Milano | Intervista a Lorenzo Pacini, Assessore al Verde e Arredo Urbano del Municipio 1

Dopo le elezioni amministrative svoltesi ad ottobre scorso, le giunte del Comune di Milano e dei rispettivi Municipi si sono ormai formate e hanno impostato il lavoro da svolgere nei prossimi cinque anni di consigliatura. Ci è sembrato quindi opportuno andare a vedere quali siano i programmi per la città, con particolare attenzione ai temi che ci stanno a cuore e che trattiamo sul nostro blog, cominciando, come ormai da “tradizione” Urbanfile, dal primo Municipio.

Abbiamo intervistato l’Assessore al Verde e Arredo Urbano, Manutenzioni Stradali, Casa, Edilizia Scolastica, Mercati Rionali, Politiche Giovanili del Municipio 1, Lorenzo Pacini per farci raccontare la sua visione sul futuro del centro città, soprattutto per quello che riguarda l’arredo e il verde, temi che sono stati spesso al centro dei nostri articoli.

Urbanfile da sempre ha un’attenzione particolare ai temi di decoro e degli elementi di arredo urbano, spesso carenti a Milano. Che tipo di interventi prevedete per migliorare questi aspetti?

L’arredo urbano è un elemento essenziale, quasi “naturale”, di un territorio totalmente urbanizzato come quello del centro città. Caratterizza più che in altre zone la qualità urbana, sia come percezione che come fruizione, perché, nonostante il Municipio 1 sia, con circa 96.000 residenti, il Municipio con meno abitanti nel comune di Milano, è il municipio che più di altri appartiene a tutti, proprio perché il centro storico è dei cittadini che, non solo lo frequentano, ma vi trovano elementi identitari e culturali che sono cari a tutti i milanesi.

Per questo motivo bisogna porre particolare attenzione agli elementi di arredo e alle sistemazioni ambientali del centro città, che è un posto chiave sia per il suo valore storico che affettivo per la cittadinanza.

Alla luce delle linee guida approvate nelle scorse settimane in Consiglio comunale, la nostra azione deve andare a favore della conquista di nuovi spazi per pedoni e ciclisti, per favorire la “città lenta” e migliorare la vivibilità. L’arredo urbano, quando va a condizionare gli aspetti viabilistici diventa urbanistica, e in un municipio completamente servito dai mezzi pubblici, a cui si andrà presto ad aggiungere la Linea 4 della metropolitana, che lo taglierà completamente da Est a Ovest, bisogna attuare politiche che puntino sul loro utilizzo anche lavorando sull’aspetto dello spazio pubblico, la sua fruizione e destinazione d’uso.

Inoltre, un tema che ci sta particolarmente a cuore è quello dell’eliminazione delle barriere architettoniche.

Abbiamo in programma di procedere all’eliminazione totale delle barriere dal Munipio 1 secondo un programma che sia serrato e meticoloso. Non sarà facile, perché dovremo fare prima un censimento di tutti i punti critici dove le barriere vanno eliminate. Naturalmente l’accessibilità dello spazio pubblico passa anche attraverso la lotta alla sosta selvaggia, specialmente sui marciapiedi, dove auto e motorini spesso impediscono il passaggio a persone con mobilità limitata o anche a chi porta un passeggino. Anche di questo si deve occupare una pianificazione attenta dell’arredo urbano, per esempio mediante l’istallazione di dissuasori di sosta o, comunque, di elementi fisici che impediscano l’accesso ai veicoli alle zone destinate al transito dei pedoni, come i marciapiedi.

Parliamo ora di un tema ricorrente sulle nostre pagine: la “depalificazione”. In città c’è un evidente abbondanza di pali, spessissimo ridondanti e inutili che creano un ambiente brutto e disordinato. Che cosa si può fare per porvi rimedio?

L’abbondanza di elementi verticali, spesso recanti indicazioni stradali e divieti di vario genere, deriva da un problema normativo che sicuramente in molti casi obbliga alla prescrizione delle norme stradali tramite cartellonistica sovrabbondante e ingombrante. Compito di chi amministra è cercare di semplificare le norme, in special modo dove queste creino una ridondanza e un problema di percezione dell’ambiente urbano. Sicuramente non è soltanto una cosa che può passare attraverso l’amministrazione locale, ma bisogna prima mettere mano alle normative nazionali che creano questo tipo di situazione.

Parlando di depalificazione, comunque, non si può non considerare l’aspetto della ciclabilità. Oggi, infatti, a Milano c’è un evidente aumento nell’uso delle bici, con conseguente aumento di richiesta di stalli dove posizionarle. Oggi i pali sono utilizzati da molti ciclisti come stalli dove legare il proprio mezzo. Una rimozione dei pali deve tenere conto anche di quest’esigenza, creando nuovi stalli ed evitando che le bici vadano poi ad ammassarsi anch’esse sui marciapiedi, in posteggi di risulta, creando poi anch’esse i problemi per il passaggio che dicevamo prima.

Inoltre, un aumento degli stalli per le bici va nella direzione giusta per sostenere la mobilità dolce che è uno degli obiettivi che ci siamo dati.

L’assessorato si occuperà anche di verde. In centro città ci sono due grandi parchi storici, il Parco Sempione e i Giardini di Porta Venezia, ma, al di fuori di questi, le strade del centro sono un po’ carenti di verde. Quale tipo di politiche si possono attuare per aumentare il verde nel centro storico?

Iniziamo col dire che, al di fuori dei due grandi parchi citati, nel Municipio 1, ci sono molte altre aree verdi, a partire dal Parco delle Basiliche, passando per i Giardini della Guastalla e la Rotonda della Besana. Bisogna però sottolineare che bisogna investire nella manutenzione di queste numerose aree che spesso non sono facilmente fruibili dai cittadini.

Soprattutto bisogna fare un ragionamento sull’utilizzo degli spazi, investendo per attrezzare le aree verdi, per esempio con attrezzature sportive, con parchi giochi e con altri servizi al cittadino che rendano le aree fruibili e frequentate. Sia da giovani, che da giovanissimi e anziani. In questo modo si rende più vivibile il centro, sia per i cittadini dell’intera città che per i residenti del municipio 1 che possono così fruire del verde nel proprio quartiere.

Bisogna poi portare avanti politiche che aumentino il verde nelle strade, depavimentando le superfici lastricate, per abbattere la formazione di bolle di calore e migliorare l’ambiente urbano.

Tra le varie deleghe di competenza c’è anche la delega alla casa. Il tema casa è particolarmente delicato a Milano. Che tipo di azioni avete intenzione di promuovere?

Partiamo da una premessa: quando si parla di ‘casa’ si intende edilizia pubblica. Nel Municipio 1 sono presenti 1300 persone residenti all’interno di case popolari, quasi tutte gestite da MM, cioè di proprietà comunale. Sono solo 3 gli edifici in centro di proprietà di Aler.

Mantenere l’edilizia pubblica in centro è una cosa positiva, poiché la città che crea solo zone ‘monoreddito’ è una città ghettizata che moltiplica i problemi sociali, invece di risolverli. Anche per questo le case popolari sono una valore.

Ovviamente ci sono alcune situazioni problematiche, certamente non paragonabili ad altre zone della città, ma anche per questo vorremmo porci come un punto di riferimento per i problemi dei cittadini.

Anzi, noi vorremmo che il Municipio avesse in generale più deleghe operative legate al territorio per produrre un’azione efficace, avendo il compito di ascoltare i cittadini e i problemi che ci sottopongono. Il centro, certo, deve essere di tutti i milanesi, ma vanno anche ascoltate le istanze dei suoi residenti.

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14 commenti su “Milano | Intervista a Lorenzo Pacini, Assessore al Verde e Arredo Urbano del Municipio 1”

  1. Ma di che parliamo ancora?

    L’arredo urbano a Milano fa letteralmente schifo.

    Stiamo ancora al bla bla bla.

    Vogliamo vedere un cambiamento radicale.

    Vero e visibile che impatti sulla città.

    Vogliamo vedere i fatti

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  2. Sono un po’ perplesso. Non fornisce una risposta che sia una da un punto di vista operativo. Si limita a constatare/commentare quello che dice UF.

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  3. Soliti discorsi generali che volano alto.
    Capisco che non è chiarissimo cosa faccia un assessore di municipio, ma era più interessante se faceva l’esempio almeno una cosa che concretamente lui voleva fare e che poteva fare nel suo ruolo.

    A parte “ascoltare” ovviamente 🙂

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    • Trattandosi di un rappresentante appena eletto non possiamo pretendere interventi immediati ma solo di capire quali sono i suoi programmi nel medio termine, giudicheremo tra un po’ di tempo. In ogni caso, ciò che davvero cambierà parte del centro città saranno le sistemazioni superficiali della M4, speriamo che siano all’altezza delle aspettative…

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      • Si ma almeno dicesse quali sono i problemi di sua competenza sui quali vuole lavorare. Tutto quel che ha detto son cose giustissime ma non credo siano nelle competenze o poteri di un Assessore di Municipio?

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      • Se è (appena) stato eletto vuol dire che uno straccio di idea o programma che vuole implementare dovrebbe averlo. Non penso che eleggano uno a caso… giusto ? Qui non solo dice cose banali che tutti conosciamo da anni ma non accenna nemmeno un attimo a come intende risolvere questi problemi. Che schifo… mi sa che ci spettano altri 5 anni di immobilismo.

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