Milano | Lorenteggio e Ronchetto – L’arrivo della M4 in piazza Tirana, come trasformerà la zona?

La stazione M4 San Cristoforo, il capolinea della nuova metropolitana Blu, quest’autunno sarà aperta al servizio, ma cosa comporterà questo epocale cambiamento? Anzitutto consentirà l’interscambio con le linee ferroviarie regionali con la stazione FS di San Cristoforo e poi connetterà due distretti e quartieri separati da sempre da ferrovia e Naviglio Grande, tramite un ponte ciclo-pedonale di sicuro effetto, visto che sarà realizzato anche come elemento iconico della zona. Inoltre sarà riqualificata parte di piazza Tirana e creata una nuova piazza al Ronchetto.

Anzitutto dove ci troviamo? La stazione San Cristoforo, che prende il nome dallo scalo ferroviario il quale a sua volta venne nominato per la vicinanza con la chiesetta gotica, venne realizzata nel 1910 lungo la linea Milano-Mortara, quando ancora il territorio apparteneva al Lorenteggio, frazione orientale del Comune di Corsico, ceduta alla grande Milano nel 1923 (come abbiamo visto nel nostro articolo dello scorso anno sui cento anni dall’annessione). Mentre sulla sponda opposta si trova l’ex frazione Ronchetto sul Naviglio, strappata al Comune di Buccinasco sempre nel 1923.

Lo scalo ferroviario di San Cristoforo veniva utilizzato dalle vicine aziende raccordate, tra le quali va citata sicuramente la Richard-Ginori con la sua fabbrica posta sul Naviglio Grande proprio nel distretto di San Cristoforo, ma anche la connessione con la OEFT (Officine Elettro Ferroviarie Tallero) che si trovava in via Giambellino 115 su un’area di 140 000 m².

Scalo non più utilizzato da decenni, dove, per giunta nel 1983 le Ferrovie dello Stato iniziarono la costruzione, poi interrotta, del nuovo Terminal Cuccette, una struttura che sarebbe servita per caricare le auto sui treni e che si affiancava alla vecchia stazione. Un progetto di Aldo Rossi con G. Braghieri, M. Oks, M. Scheurer, bloccato da Tangentopoli. Ormai da decenni il suo scheletro realizzato con la sola struttura portante di ferro e calcestruzzo ci permette solo di immaginare il suo profilo concluso e tipico dell’architettura di quel periodo.

L’o’attuale scalo sarà trasformato, si spera in breve tempo, in un grande parco secondo il masterplan accumunato con lo Scalo Farini con un progetto chiamato Agenti Climatici e prodotto dal team OMA e Laboratorio Permanente, compreso lo “scheletro” che sarà mantenuto, anche come rispetto per il grande architetto, ma sarà trasformato in un nuovo luogo: uno spazio protetto con vetrate, che diventi un giardino d’inverno, luogo per spazi da condividere, bar, ristorante, biblioteca o aula per i più piccoli.

Piazza Tirana (che in origine si chiamava piazza Albania) ritornerà ad essere fruibile interamente, col suo giardino, ora occupato dal cantiere per la M4 e per la rampa del ponte ciclo-pedonale.

Come dicevamo, il nuovo ponte, progettato dallo studio AOUMM, collegherà Piazza Tirana, attraversando la ferrovia, il Naviglio Grande e via Ludovico il Moro, per connettersi a via Martinelli al Ronchetto, avvicinando le due aree da sempre isolate. Creerà anche aree verdi sino a oggi completamente abbandonate o inutilizzate e riqualificherà anche spiazzi verdi come quello di piazza Tirana, connettendosi inoltre con il Parco Lineare che corre lungo il Naviglio Grande. Tassello di connessione del sistema del verde milanese, creando un corridoio di collegamento tra l’area cittadina e il Parco Agricolo Sud, posto oltre il borgo antico di Ronchetto. Consentendo anche un facile accesso agli abitanti del Ronchetto per raggiungere la nuova stazione M4.

Ponte che sarà iconico e un omaggio ai grandi architetti di Milano. Infatti, i pilastri e alcuni manufatti come gli ascensori riprodurranno il lessico costruttivo e formale di alcuni grandi maestri dell’architettura milanese come: Aldo Rossi, Angelo Mangiarotti, Gae Aulenti, Giò Ponti, Franco Albini e Alessandro Mendini. Un omaggio giocoso di colori, volumi, tecniche e finiture sempre diversi. Questa declinazione della struttura partecipa alla varietà di viste che il collegamento propone. Non una struttura che si ripete sempre uguale, ma che cambia nell’andamento, nel supporto, adattandosi al contesto.

Sempre con l’arrivo della linea Blu, sono in corso diversi interventi edilizi di vario genere. Abbiamo visto da poco la consegna della Terminal Tower di via Gonin, l’erigendo cantiere per CasaBorio Tirana 24, un bell’intervento elegante che si colloca vicino all’ormai iconica torre di 72 metri Settimo Cielo, un progetto realizzato nel 2006 da Quattroassociati. Sempre su questo lato si trova anche il bel Giardino Gonin Giordani, preludio a quello che sarà poi il parco dello scalo.

Il giardino fa parte del più esteso piano che intorno al 2005 ha visto la costruzione dei complessi residenziali del Lorenteggio e soprattutto la rete di parchi distribuita lungo via Giordani sino a via Bisceglie (che a sua volta si connetterà anche con una ciclabile, al nuovo parco di SeiMilano e al Giardino delle Crocerossine, dove fra l’altro è in fase di realizzazione la Piscina Olimpica Cardellino).

Immancabile anche l’iconico cavalcavia Giordani inaugurato dopo anni di costruzione, solo nel 2004 e che supera il traccia­to ferroviario e il Naviglio Grande collegando Milano con Buccinasco (anche questo in previsione della realizzazione dello scalo ferroviario e mai completato).

Passiamo ora al lato di Ronchetto sul Naviglio, dove troviamo il borgo antico, una graziosa chiesa neoclassica e una meravigliosa cascina. Il borgo di Ronchetto è un insieme di edifici di varie epoche, soprattutto di fine Ottocento e inizio Novecento, mischiato con interventi più moderni.

La chiesa di San Silvestro si presenta con la classica facciata neoclassica, eretta nel 1813 e che si affaccia, con un brutto sagrato, proprio sul Naviglio Grande.

In via Merula, all’interno del quartiere sorge invece la Cascina Corio: edificio che si fa risalire al Cinquecento, come attestato da una targa marmorea con lo stemma araldico dei Corio, originariamente infissa sopra il portone di ingresso al fabbricato e, dopo l’Ottocento, collocata all’interno della casa, dall’allora proprietario G. Beltrami.

Qui in un ampio spiazzo rimasto incolto e improduttivo per decenni, si trova il cantiere della M4, dove, è in fase di realizzazione la nuova piazza pubblica (sarebbe bello la intitolassero al vecchio borgo: piazza “Ronchetto sul Naviglio”) con la rampa del nuovo ponte di collegamento.

In questa nuova grande piazza, sarà portato il capolinea del tram 2, che dalla via Lodovico il Moro e piazza Negrelli, giungerà sino a quest’area dove compierà un anello vicino a via Martinelli. La piazza avrà aree svago, sosta per le bici con una velostazione e aiuole.

Oltre il Naviglio Grande, il ponte ciclo-pedonale, a metà, avrà una rampa circolare che consentirà alle bici di andare nell’area futura del parco dell’ex scalo, ma anche dove si troverà l’ampio ingresso alla stazione M4.

A tutto questo va anche menzionato il quartiere popolare del Giambellino, di proprietà Aler, che è già in fase di riqualificazione con le demolizioni e successive ricostruzioni.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comune di Milano, studio AOUMM, OMA, Laboratorio Permanente

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Milano | Lorenteggio e Ronchetto – L’arrivo della M4 in piazza Tirana, come trasformerà la zona?”

    • Purtroppo vedo troppi elementi sbagliati in questo progetto, partendo dal documento stesso. Abito nella zona che porta su Buccinasco: non è stata sfruttata l’area verde del comune, dove si sarebbe potuto costruire un parcheggio interrato stile Bisceglie. Senza quello, la presenza di una metro è inutile, non può accogliere chi viene da fuori. Banalmente, uno che abita a 3/4 km non sa dove lasciare l’auto per prendere la metro, quindi si muoverà comunque in auto. Portare poi il capolinea del 2 fino a Ronchetto è un errore madornale: spacca la strada, rallenta la viabilità delle auto e inoltre è inutile, dal momento che tutta Negrelli è stata appena rifatta. Creerebbe solo disagi e non facilita la vita a nessuno: ci passano già 325 e 351 + stav, che senso ha avere 4 mezzi che percorrono gli stessi 5 km di strada? Follie all’italiana come al solito. Ma l’errore più grave rimane l’assenza di un parcheggio

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  1. mi spiace, ma non vedo un futuro roseo in Piazza Tirana, se tutte le case popolari di giambellino restano così.
    Hanno iniziato a demolirle e ricostruirle esattamente come prima, palazzine di 4/5 piani. Perchè non hanno alzato le nuove palazzine ad almeno il doppio e poi demolito quelle circostanti diminuendo la densità di edifici che creano solo disagio.
    Lo spazio liberato poteva diventare nuovo verde per dare aria alla zona e alcuni lotti ceduti a privati, così da creare un mix pubblico privato. se aspettiamo che i soldi siano solo pubblici per migliorare la zona, non si risolverà mai.

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    • tifa, tifa. Per quello che gli architetti farciscono sempre tutto di verde, salvo peraltro poi essere qualcosa di completamente diverso dalla realta´.

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  2. Sullo stato delle demolizioni e ricostruzioni del Giambellino/Aler ci sarebbe da dire molto di più in merito allo stato dei lavori

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  3. Veramente interessante, alla fine dei lavori e l’apertura della M4 San Cristofaro trascorreremo in zona un po di vacanza.
    Milano capitale d’Europa

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  4. Per buona parte del quartiere Ronchetto non vi saranno benefici.
    Il luogo dove e’ stato costruito il deposito e’ Parco Agricolo Sud, mai incolto, ma fino all’anno precedente e’ stato coltivato il grano. Inoltre quasi prosciugata la storica cava del Ronchetto. Per gran parte degli abitanti del Ronchetto il deposito e’ solo un grande fastidio in cambio di nulla e voglimo pensare a quando sara’ operativo??? Meglio di no!!!

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    • Beh è un deposito è ovvio che non porta nulla di che agli abitanti che ci stanno di fronte, non è che si possono solo costruire centri commerciali, negozi e parchi ovunque…il parco agricolo sud resta pieno di campi e cascine, e molti percorsi che andrebbero valorizzati un pò di piu’, ma ecco il verde li proprio non manca.

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    • Un po’ di confusione… Il quartiere del Ronchetto è per lo più incentrato tra via Lodovico il Moro, via Martinelli e via Merula, spingendosi poi più in là verso via Enna, dove Milano si conclude e diventa Buccinasco. Il deposito della metro si trova lì. Ora come si può dire che una stazione della metro, dove prima non c’era nulla, una nuova piazza, una passerella che apre ad una nuova parte della città (compresa la stazione di San Cristoforo dove passa anche la linea S9 che in poco tempo porta fino a Porta Romana e Lambrate), il futuro prolungamento del tram 2, la riduzione del traffico in via Martinelli con il il senso unico (non dimentichiamo che dovrebbe essere costruita anche la strada Enna-Chiodi, a deviare il traffico fuori dal quartiere)… insomma come si fa a dire che non ci saranno benifici? Inoltre che disagi crea il deposito agli abitanti del quartiere, si potrebbe sapere?

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      • Non sono disagi fino ad ora, non so quando inizieranno a passare i treni, ma percorrere tutto quel bellissimo ponte d estate sotto al sole, non sono proprio giovane, mi spaventa.

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  5. Solo una nota: il ponte ciclopedonale sarà zozzo e pieno di graffiti già prima della sua inaugurazione. Forse era meglio meno muri e più grate/reti metalliche per i parapetti.

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  6. Tutto bellissimo, peccato che il quartiere giambellino in fase di riqualificaione resti una casba. Molte delle case che stanno demolendo erano ormai vuote, perchè non assegnare parte degli appartamenti a degli italiani? Come pensiamo di integrare se un intero quartiere è ormai una succursale di Rabat o del Cairo? Non abbiamo impararto nulla dalle Banleau francesi, abbiamo importato lo stesso modello. Alla sera quando esco sono l’unico che parla italiano, si sente solo parlare in arabo… ma se dici queste cose passi per essere razzista, da chi ovviamente abita nei quertieri radical scic e vota PD…

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  7. Tutto bello a vederlo ma la situazione reale ad oggi è tutt’altro che bella da via giambellino 150 a piazza Tirana quando piove ci sono i laghi e soprattutto sui passaggi pedonali ma questo da molto prima che hanno iniziato i lavori pur sapendo e noi continueremo a navigare quando piove provare e venire quando piove per rendersi conto

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  8. Perché in Italia per fare un opera come la M4 ci si deve mettere anni Mentre i Giappone ,Canada,Stati Uniti d`America un opera così l’ avrebbero già finita ,Perché i soliti politici come il sindaco Giuseppe Sala ci devono Fottere i dividendi delle opere.Vergogna Giuseppe Sala

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