Milano | Urbanistica – Al via la vendita degli ex scali ferroviari Farini e San Cristoforo

Milano cambia volto, o almeno lo fa una parte importante della città. Ieri, 27 aprile 2027, è stato presentato il progetto di rigenerazione urbana che coinvolge gli ex scali ferroviari Farini e San Cristoforo. La procedura di vendita, illustrata nell’incontro pubblico “Dagli scali, la nuova città. Sei anni dopo” dall’amministratore delegato di FS Sistemi UrbaniUmberto Lebruto, riguarda ben 360mila metri quadri di superficie lorda in una zona strategica della città.

Ubicata in una posizione centrale nei pressi di Porta Garibaldi, Porta Nuova e Dergano, l’area dello scalo Farini, con i suoi 45 ettari (comprendendo anche le aree strumentali dedicate al passaggio dei treni) rappresenta il principale dei sette ex scali ferroviari coinvolti nel progetto di riqualificazione urbana condiviso da Comune di MilanoRegione Lombardia e Gruppo FS con la firma dell’Accordo di programma di sei anni fa.

Per le sue grandi dimensioni l’area potrà ospitare servizi di innovazione per attività artigianali e manifatturiere, ma anche funzioni e servizi di carattere pubblico, oltre a una parte significativa di residenza e un parco di più di 25 ettari. 

L’evento è stato introdotto da un video con i saluti del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, (“questo progetto consente di ricucire la città e rendere vera la città a 15 minuti, dove i cittadini possono trovare a poca distanza a piedi o in bicicletta tutto ciò di cui hanno bisogno: scuola, sport, verde, residenza e servizi comunali”) e del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, (“interventi che contribuiranno a cambiare il volto di questa città, in particolare Porta Romana con il Villaggio Olimpico prima e poi housing sociale e studentato poi, e Scalo Farini che consentirà di collegare con un’oasi verde Porta Garibaldi con la Bovisa”). Dal palco sono intervenuti gli assessori comunali Alessia Cappello(Sviluppo economico e politiche del lavoro), Giancarlo Tancredi (Rigenerazione urbana) e l’assessore regionale Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e opere pubbliche). Gli aspetti tecnici dell’iter urbanistico sono stati illustrati da Giuseppe Savoia, direttore valorizzazione e sviluppo immobiliare di FS Sistemi Urbani, e dal professor Piergiorgio Vitillo, docente di architettura al Politecnico di Milano. 

“Il progetto sullo scalo Farini ha vinto perché coniuga la sostenibilità ai bisogni dei cittadini – ha dichiarato l’AD Lebruto -. Il parco lineare che sorgerà longitudinalmente ai binari contribuirà con i suoi alberi a cercare di abbattere le alte temperature estive di uno o due gradi. Il Gruppo FS complessivamente poi investirà 50 milioni di euro nella città di Milano per opere ferroviarie e il 50% delle plusvalenze generate dalla dismissione degli ex scali saranno ulteriormente investiti sul territorio”.

“C’è una componente di housing sociale già prevista nello scalo (il 22 per cento) — dice l’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi al Corriere della Sera — Noi abbiamo chiesto a Sistemi Urbani e Ferrovie dello Stato di ragionare per incrementare questa quota di alloggi sociali. È uno dei temi centrali della città”. A oggi nei sette scali sono previsti circa 3 mila alloggi di housing sociale. “Sullo scalo Farini pensiamo che ci siano le condizioni per aumentare questo numero”, ha concluso Tancredi, sottolineando che “sono circa 10 mila milanesi che potranno accedere” a prezzi accessibili. Per adesso la risposta di Umberto Lebruto è interlocutoria: “È un percorso che sarà studiato cercheremo di comprendere quanto la forchetta potrà aumentare per dare risposte a questa città sull’inclusività”.

Il progetto di rigenerazione urbana che sta curando FS Sistemi Urbani attraverso la cessione di sette ex scali ferroviari costituisce uno dei più grandi disegni di riqualificazione cittadina in Europa con una superficie complessiva di oltre un milione di metri quadrati.

Questo nel dettaglio l’avanzamento dei singoli progetti.

FARINI – SAN CRISTOFORO: il concorso internazionale lanciato nel 2018 da FS Sistemi Urbani e Coima Sgr per l’elaborazione del masterplan di trasformazione e rigenerazione urbana è stato vinto dal team OMA e Laboratorio Permanente. Il loro progetto “Agenti Climatici” propone soluzioni per ricucire l’area degli ex Scali con quella della metropolitana con la realizzazione di due parchi differenti, il cui obiettivo fondamentale è quello di filtrare la tossicità prodotta dall’insediamento urbano.

FS Sistemi Urbani, inoltre, in qualità di partner del centro di ricerca Nbfc (National Biodiversity Future Center), guidato dal Cnr con un consorzio di atenei italiani e una cinquantina di soggetti pubblico-privati, ha proposto l’area dei due scali quali siti di ricerca dove attuare sperimentazioni nell’ambito forestazione urbana e fitorimedio. 

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PORTA ROMANA: alla fine del 2020 il “Fondo Porta Romana”, guidato da Coima Sgr e partecipato da Covivio, Prada Holding e Coima Esg City Impact Fund, si è aggiudicato il bando di gara per la vendita dello scalo con un’offerta di 180 milioni di euro. Il concorso internazionale per la redazione del masterplan si è concluso a primavera 2021 con la vittoria del progetto “Parco Romana” che è stato presentato da un team composto da Outcomist, Diller Scofidio, PLP Architecture, Carlo Ratti associati e altri. Il Villaggio Olimpico per i Giochi Invernali Milano-Cortina 2026 sorgerà nell’area sud-ovest del quadrante, posizione favorevole alla successiva riconversione residenziale dell’area, dove sorgeranno iniziative di student e social housing. Alla fine dello scorso anno l’ex scalo è stato definitivamente ceduto al Fondo Porta Romana.

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GRECO-BREDA: l’ex scalo ferroviario di Greco Breda è stato oggetto della prima edizione del concorso internazionale Reinventing Cities, promosso da C40,

Nel 2019 il progetto “L’Innesto”, presentato dal team guidato da Fondo Immobiliare Lombardia (FIL), gestito da Investire sgr, con Fondazione Housing Sociale (FHS), Barreca & La Varra e Arup Italia, si è aggiudicato la prima edizione del concorso internazionale Reinventing Cities, promosso da C40,  che prevede l’alienazione di siti dismessi o degradati da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza. Sulla superficie dell’ex scalo sorgerà un nuovo quartiere di social housing, il primo in Italia a zero emissioni, con case prevalentemente in affitto, in un’area che avrà oltre il 60% (73.500 metri quadri) adibito a verde pubblico, che si svilupperà su una superficie di circa 73.500 mq. Nell’estate 2020 è stata conclusa la cessione dell’area alla società Redo Sgr per un importo di circa 4,8 milioni di euro.

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LAMBRATE: l’alienazione dell’area dell’ex scalo ferroviario Lambrate è stato inserito nella seconda edizione del Reinventing Cities, che ha visto a marzo 2021 la presentazione di quattro offerte da parte dei team finalisti. La vendita è stata aggiudicata alla Cooperativa Sant’Ilario e prossimamente sarà perfezionato il rogito.

Anche su quest’area sorgerà un nuovo quartiere di social housing, con oltre il 60% di verde, che si svilupperà su una superficie di circa 70.000 mq da attuare in due fasi temporali.

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ROGOREDO: per il futuro dell’area di Rogoredo è stato lanciato il concorso AAA architetticercasi, rivolto a giovani progettisti under 33, ideato e promosso da Confcooperative Habitat. Concorso che si è aggiudicato il progetto Abitare il bordo dopo l’esame di 47 proposte a cui hanno partecipato 170 giovani architetti per ripensare in termini di residenziali e cooperativi il futuro dell’ex scalo. Il progetto prevede una copertura del 55% della superficie (21mila metri quadri) a verde pubblico. A settembre 2020 l’area è stata ceduta alla società Redo Sgr.

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PORTA GENOVA: lo scalo è stato inserito in diverse iniziative di riuso degli spazi in attesa dell’avvio del processo di valorizzazione che prevede il disegno, attraverso un masterplan, della ricucitura tra le due zone, la realizzazione di importanti aree verdi, la riqualificazione degli edifici storici esistenti come l’attuale Fabbricato viaggiatori di stazione. A fine anno 2022 è stato aggiudicato il bando di gara per la locazione temporanea dell’ex scalo ferroviario. L’area comprende un ex magazzino merci, una ampia superficie di scalo e la porzione “fondocorsa”, per un totale di circa 20.000 mq.

Fonte: FS News

Scalo Farini, Scalo Romana, Scalo San Cristoforo, Rigenerazione Urbana,

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7 commenti su “Milano | Urbanistica – Al via la vendita degli ex scali ferroviari Farini e San Cristoforo”

  1. Comunque sia, anche a voler essere ottimisti e a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, una marea di occasioni mancate.

    Aree così centrali non ne avremo più in futuro e la maggior parte prediligono lo sviluppo di nuovi edifici medio-alti, relegando i “parchi” alle aree vicine al sedime ferroviario (che andava comunque parzialmente lasciato libero per legge).

    Basta vedere i vari progetti e masterplan per capire che sono “parchetti” lineari e che di parchi veri e propri non ce n’è purtroppo nessuno.

    Era l’ultima occasione utile per un nuovo parco centrale di ampio respiro, le aree così sono finite.

    Amen, ormai i giochi sono fatti, volente o nolente.

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  2. PORTA GENOVA:

    “A fine anno 2022 è stato aggiudicato il bando di gara per la locazione temporanea dell’ex scalo ferroviario. L’area comprende un ex magazzino merci, una ampia superficie di scalo e la porzione “fondocorsa”, per un totale di circa 20.000 mq.”

    E chi l’ha vinto? Che ci fanno? Non mi sembra si sia letto molto di questo….

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  3. Quanti tromboni (i politicanti sopra citati) a parlare del nulla, d’altronde è la loro specialità. Ho visto il video del responsabile FS e non smettevo di ridere. Hanno impiegato 7 anni solo per decidere di mettere in vendita le aree, immaginatevi quanto impiegheranno per spostare la linea ferroviaria. Quando c’è di mezzo FS/RFI abbandonate ogni speranza…

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  4. Occasione irripetibile, riqualificare aree ferroviarie dismesse da decine di anni, peccato doverlo fare in una situazione come questa, ma sopratutto con n sindaco, come questo, avrebbe potuto chiedere ad RFI l’impensabile tipo “creami una circle line ferroviaria con un servizio cadenziato come una metropolitana”.

    RFI, l’avrebbe pure fatta, ma lui aveva in mente (accogliere potenziali votanti e poi voglio vedere se voteranno te )
    Ma già anni fa ha abdicato a questa richiesta, “più alloggi social” (per chi? ah per i futuri votanti).
    E’ la democrazia.

    Godetevi le sue cilcle line, ridicole e i suo programmi ridicoli, ma sempre pronto a criticare gli altri:il presidente del consiglio, il presidente usa, quello russo il papa, la ue, lòa cina, ma lui non sbaglia mai.
    lui?

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