L’edificio fascista che domina il distretto degli affari di Cordusio, costruito alla fine degli anni trenta dall’architetto Cesare Soccimarro, è stato sottoposto ad restauro conservativo e di amodernamento. Un palazzo poco amato dai milanesi a dire il vero. Troppo razionalista, un po’ sgraziato per il luogo in cui si trova anche se di sicuro mpatto. L’edificio si incunea tra la zona degli affari di Piazza Cordusio e il vecchio quartiere delle 5 vie e il Centro Storico. Infatti fa effetto vederlo da via del Bollo o da via Santa Marta, dove, dalle vie strette con antiche dimore si vede la mole bianca di questo monolitico emblema di potere. Unici decori di una facciata estremamente razzionale, sono un altorilievo di una lupa romana al centro della “torre” di facciata e ai due lati due figure, su via delle Poste l’altorilievo di Sant’Ambrogio e su via Bocchetto l’Italia in versione fascista. Il palazzo, dopo che gli uffici dell’Unicredit, ultimo inquilino, se ne sono andati nella nuova sede di piazza Gae Aulenti, sarà messo in vendita.
Pecato che il Comune non abbia mai pensato a sistemare la piazza Edison, tutt’ora un parcheggio disordinato. Noi tempo fa avevamo fatto alcune proposte, come rendere la piazza vivibile e pedonale o anche sistemata a verde con una grande aiuola e magari qualche alberatura.
Di seguito le immagini di com’è la piazza tutt’ora e di come potrebbe diventare con sistemazione pedonale o con aiuola centrale.
