Oggi, se chiedessi a qualcuno dove si trova il quartiere della Maddalena, probabilmente non saprebbe rispondere. Quest’angolo di Milano è ormai meglio conosciuto per le zone che lo formano, come De Angeli, Marghera, Baggina e Rubens-Rembrandt, nomi di piazze e vie che, con il tempo, hanno preso il sopravvento nella memoria collettiva.
In origine, la Maddalena era un piccolo agglomerato di casupole di campagna, attraversato dalla strada per Vercelli, con un grazioso ponticello sul fiume Olona. Al bivio con la strada che portava a Baggio sorge, ancora oggi, una colonna votiva, un simbolo sopravvissuto miracolosamente in una Milano che cambia e consuma ogni cosa. Dedicata a Santa Maria Maddalena, questa colonna fu una delle tante “crocette” fatte erigere da San Carlo Borromeo in segno di ringraziamento per la fine della peste del 1576-77. Il borgo della Maddalena si trovava a breve distanza da San Pietro in Sala, un insediamento più rilevante al di fuori delle mura di Porta Vercellina oggi dominato dal Mercato di piazza Wagner e dall’omonima chiesa parrocchiale.



Con l’avvento dell’industrializzazione, Milano si espanse rapidamente. Qui, nel 1872, nacque l’industria di tessuti stampati di Ernesto De Angeli, che sfruttava le vicine acque dell’Olona. Nel 1896, De Angeli si unì a Giuseppe Frua, e insieme fondarono una grande manifattura tessile, dando impulso alla crescita del borgo che, nel tempo, divenne un quartiere della sempre più vasta Milano.
Negli anni Venti, al centro della piazza formatasi con le nuove costruzioni, fu collocata una fontana, oggi misteriosamente scomparsa. Anche il fiume Olona venne deviato, cancellando quasi ogni traccia del suo passaggio in questa zona, così come accadde alla grande fabbrica Frua, che, alla fine degli anni Cinquanta, lasciò il posto a un moderno quartiere residenziale.
Panoramica della Maddalena con gli Stabilimenti della Da Angeli Frua .






1917, una delle varie esondazioni dell’Olona.



La nuova Piazza De Angeli che prende il sopravvento sul nome della Maddalena. Qui verrà realizzata la fontana






La piazza De Angeli oggi
Oggi se non fosse per la presenza di pochi edifici fine ottocento (Via Marghera) e la piccola colonna (soffocata dai palazzoni) nessuno potrebbe immaginare che piazza De Angeli un tempo era il cuore di un piccolo borgo di campagna con un bel fiume che ogni tanto faceva sentire la sua presenza come documentato dalle foto del 1917 esondando.




buongiorno grazie per il bel articolo.
Sarebbe possibile ricollegare le immagini indicate in quanto al momento non sono visibili.
Grazie
Alberto
Ricollegate… purtroppo col trasferimento abbiamo avuto un po’ di problemi ai quali sto lavorando da un po’
Mio padre visse (1951-63) nel bel villaggio operaio di via Moncalvo-Anguissola, composto credo da quasi cento alloggi in diversi fabbricati, dalle bifamiliari al “casone”.
A proposito: nella foto con la folla dietro il cancello si nota un gruppo bronzeo che mi pare identico a quello del villaggio operaio Frua di Saronno, ancora esistente (di sicuro la foto è Milano, non Saronno)
La mia famiglia è’ vissuta in questo “borgo”, lavorando nella fabbrica De Angeli Frua. Il mio bisnonno paterno, Testa Domenico fu medaglia d’oro di anzianità’ nel 1925. Sua figlia, Testa Adriana, lavoro’ nella stessa azienda, abitavano in via Parmigianino 13, luogo in cui abitavano i miei bisnonni, luogo in cui nacque lei e in cui nacque mio padre, Ermanno Pozzoni. Mia nonna Adriana vi abito’ fino al 1988. Nella casa dirimpetto allo stesso cortile, In via Trivulzio 6 abitavano i miei nonni materni, di origine padovana, Mio nonno Guerrino suonava nella banda della De Angeli. Sua moglie lavoro’ in una famosa azienda di proprietà della De Angeli Frua, la Motom ( motociclette) : sia nella fabbrica di Baranzate nel distaccamento di via Cagnoni ( tra v. Forze Armate e via Anguissola ). Da storico del calcio pionieristico milanese, segnalo che di fronte all’ingresso del Pio Albergo Trivulzio ( la Baggina ) , sorgeva il campo di calcio del Nazionale Lombardia, sezione calcistica dello Sport Club Italia, che sullo stesso terreno disputava le gare di atletica leggera. Purtroppo questo campo, nella sua interezza, si intravede solo in una foto aerea di pessima qualità appartenente all’archivio del Sig. Cantoni, storico e pubblicista della storia del Quartiere Frua. Mia vista, purtroppo, la foto originale, di qualità sicuramente migliore.
Praticamente sono nato nel quartiere de angeli frua in via delle stelline 9….ai tempi andavamo a giocare nelle rovine della medesima,una industria gia dismessa mentre sulla circonvalla l olona ancora scoperto ci innondava di nebbia e non solo