Milano | Centro Storico – “Milomat”in piazza Duomo: maggio 2023

Prosegue il progetto per dotare le zone pedonali del centro più sicure con l’istallazione di circa 200 pilomat, o Milomat (come sono stati ribattezzai) antisfondamento nelle zone strategiche (inizialmente entro il 2020) e che andranno a sostituire gli orrendi newjersy in cemento (istallati dopo gli attentati terroristici effettuati in varie parti del mondo negli scorsi anni). Dopo l’istallazione in via San Pietro all’Orto (2019), via San Raffaele (2021) e via Dante all’imbocco con via San Tomaso (2022), ecco che iniziano a delinearsi, un po’ a rilento, anche in piazza del Duomo.

Questi sono quelli che fungeranno da barriera in via Carlo Maria Martini e piazza Fontana.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Duomo, Pilomat, Milomat, Cordusio, Piazza del Duomo, Arredo Urbano, Via San Raffaele, via Dante, Largo Cairoli, Castello

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19 commenti su “Milano | Centro Storico – “Milomat”in piazza Duomo: maggio 2023”

  1. Ne sono felice
    Un volume semplice ed eterno , fuori dalle mode.
    Il richiamo in bronzo a forma Urbis di Milano è un bell’omaggio che le personalizza

    La scelta del granito bianco di Montorfano bocciardato è un omaggio alla storicità del territorio Lombardo e di Milano stessa.

    Personalmente li apprezzo molto
    Il mio auspicio è che vengano rispettati e non verniciati o riempiti di adesivi

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    • Ma il granito di Montorfano è del Montorfano del piemonte, zona di Verbania, certo anche il marmo del Duomo è di Candoglia…diciamo che è roccia di quello che poteva essere ancora un grande stato subalpino, ricco e felice, una seconda Svizzera.

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  2. Bene, anche se a rilento. Ma poi all’inizio di via Dante per esempio ci sono da tempo (non si notano perchè li ho visti sempre giù) ma rimangono gli “orrendi newjersey”…. e allora? Boh…

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  3. Bene. Si metta mano allo scempio ORRENDO di Piazza Santo Stefano. Via auto e parcheggio anni 60. Una bella ed ampia fontana davanti alla Basilica dove è stato battezzato Caravaggio… Santo Stefano, San Bernardino, Ca’ Granda, Sant’Antonio Abate, Palazzo Greppi del Piermarini e San Nazaro in Brolo. In pochi metri un itinerario turistico di tutto rispetto.

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    • Vero ma aspettiamo che il Comune nomini un Commissario o un esperto all’Arredo Urbano.

      Altrimenti rischiamo di trovarci la solita boiata alla milanese: pali, distese di pietra per cuocerci le uova, dehors commerciali ovunque e quattro spellacchiate aiuole con alberelli secchi cui nessuno dà acqua.

      (Dimenticavo: e lampioni stile piazzale del Centro Commerciale…)

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      • Ma magari. Almeno in qualche centro commerciale usano lampioni falsi storici. I geometri FILINI del Comune di Milano invece abbondano con lampioni da svincolo autostradale. Svetta su tutti, quello orrendo ed altissimo in Piazzale Cadorna. Albania anni ’70.. Ora ci hanno omaggiato della collaborazione di magazzino zincato grigio davanti al Castello Sforzesco. Davanti alla Pietà Rondanini..Alla Rocchetta. Andrebbe ARRESTATI solo per questo. Più che sciatteria secondo me è proprio CORRUZIONE. Appalti con certe aziende. Non si spiega altrimenti. Nella Capitale del Design…

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        • Il risultato di troppe scelte di ‘arredamento’ (!) urbano a Milano è una solenne cafonata. Altro che capitale del design! Forse, per il livello estetico e/o culturale di chi delibera quelle scelte, non potrebbe avvenire il contrario. Ed evidentemente ‘va bene così’ anche agli amministratori ai più alti livelli, considerando che da lustri il problema è evidentissimo e mai affrontato. Men che meno risolto.

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        • Sbaglio o c’è un assessore con deleghe per le politiche inerenti la progettazione e la realizzazione degli interventi di arredo urbano a Milano ?

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  4. Sono molto belli ma anche incredibilmente fragili. Ce ne sono già molti con la pietra spaccata.

    In questa città tutto deve essere a prova di vandalo e di auto, altrimenti non resiste niente. E tutto dovrebbe essere progettato partendo da obbiettivi di resistenza e assenza di manutenzione.

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  5. Con questi paracarri (si chiamano così…) praticamente le autorità, che noi eleggiamo, ci dicono che siamo e saremo in guerra ogni giorno con un nemico invisibile che pervade le nostre città.
    Come se ancora adesso avessimo le postazioni di contraerea con i sacchetti di sabbia attorno… ‘na meraviglia!
    Le autorità che, noi eleggiamo, devono risolvere i problemi, compreso il cosiddetto terrorismo e non prolungare le emergenze all’ infinito.
    Stessa cosa vale per il Duomo: umiliazione dei Milanesi, costretti al rito del metal detector, per entrare nella cattedrale della propria città, tutti potenziali delinquenti questi Milanesi, che non vogliono pagare il bilògietto per entrare nella cattedrale della propria città. Milano è morta, i Milanesi anche e voi vi lamentate del “design”?

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    • In realtà il Duomo non è la Cattedrale solo dei Milanesi ma di tutta la Diocesi, ossia 5 milioni di persone.

      Aggiungo (anche se sicuramente non gliene importerà niente a nessuno) che la Diocesi di Milano è la prima in Italia e la quinta al mondo per battezzati e quella che ha più preti diocesani di tutto il mondo (Roma compresa).

      Che poi si debba pagare il biglietto, fare la coda tra le transenne posticce e che ci siano i WC in una baracca di legno di fianco all’ingresso è deprimente anche più dei New Jersey a protezione della piazza.

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  6. No ma fate con calma… C’è tempo! È così bello elegante e > Vedere i New Jersey autostradali in centro storico, incluso in Galleria!

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