Milano | Isola – Stop al parcheggio selvaggio davanti alla Regione

Quante volte lo abbiamo segnalato? Vedere affollata di auto parcheggiate selvaggiamente nell’area antistante il palazzo della Regione, dove via Francesco Restelli si allarga formando poi la piazzetta dove si trova il parcheggio sotterraneo Restelli e il palazzo per uffici Isola Copernico, era da far accapponare la pelle. Un’area pedonale che per colpa di alcuni paletti-dissuasori divelti da anni, era diventava un luogo sicuro dove lasciare l’auto senza pagare strisce blu o altro balzello. Qui nel 2021!

Ebbene finalmente l’area è tornata solo dei pedoni, ripristinando le paline anti sosta, sperando che i paletti non vengano nuovamente divelti.

Referenze immagini: gruppofoschia

Isola, Via Restelli, Palazzo Lombardia, parcheggio selvaggio, degrado, area pedonale

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31 commenti su “Milano | Isola – Stop al parcheggio selvaggio davanti alla Regione”

  1. Quei paletti torneranno presto a essere divelti. Troppo comodo parcheggiare gratis e per di più sotto l’ombra degli alberi.

    Sarò pessimista ma in questa città il parcheggio selvaggio peggiora di giorno in giorno e non c’è nessuna inversione di tendenza in atto.

    Questa giunta è green solo a parole e mi duole dirlo avendoli votati anche con un certo entusiasmo.

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  2. Nella magica Milano esempio mondiale di come si fa arredo urbano, in Piazza Angilberto in piena periferia un po’ problematica si mettono le parigine nere in stile.

    Davanti alla sede della Regione invece, i paletti in acciaio inox stile centro logistico intermodale. Ovviamente messi pure male…

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  3. La sosta selvaggia è il cancro di Milano. Ma é possibile che siamo così indietro e l’automobile invade ogni angolo della città??

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      • Mica solo auto, bici, scooter e monopattini: il piscio di cane su fioriere, muri, auto, bici, cestini, dissuasori sosta, aiuole non lo si vede?

        Che poi questa estate, con la solita poca pioggia, ne sentiremo anche l’odore…

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        • il piscio di cane sta corrodendo la base di tutti i cestini dei rifiuti neri di metallo di Milano. Cosa aspettano a cambiarli?

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  4. Fosse per gli automobilisti parcheggerebbero anche sul sagrato del Duomo, non ho alcun dubbio su questo.

    La strafottenza di chi guida veicoli di 1 o 2 tonnellate va limitata in tutti i modi possibili. È diventato pericoloso uscire di casa non per la criminalità (come i giornalacci di destra continuano a dire) ma perché si rischia concretamente di essere ammazzati sulle strisce pedonali. Chi guida in città e avrebbe alternative valide di mezzi pubblici o mezzi leggeri disprezza il posto in cui vive.

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      • Milano, dove sono nato e cresciuto, si sta abbruttendo sempre più. Non vedo perché il parcheggiare per strada sia a pagamento, non capisco perché molte zone adibite a parcheggio siano state trasformate in aiuole per bisogni canini o umani, vengano piantate piante che, se non bagnate, muoiono, l erba non venga tagliata e raccolta, io devo avere il sacchetto per le feci del cane e i “senzatetto ” possano evacuare dove più comodi, stiano aumentando i buchi dei topi vicino ai tombini, nei giardini viene abbandonato vetri, incarti, schifezze. No, preferisco la città che ho vissuto da giovane, si risse nei locali, corse in macchina, carnevali con i torelli, cerbottane ecc.
        Ora la città è più sporca, più obbligatoria, più inquinata, più viscida e illusoria. Se posso sono il primo ad abbandonarla al suo triste e fasullo destino.

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        • La descrizione delle storture della città nella sua versione attuale è molto personale. Il ritorno ad un Far West che auspichi è comprensibile solo da una persona al crepuscolo di una inutile esistenza che si consoli con le nostalgie di un passato in cui il pensiero era debole ma magari il corpo aveva più forze. Ti piango

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        • Belli i tempi quando non dovevi raccogliere la merda del tuo cane sul maciapiede eh??
          😆

          Comodo fare il boomerone.
          Nessuna responsabilità sociale.

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      • Un altro esempio di derby fra cerebrolesi.
        Entrambi i problemi (invadenza delle auto e crimini contro la persona) sono evidenti. Le ricette per affrontarli non hanno nulla a che fare le une con le altre pertanto l’unica ragione per associarli nello stesso discorso è mandare tutto in vacca. Tipico artificio retorico di chi ha robusti paraocchi ideologici

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      • Due cose che non hanno nulla a che fare ma che tirano fuori il becero ed ideologico dualismo fra schieramenti opposti. I problemi legati alla sicurezza personale e allo spazio in cui viviamo sono enormi e reali. Ma non è mettendoli in contrapposizione che si dimostra un briciolo di cervello, né ci si avvicina ad una soluzione di qualche tipo.

        Le ricette per affrontare i due temi non hanno praticamente nulla in comune, per cui inserirli nella stessa discussione è strumentale a mandare tutto in vacca, scelta retorica e strategica degli estremisti e dei demagoghi. Complimenti ad entrambe le curve, la Nord e la Sud

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    • Gentile lettore, spero nella sua buona fede, dunque non cada nel tranello e non voglia farci cadere neppure gli altri; a cosa mi riferisco? Al fatto che i problemi, seri,di Milano siano definibili e regolamentabili, come si evince dalle sue parole, secondo categorie politiche; è chiaro che la pericolosità del traffico sia una cosa seria e concreta, ma attribuire a mera propaganda mediatica quello che succede di brutto, criminale, per le strade della nostra città è un grave errore. Evidentemente a lei finora è andata bene, le auguro che sia ancora così in futuro, altri sono stati meno fortunati. Se continuiamo a farci instradare il giudizio come, mi permetta, si lascia fare lei, non risolveremo mai nulla.

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  5. Quando ho visto la squadra che sistemava i dissuasori nei giorni scorsi, ho avuto i lucciconi agli occhi. Era indegno che in quei trenta metri ci fossero sempre auto posteggiate anche sul tratto fra gli attraversamenti pedonali sulla strada e sulla pista ciclabile, rendendo ardua l’impresa di muoversi anche solo con un passeggino.

    In generale, piantiamola con il benaltrismo. Sì, questi dissuasori sono a rischio di essere divelti di nuovo, e sì, non sono di un design particolare (ma nemmeno orribili), e sì, motorini, biciclette, cani piscianti possono rappresentare elementi di disturbo per il decoro cittadino (anche se con un impatto di un paio di ordini di grandezza inferiore alle auto ubique). Ma questi interventi sono sacrosanti, e devono essere realizzati subito ed in ogni situazione simile

    Idealmente sarebbe opportuno lasciare a casa l’ideologia politica (i destri a favore di traffico privato e a parcheggio selvaggio, contro le piste ciclabili e le aree pedonali, ma anche contro i vandalismi e le scritte sui muri, e chiaramente contro l’amministrazione comunale dell’ultima dozzina d’anni, i sinistri contro ogni tipo di uso dell’auto, contro speculazione edilizia, ma molti più tolleranti verso imbrattatori e giustificazionisti verso altre forme di degrado urbano, e chiaramente contro l’amministrazione regionale in carica da… una vita).

    Lasciamo stare queste ridicole imitazioni di Don Camillo e Peppone, che personaggi di ben altro spessore, che di fronte a problemi concreti trovavano insieme soluzioni pratiche

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    • Vabbè, ma vedere che fan le cose fatte alla carlona fa male lo stesso.

      Non è benaltrismo dire che i dissuasori son sacrosanti ma li han messi male e fanno schifo: è amare la propria città.

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    • La soluzione pratica è quella di montare dissuasori antisfondamento.

      Ormai alle multe di chi divelle i dissuasori non credo più.

      Almeno un modello di palo che ti distrugge il radiatore se cerchi di sfondarlo con l’automobile potremmo pure metterlo.

      E poi questi di metallo sembrano solidi ma evidentemente non lo sono così tanto visto che saltano via lo stesso come stuzzicadenti…

      E cime ripeto fino allo sfinimento i paletti alti fanno troppo effetto leva e basta una pressione minore per scardinarli dalla loro sede…

      Oppure hanno una radice troppo poco profonda nel terreno e quindi si tolgono con facilità..

      Volevi soluzioni concrete?
      Eccole.

      Ordinare e comprare modelli certificati europeei antisfondamento…

      Quando lo faremo saremo una città libera e migliore.
      Nel momento sono tutti somdi buttati al vento.

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  6. Dove abitavo li hanno tranciati 2 (due) volte per salire sul marciapiede e “parcheggiare” ma DOVE, mi chiedo, DOVE in Europa può succedere una cosa del genere ?!?
    “Via via vieni via di qui.. niente più ti lega a questo luogo..” 😀

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  7. Mi chiedo ? Perché il Comune non ripristina la rimozione forzata come deterrente alla sosta selvaggia? La sola multa non spaventa più probabilmente perché non la pagano…la rimozione forzata implica per l automobilista indisciplinato perdita di tempo per ricuperare la macchina ed esborso sicuro di soldi

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    • Hai ragione. Dovrebbe esserci un esercito di carri attrezzi a portare via le auto, che sono recuperabili solo dopo pagamento di ammenda salata. Il servizio si autofinanzierebbe tranquillamente.

      La rimozione forzata è garantita se si parcheggia dove ci siano lavori stradali o eventi che richiedano la strada sgombra. I quali spesso sono segnalati pochi giorni prima del lavoro stesso (con un simpatico regalino a chi abbia lasciato l’auto in sosta consentita prima che i cartelli legati ai lavori siamo stati affissi). Comunque anche in questo caso è corretto rimuovere il veicol, per me.

      Ma lo diventa ancor di più se si parcheggia volontariamente e coscientemente in aree dove non sia consentito, contando nell’ impunità nella quasi totalità dei casi e multe leggere nei pochi casi di passaggio di un vigile o un ausiliario.

      Il problema è che la rimozione forzata, proprio perché veramente indigesta per chi la subisce, sebbene per colpa propria, è politicamente tossica, ergo ci si guarda bene dall’ introdurla in modo sistematico.

      Per concludere sulle follie legate al traffico e sosta, oggi nella striscia di via Restelli opposta al punto descritto dall’articolo, spazio di un metro di larghezza per una trentina di metri di lunghezza con un chiarissimo cartello di divieto di sosta al suo inizio, e un mix di dissuasori e pilomat, c’era il solito camioncino dei fornitori dei bar del palazzo della regione. Il personale di Palazzo Lombardia ha detto all’autista di non parcheggiare davanti ai pilomat perché ostruiva il potenziale passaggio di furgoni per un evento nella piazza coperta, mentre non ha battuto ciglio quando lo stesso veicolo si è accomodato due metri più indietro nel tratto con i dissuasori non mobili, che casca proprio sulle strisce pedonali di attraversamento della via ;facendo una bella doppietta: strisce pedonali in zona con divieto di sosta). Ovviamente il commento del conducente è stato che lui doveva lavorare…

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