Milano | Cordusio – Il Palazzo Turati restaurato

 

Palazzo neo-rinascimentale costruito per il conte Francesco Turati, accanto a quello ben più famoso (oggi sede della Camera di Commercio ma rifatto nel dopoguerra) del fratello Ercole. Esponenti entrambi dell’industria cotoniera ottocentesca, fu progettato dall’architetto Enrico Combi nel 1876.

Si sviluppa su un’area pressocchè rettangolare con il lato maggiore di c. 60 m. prospettante sulla Via Meravigli. La facciata a bugne a punta di diamante, presenta fregi e cornici in pietra Molera del San Gottardo. Il grande e bellissimo cortile centrale è contornato da portici su colonne in granito, con pregevoli capitelli e volte in tradizionale stile rinascimentale lombardo.

Al piano nobile si trovano le grandi stanze patronali, dove alcuni saloni sono di notevole pregio per gli affreschi e le decorazioni a stucco, con opere di Mosè Bianchi e Lodovico Pogliaghi e il salone da ballo è stato affrescato da Giuseppe Bertini. Il palazzo ha ospitato per tutto il Novecento la sede della Famiglia Meneghina, celebre circolo privato milanese. Oggi è adibito a uffici.

Grazie all’intervento promosso da Techno Holding SpA e alla Camera di Commercio di Milano, il grande palazzo di via Meravigli, restaurato da Carron è tornato al suo antico splendore, confermandosi come prestigiosa sede direzionale dell’ente camerale del capoluogo lombardo.
Al piano terra si trovano degli spazi commerciali che speriamo aiutino alla ripresa della via Meravigli, da anni in totale depressione come la adiacente Galleria Meravigli.

Durante i restauri

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

3 commenti su “Milano | Cordusio – Il Palazzo Turati restaurato”

  1. Le ultime parole famose, no tav e no expò hanno gia sporcato la facciata di tags, un po come tutta via meravigli. Poco più avanti c’è pure un murales su un altro palazzo dove campeggia un enorme e bruttissimo “no expo”. la via è ridotta ad una merda… 🙁

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  2. Non c’è che dire . . . si direbbe che tags e scritte di protesta perseverano ad oltranza a Milano e in tutta Italia. Penso che tutto questo sia uno specchio della precarietà dei giovani e della mancanza di educazione civica, nonchè di leggi e/o sanzioni nei confronti dei vandali.
    Io li appenderei per i “cosiddetti” a testa in giù. Forse così finiranno per trovare un hobby più utile e meno nocivo per la società!

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