ZAHA HADID 1950-2016 | Addio a un grande architetto contemporaneo

Con grande rammarico apprendiamo dell’improvvisa scomparsa dell’archistar iracheno-britannica Zaha Hadid, morta a Miami la mattina del 31 marzo 2016 a causa di un attacco cardiaco.

Era nata a Bagdad nel 1950 e si era trasferita a Londra nel 1979. Fu la prima donna architetto a vincere il prestigioso Pritzker Prize (soprannominato anche ‘Nobel dell’Architettura’ ), nel 2004

Zaha-hadid

Noi di Urbanfile la vogliamo ricordare attraverso le opere architettoniche che ha realizzato in Italia, a partire dal Museo MAXXI di Roma, che le è valso il succitato premio Pritzker, e che, con le sue forme sinuose e la reinterpretazione di spazi e volumi secondo schemi a un sol tempo rigorosi e liberi, è un manifesto della nuova architettura del XXI secolo, misto di organicità, evoluzione tecnologica e reinterpretazione dei materiali tradizionali. Una scultura di luce, freschezza, plasticità, leggerezza.

 

MAXXI – Zaha Hadid

 

MAXXI – Zaha Hadid

 

MAXXI – Zaha Hadid

 

A Salerno realizza, invece, la Stazione Marittima, che sta per essere finalmente inaugurata e di cui si stanno completando gli ultimi dettagli prima dell’apertura (link). Un edificio che si libbra sul porto della città campana come una sirena, ricoperto da una luccicante pelle che sembra fatta di scaglie di pesce o dei riflessi delle onde del mare.

 

Stazione Marittima di Salerno – Zaha Hadid

 

zaha hadid - stazione marittima di salerno
Stazione Marittima di Salerno – Zaha Hadid

 

E come non ricordare lo Storto, il grattacielo che Hadid ha progettato per il complesso di CityLife a Milano e della cui costruzione Urbanfile ha pubblicato numerosi articoli di aggiornamento ( l’ultimo appena ieri); una torre dall’elegante torsione e dalla complessa struttura fatta di pilastri inclinati, con differente angolo da piano a piano, a riprova che la sua architettura non è pura estetica, ma sostanza: piegando il corpo delle sue opere alle linee del suo progetto, in modo dissimile da molti architetti mediocri che simulano la torsione degli edifici variando solo la giacitura della pianta dei vari piani; un trucco che nasconde un approccio banale. Nell’architettura della Hadid, invece, la forma è sostanza e la materia che compone l’edificio diventa scultura e non artificio. Ciò è particolarmente vero in questa torre che sta sorgendo a Milano (e che purtroppo il suo architetto non vedrà completata), dove ogni dettaglio sembra studiato per creare un effetto unico in sinergia con tutte le parti, quasi che ogni componente non potesse fare a meno delle altre per creare l’opera finale; e più si va avanti nella costruzione del grattacielo, più questa attenzione risulta evidente.

 

Lo Storto e le residenze di CityLife – Zaha Hadid

 

Lo Storto – Zaha Hadid

 

Non dimentichiamo, infine, la Stazione dell’Alta Velocità di Napoli-Afragola, purtroppo infinito cantiere italico, o lo spettacolare Messner Mountain Museum, inaugurato di recente nelle Alpi altoatesine, o il progetto per il Waterfront di Reggio Calabria, o il complesso commerciale a Jesolo.

 

Messner Mountain Museum Corones - Zaha Hadid
Messner Mountain Museum Corones – Zaha Hadid

 

Tutte queste architetture materiche, dalle curve sinuose e avvolgenti, dai materiali chiari e puliti, dalle strutture leggere ed aeree, verranno da domani giudicate, apprezzate e criticate. Ma siamo sicuri che avranno un posto nella storia dell’Architettura.

 

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