In Via San Vittore al 7 si trova questo edificio che nonostante appartenga al genere brutalista, in voga soprattutto negli anni 50/60, mi ha sempre affascinato. Sin da piccolo mi aveva sempre incuriosito, non so spiegarmi il perché, soprattutto la parte inferiore, onestamente la più particolare. Purtroppo non sono riuscito a scovarne l’architetto. Magari qualche lettore mi potrà aiutare. L’edificio presenta una facciata a fasce in cemento armato a vista inframmezzate da fasce in prefabbricato in composto. Recentemente è stato ripulito riportando il cemento e le fasce in colore prugna allo stato originario. Certo l’aspetto moderno stride molto col contesto ottocentesco, forse fosse stato costruito in altro luogo sarebbe stato meno impattante.
Il termine Brutalismo nacque nel 1954 in Inghilterra (Brutalism) e deriva dal béton brut di Le Corbusier, che caratterizza l'”Unité d’Habitation” (1950) di Marsiglia, ed in particolare da una frase presente nel suo Verso una architettura del 1923: «L’architecture, c’est, avec des matières bruts, établir des rapports émouvantes».
Buongiorno Quella casa in Via San Vittore 7 è stato un scempio. Le case preesistenti nn 7 e 9 si potevano recuperare benissimo. Ora tutto quel cemento che si sta già sgretolando è proprio, secondo me, un pugno nello stomaco e non c’entra nulla con l’architettura della via. Io ho abitato in quelle preesistenti e devo dire che erano antiche e recuperabili. Peccato. Brutalismo ? si proprio .
quel tempo la strada era selciata con “sass de risada” (sassi tondeggianti di fiume), con un solo binario tranviario per il n. 33.
Mi piacerebbe sapere la storia di queste nuove costruzioni, ma attorno nessuno ne sa niente!
Grazie
L’architetto che ha progettato quel palazzo è Marco Zanuso.
Gentilissima,
noi ci viviamo e siamo appunto in cerca di un riferimento oggettivo che ne attesti l’attribuzione a Zanuso. Lei a quale fonte ha attinto?
Grazie molte Lorenzo
Buongiorno, lei vive dove io prima ho trascorso la mia infanzia . Le colonne che sono ora distese nel retro della sua casa, erano collocate nel bellissimo cortile fatto di sassi di fiume. Quando passo di li in bici , sbircio sempre dentro. Nostalgia ? si .
Saluti.