumenterà non solo la ricchezza del patrimonio artistico milanese ma anche l’attrattività della nostra città, destinazione preferita del turismo culturale più attento”.

L’iniziativa – che nasce da una passione originaria, l’amore per l’antichità, e una importante collezione di vasi etruschi appartenente alla famiglia- ha dichiarato Giovanna Forlanelli Rovati, Vicepresidente della Fondazione Luigi Rovati– trova le sue radici in una lunga storia maturata nell’impresa, una esperienza decennale basata su progetti innovativi, talvolta visionari, sull’arte e sulle sue applicazioni educative e formative. Contaminare la cultura aziendale con l’amore per l’arte è stata una sfida vinta che ha generato un’esperienza che continua a dare i suoi frutti. La volontà di continuare tale “contaminazione” tra spirito imprenditoriale, cultura e coinvolgimento della comunità, in scala più grande, è alla base di questo nuovo progetto: aprire a Milano un museo, un centro di arte etrusca che non si limiti a esporre, ma possa far rivivere le nostre origini in modo moderno, dinamico, aperto a ogni forma di novità.

Il progetto comporta innanzitutto la ristrutturazione da parte dell’architetto Mario Cucinella del Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro, in Corso Venezia 52, che diventerà la sede del Museo. Il disegno prende spunto dai più importanti lasciti etruschi e dal mondo magico delle sepolture, prevedendo un padiglione ipogeo di grande suggestione in cui sarà allestita una parte della collezione. Il padiglione è pensato in diretto dialogo con il giardino sovrastante, che verrà aperto al pubblico. Nei piani superiori dell’edificio, in cui sarà mantenuta l’atmosfera di una casa-museo, proseguirà il percorso espositivo che prevede una selezione dei migliori reperti della collezione residente, la cui interezza sarà comunque a disposizione degli studiosi in una sorta di deposito aperto dedicato alle analisi e alla ricerca. Alcune sale verranno riservate allo studio, alla didattica, alle esposizioni temporanee. Previsti anche un bookshop e una caffetteria.

Il Palazzo così rinnovato ospiterà nel suo nucleo centrale la preziosa collezione etrusca già nota come Collezione CA recentemente acquistata dalla famiglia Rovati, che con la Fondazione Luigi Rovati gestirà il nuovo museo e restituirà al Paese un bene culturale fino ad ora non accessibile. La Collezione – che comprende la più completa raccolta di vasi del periodo arcaico con oltre 700 vasi etruschi di bucchero e impasto risalenti al periodo tra il IX e il VI secolo a.C. – è infatti stata acquisita quest’anno in Svizzera ed è rientrata in Italia in virtù di un lungimirante accordo con ilMinistero dei Beni e delle Attività Culturali e la collaborazione con le Soprintendenze e i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Alla collezione di vasi si uniranno altre opere di collezioni private che la Fondazione raccoglierà rendendone possibile la fruizione.

Il nuovo Museo – aderendo al codice Icom (International Council of Museums) e al Sistema Museale Lombardo – intende proporsi non solo come centro di eccellenza nel campo della conservazione, dello studio, e della valorizzazione dei reperti antichi, ma anche, in virtù della centralità di Milano, comepolo d’attrazione per tutte le realtà legate all’archeologia etrusca che sono dislocate sul territorio nazionale.

La partnership più immediata sarà sviluppata con il Civico Museo Archeologico di Milano, che possiede un’importante sezione dedicata alla civiltà etrusca, ma verranno studiati progetti anche con le altre istituzioni culturali milanesi, nonché con la Soprintendenza e con i musei archeologici e le collezioni antiche della Regione, così da portare in luce in modo sempre più accurato le interconnessioni tra le varie civiltà (celtica, etrusca, greca, romana) che hanno determinato la storia del territorio.

Il nuovo Museo sarà convenzionato con il Comune di Milano – è già in corso il procedimento amministrativo – e dunque entrerà a far parte del sistema museale milanese, sviluppando programmi integrati con il Comune e gli istituti civici, aderendo all’Abbonamento Musei Lombardia/Milano, alle giornate di gratuità stabilite dal Comune di Milano, come nel caso della “Domenica al Museo”, prevedendo l’ingresso gratuito per gli studenti fino a 26 anni e i visitatori over 65 anni, e altro ancora.

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La collezione

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7 commenti su “Milano | Porta Venezia – Un nuovo museo in città: il Museo Etrusco”

    • Assolutamente e totalmente d’accordo.

      Scolaresche e studiosi a parte, per quanto siano etruschi, non mi ci vedo delle folle sterminate ad andarsi a vedere 700 vasi… dicesi settecento… solo vasi…

      Spero che saranno abbastanza furbi da organizzare anche mostre, eventi, ecc., così magari rivitalizzano un po’ anche quella parte del corso.

      Una furbata potrebbe essere il biglietto congiunto con il Museo Archeologico.

      Comunque la parte ipogea è bellissima.

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  1. già tutta la mia stima per gli etruschi ma dopo 10 vasi mi sa che la voglia è già passata.
    Ci vuole qualche trovata a architetti per rendere più attuale la facciata del palazzo.

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  2. ho come l’impressione che fra qualche anno sarà l’ennesima struttura italiana troppo costosa da tenere aperta… e abbiamo già un museo archeologico con una collezione etrusca..

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  3. Diversamente dai disfattisti, pessimisti e i brontoloni, a me piace vedere il bicchiere mezzo pieno!
    Ben vengano iniziative private del genere, fosse anche solo per le scuole sarebbe già un successo.
    Bello il progetto di Cucinella!
    Riportare in Italia una collezione del genere (che piaccia o meno) è ricchezza culturale che va ben oltre il rifacimento di un marciapiede o di una piazza, che, sia chiaro, ben vengano sempre.
    Lasciarsi scappare un’occasione del genere sarebbe davvero triste.

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