Milano | Sant’Ambrogio – La piazza del Santo e la colonna del Diavolo: nessun rispetto

Da ormai troppo tempo segnaliamo come il Comune di Milano, assieme a molti cittadini, lasci nella sciatteria molti luoghi della città. Tutti a citare le periferie, che forse, tranne due o tre luoghi che veramente versano in uno stato pietoso, sono meglio manutenute del centro città.

Vi abbiamo raccontato di piazza della Vetra e il degrado perenne ormai, adesso vi portiamo in piazza Sant’Ambrogio, l’altro luogo simbolico di Milano.

Qui c’è un cantiere importante, la stazione della M4, ma questo non dev’essere una scusa per lasciare la piazza al degrado come invece accade.

La piazza, che si sviluppa lungo l’antica basilica, venne riqualificata dopo anni di polemiche e la costruzione del parcheggio interrato, nel 2014.

Dieci anni dopo, la piazza potrebbe essere trattata meglio, ed invece segue l’andamento del periodo storico che viviamo, dove il rispetto per le cose e i monumenti (e le persone) non esiste più.

Ad esempio, che fine ha fatto la Colonna del Diavolo?

La Colonna del Diavolo é una colonna di epoca romana collocata alla sinistra della Basilica di Sant’Ambrogio nell’omonima piazza. Questa colonna presenta due fori che, secondo una leggenda, sarebbero stati prodotti da una testata del diavolo.

La leggenda infatti narra che una mattina Sant’Ambrogio, passeggiando per il cortile della basilica, incontrò Satana che cercava di convincerlo a rinunciare al suo voto. Il Diavolo gli si avvicinò per tentarlo nuovamente, ma Sant’Ambrogio lo colpì con un calcio, facendolo andare a sbattere con le corna contro la colonna, formando i due buchi.

Il diavolo si incastrò nella colonna e ci rimase fino al giorno seguente fino a quando, servendosi dei fori da lui creati, scomparve aprendo così una porta verso l’inferno.

Da quel giorno si narra che, accostandosi in prossimità dei due buchi, si riesca a percepire odore di zolfo e a sentire il ribollir dello Stige, il fiume infernale e che, nella notte precedente alla domenica di Pasqua, si possa intravedere il carro delle anime che porta i dannati all’inferno alla cui guida c’è il Diavolo in persona.

Storia, seppur mitologica, di cui molti milanesi pare si siano dimenticati, compresi in Comune, tanto da sfidare il Diavolo e la colonna allestendo un ciringuito attorno al monumento “romano”, senza alcun timore.

Pensare che la colonna sarebbe così…

Questa situazione denota la scarsa attenzione da parte del Comune alla storia e ai monumenti, in questo caso nel concedere il permesso di allestire un chiosco per aperitivi attorno al monumento quando, forse, avrebbe potuto essere sistemato altrove.

Ma questa disattenzione – che riteniamo gravissima – non è l’unica che riscontriamo in questa bella piazza. Infatti riportiamo lo stato in cui versa la passeggiata, dove le aiuole sono spelacchiate e i tubi dell’irrigazione ormai sono sempre più in evidenza, ma sopratutto i cespugli di bosso sono secchi e bruttissimi da ormai tanto tempo.

Anche qui, il Comune di Milano dov’è?

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Andrea Rui

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

15 commenti su “Milano | Sant’Ambrogio – La piazza del Santo e la colonna del Diavolo: nessun rispetto”

      • Il ciringuito è li perchè un sindaco lungimirante e “di destra” ha fatto un parcheggio sotterraneo.

        Altrimenti li c’erano auto in sosta vietata come nel resto di Milano.

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    • Il comune di Milano non ha una lira.
      No cash. No fresca. No verdoni. No plata. Neanche per la manutenzione ordinaria in centro.

      Poi, altro discorso, sono i vari assessori che fanno i fenomeni della propaganda (quant’è costato l’utilissimoforum sulla casa?)

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      • Ho ormai parecchie primavere sulle spalle e da che mi ricordo Milano non è mai assomigliata a Zurigo. Le panchine divelte, le cabine del telefono sfasciate, le pensiline del bus sfondate, le aiuole ridotte a mini giungle metropolitane me le ricordo benissimo dalla mia giovinezza.

        Del resto, i panettoni anni 80 abbandonati e la segnaletica anni 70 arrugginita sparsi in giro un po’ per tutta la città sono ancora lì a testimoniarlo.

        L’unica cosa che forse è oggettivamente peggiorata sono le scritte sui muri. Una volta erano meno e anziché essere un delirio grafomane erano “a tema”, in genere politico e/o sessuale.

        Quel che voglio dire è che non ha senso dare la colpa a questa o quella giunta, purtroppo è un fatto culturale, una mancanza di senso civico che riguarda tutti. Da noi quello che è di tutti non è di nessuno.

        Per un periodo ho vissuto in un sobborgo di Boston, lì se la tua casa aveva qualcosa che non andava (se le pareti erano da intonacare, o anche solo se il prato era da tagliare) erano i vicini stessi che venivano a dirtelo, anche perché se no la multa la pigliava tutto il quartiere. Ovviamente qualsiasi (rara) scritta sul muro il proprietario si affrettava a ripulirla subito.

        Figuratevi in Italia andare a suonare al vostro vicino per dirgli di tagliare il prato, di ridipingere il cancello o di cancellare una tag…

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        • Quanto riferisce ai vicini succede anche in Germania.. impensabile a Milano almeno in quella odierna. Riguardo a Zurigo confermo ma dico anche che a Milano il senso di abbandono è diffuso ovunque, sembra una città in autogestione, e con i costi che si hanno in città non dico di avere il senso che si ha nella vicina CH ma un pò di decenza si!!
          Il silenzio del “sindaco” è imbarazzante

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    • Seguo la politica cittadina da quando era sindaco Pilliteri.. ebbene questo è il “sindaco” più inutile che abbia mai avuto la città.

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    • Stavo pensando la stessa cosa, possibile che in una mappa delle concessioni non figuri un vincolo per una cosa del genere? Poi non mi stupirei ci fosse stato il classico allargamento abusivo ma resta il fatto che il monumento non è valorizzato.
      Non vale certo da un punto di vista artistico ma solo per l’aneddoto, magari basterebbe una bella targa ed uno spazio adiacente che aiuti a concentrare l’attenzione

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  1. Fosse solo quello che si vede in foto. Vogliamo parlare del Posche Cayenne nero piazzato in permanenza davanti a uno dei portoni a metà piazza? E delle altre auto di residenti che abusano del proprio status per lasciare in sosta l’intera giornata il veicolo in quello che sarebbe un corridoio pedonale.

    Ovviamente senza che un agente di PL mai se ne accorga.

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