Nuovo aggiornamento dei primi di maggio 2023 dal cantiere per il CityWave (ex Portico, ma chiamato anche da qualcuno ”lo Sdraiato”), l’edificio in costruzione nel quartiere di CityLife a Tre Torri.
Progettato dallo studio BIG – Bjarke Ingels Group, CityWave si propone come nuovo paradigma per gli uffici del futuro rispondendo ad una nuova idea di workplace, grazie a soluzioni progettuali innovative che mettono al centro la qualità della vita e ridefiniscono il concetto di sostenibilità.




Il cantiere è suddiviso in due aree, una verso viale Duilio e l’altra verso viale Boezio. Nel mezzo si trova la via pedonale Anna Maria Ortese, dove, per unire i due lati del cantiere, è stato aperto un varco sottostante di modo da far passare i mezzi pesanti che possono uscire tutti da viale Duilio. Intanto prosegue l’operazione per rimuovere la terra per gli scavi dei sotterranei con l’utilizzo di parecchi mezzi, una gioia per gli appassionati.















Referenze immagini: Valter Repossi
CityLife, Fiera, Tre Torri, viale Duilio, viale Boezio, viale Cassiodoro, viale Berengario, Palazzo delle Scintille, Velodromo Vigorelli, piazza VI Febbraio, BIG-Bjarke
Quindi finalmente fanno il mutandone steso al sole…
Alleluja
In pratica dopo queste ‘leggerissime’ volumetrie e la novità del padiglione di Padel che si costruirà poco distante il parco di Citylife sarà un giardino condominiale. Oltretutto buona parte delle sue superfici sono tetti verdi di copertura sopra locali ipogei. Diciamo che verticalizzando le volumetrie si sarebbe potuto fare molto meglio lasciando a terra molto più suolo permeabile con alberi di prima e seconda grandezza. Il resto è greenwashing.
“CityWave si propone come nuovo paradigma per gli uffici del futuro rispondendo ad una nuova idea di workplace, grazie a soluzioni progettuali innovative che mettono al centro la qualità della vita e ridefiniscono il concetto di sostenibilità”
Ma chi scrive queste boiate ci crede davvero? Mi sa di no.
“workplace” poi è da Oscar dell’imbecillità anglofila.
Ma ce ne era proprio bisogno? Lasciare a verde no? Ricordo solo un detto: il troppo Stroppia!
Milano ha problemi nel lasciare gli spazi che si liberano.. APERTI ed esclusivamente VERDI! (vedasi ultimamente gli scali ferroviari) che invece ne avrebbe un gran bisogno… e lo chiamano… parco!
Ma chi sarà mai quel Qualcuno che lo chiama sdraiato?
Perchè non chiamarlo addirittura lounging
🙂 🙂 🙂
dai rendering sembra che Viale Boezio diventi un bosco del Trentino
IO ancora non riesco a capire perché si continui a chiamarlo.. parco! 😀
Cancellare il Museo di Arte Contemporanea per fare questo?
La prossima generazione ve ne chiederà conto.
Il tetto ricorda il Palasport di San Siro. Speriamo nella Neve quindi