C’era una volta, a San Cristoforo sul Naviglio Grande, la cascina Campagnola detta anche “dei Lavandai”, della quale postiamo qualche immagine quando ancora era attiva e viva. Perché è da anni che la cascina versa in uno stato precario, tanto che in questi giorni è stata messa in sicurezza per evitare che qualche crollo possa ferire i passanti.
La cascina, probabilmente di costruzione sei/settecentesca, veniva usata nell’Ottocento come stazione per il cambio dei cavalli e sosta per il rimorchio dei barconi lungo l’ippovia (da ippos, cavallo e idra, acqua) del Naviglio Grande.
Nel 1919, nell’ambito della complessa revisione idrofognaria di Milano, si iniziò a costruire il canale dell’attuale percorso, che deviò parte delle acque dell’Olona verso il Lambro Meridionale passando per la circonvallazione esterna e quindi nei pressi della Cascina Campagnola, la quale venne letteralmente dimezzata, perdendo la parte orientale del complesso, compreso il centrale portone ad arco.
Poi cominciò la decadenza, fino ai giorni d’oggi, dove l’edificio ha perso completamente la copertura e molte pareti sono crollate. Possibile nessuno riesca ad intervenire per salvare almeno quel che resta o dovrà subire la stessa sorte di altre cascine come la Cascina Filippona, demolita già prima della guerra, che si trovava pressapoco nell’area tra via Savona e via Tolstoi, proprio dietro alla chiesetta di San Cristoforo.
La posizione è estremamente allettante.
Ci vedrei bene un ristorante o un B&B.
O anche una riqualificazione da parte del Comune, da destinare a circolo territoriale, come accaduto alle Pie Cucine di viale Monte Grappa e al CAM di Corso Garibaldi.
Altra possibilità: un bar/ristorante con ciclofficina, perfetta per la sua posizione di itinerario ciclopedonale
Belle proposte! attuali se non altro. Io in ogni caso ricostruirei ex novo; penso sia anche più economico a questi livelli
salvatela ad ogni costo