Milano | Cinque Vie – La difficile Via Torino: pedoni, ciclisti, motorini, autovetture e tram

Sistemata e riqualificata nei primi anni 2000, la centralissima Via Torino, una delle vie commerciali più importanti di Milano, sta soffrendo e sta diventando sempre più invivibile e difficile.

Via Torino venne sistemata una ventina d’anni fa circa (giunta Albertini forse?) e resa “semi pedonale” con l’eliminazione dei parcheggi, marciapiedi molto larghi e carreggiata utilizzabile, in teoria, solo per Tram e Taxi.

Ogni giorno è percorsa da migliaia di persone, sopratutto nei weekend, anche perché unisce il Duomo alla zona delle Colonne dei Navigli in generale. Da sempre storica arteria cittadina venne dedicata alla città piemontese sul finire dell’Ottocento, all’epoca capitale del Regno d’Italia (dal 1861al 1865), unendo di fatto una serie di vie dai nomi differenti come Corsia dei Mercanti d’Oro, Contrada dei Penachiari, Contrada della Lupa, Contrada della Palla e Contrada di San Giorgio in Palazzo.

Via invasa dai pedoni che devono dimenarsi tra pali, moto parcheggiate, tavolini e sopratutto auto parcheggiate ormai perennemente. Infatti quegli spazi dovrebbero esser riservati solo allo scarico e carico delle merci, ma ormai le automobili vengono parcheggiate in maniera permanente.

I motorini poi, rendono spesso il transito, specie dove la via si stringe i marciapiedi diventano meno larghi, difficoltoso, associato ai mezzi della mobilità in condivisione (sharing), biciclette e monopattini, parcheggiati spesso in maniera discutibile.

Ma anche percorrerla in bicicletta, assieme a Corso di Porta Ticinese, è un’impresa. La pavimentazione in pavé è a dir poco un problema per le due ruote a pedali, in più ci sono anche i binari dei tram che possono essere fatali se si finisce con la ruota nel solco, e poi, ci sono gli stessi mezzi pesanti, i tram che alla fine occupano tutta la carreggiata, insomma, percorrere via Torino è un esercizio di concentrazione, stabilità e prontezza di riflessi.

Come se non bastasse, quando venne realizzata la sistemazione, vennero realizzate strane dentellature lungo i bordi dei marciapiedi, che rendono ancora più problematico il percorso in bicicletta, costringendo i ciclisti a percorrerla al centro dei due binari.

Risultato: rallentano i mezzi, si crea dello stress a chi pedala e fa salire l’ansia. Insomma, via Torino diventa quasi un incubo percorrerla sia a piedi che in bicicletta (ma forse anche in motorino).

Qui di seguito abbiamo scattato una serie di foto in una normale giornata della settimana (non era sabato) e si può percepire quello che intendiamo. Cosa si potrebbe fare? Anzitutto far rispettare le aree parcheggio: solo durante lo scarico o carico delle merci, poi rimuovere i mezzi. Non permettere il parcheggio a moto e biciclette su entrambi i lati. I due marciapiedi devono essere per i pedoni e basta.

Nel 2017 il Sindaco Sala aveva annunciato che avrebbe fatto rimuovere i masselli del pavé per mettere l’asfalto nella carreggiata, richiesta fatta da anni dai ciclisti che lamentano l’impervio selciato in pietra, ma ancora non realizzata. Cosa che ci spiacerebbe, anche se capiamo bene le richieste dei ciclisti. Una soluzione potrebbe essere quella di asfaltare solo la parte centrale tra le rotaie per senso di marcia, di modo da rendere il percorso dei ciclisti migliore e più sicuro. Oppure creare, anche se la vediamo impossibile, a lato dei marciapiedi, una pista ciclabile, ma con la folla dei pedoni potrebbe diventerebbe alquanto problematica.

Recentemente è stato effettuato un intervento per sistemare la pavimentazione del marciapiede davanti a Primark. Il risultato è questo che si vede nella foto, visto che la pietra usata è ben diversa.

Qui invece il recente intervento che ha “donato” parcheggio alle automobili nel tratto di via Palla.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Degrado, Via Torino, Centro Storico, Arredo Urbano, Ciclisti, Ciclabili, Parcheggio selvaggio, area pedonale

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

28 commenti su “Milano | Cinque Vie – La difficile Via Torino: pedoni, ciclisti, motorini, autovetture e tram”

    • Solo carico e scarico, con orari chiari e definiti.

      E niente moto, motorini, scooter, monopattini, bici di traverso legate ai pali e dehors fuori legge.

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      • Bisognerebbe spaccare i finestrini delle auto che si approfittano delle piazzole di carico e scarico per parcheggiare li senza averne titolo.

        I soliti furbetti Italiani automobilisti che tanto ben cinosciamo.

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  1. E meno male che non hanno lasciato spazio per le auto in divieto di sosta lungo la carreggiata come nei progetti di Sala.

    Vorrei anche capire come fanno per il carico scarico dei negozi, come anche in corso Garibaldi. Visto che in Buenos Aires i commercianti si lamentano per il nuovo progetto…

    Non si potrebbe portare il tram al livello dei marciapiedi come fanno all’estero (ad esempio Amsterdam) e rendere tutto pedonale?

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  2. 25 anni fa via Torno aveva stretti marciapiedi in bitume e auto in sosta lungo i due lati.
    La sistemazione in pietra con qualche posto dedicato al carico e scarico è stato un enorme passo avanti, ma i tempi cambiano e servirebbero idee nuove e voglia di fare senza dormirci sopra.

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  3. Non si tocca lo zoccolo duro dell’elettorato green-PD!! Purtroppo in periferia la nuova m4 (siamo a 12 anni di lavori) ha portato per i plebei, nuovissime piste ciclabili (deserte), i vialoni che aiutavano lo smaltimento del traffico, sono diventati( senza senso) stretti e monocorsia, sono stati creati nuovi marciapiedi immensi (mai richiesti dai residenti)sono stati eliminati migliaia di parcheggi (in favore della lotta ideologica all’auto privata),e create centinaia di km di strisce blu (chiaramente solo per fare cassa). Mentre nella centralissima via Torino, Montenalpoleone, via Larga viale Mazzini, via Santa Margherita ecc …ossia il centro di Milano……e’ ancora tutto come 50 anni fa!!! secondo voi ,come mai?fatevi delle domande…Greenwashing..

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  4. La ricostruzione dell’ articolo è un tantino imprecisa; come dice anche un lettore, prima dei lavori di rifacimento, la via Torino era anche peggio di adesso; I lavori di rinnovo della via Torino si devono alla giunta Formentini. Arrivate le giunte successive, si iniziò un periodo di “manica larga” per quanto riguarda la possibilità di parcheggiare e arrivarono altre, chiamiamole così, deroghe.

    Smantellare anche in via Torino il pavè, darebbe il colpo di grazia a una via che, invece, essendo direttamente collegata a Piazza Duomo, andrebbe valorizzata esteticamente e nella sua storicità.

    Io quando posso uso la bici a Milano ma non per questo pretendo che la città si adegui alle mie esigenza, al punto di rovinarla; non siamo più ai tempi delle bici di una volta: ora tutti possono dotarsi di biciclette con sospensioni antero-posteriori, reggisella ammortizzati, ce ne sono anche di ottimi), selle anatomiche e pneumatici maggiorati; affrontare il pavè milanese, oggigiorno, non è certo un’ impresa…ovviamente ci vuole attenzione, ma soprattutto alle rotaie: quelle però rimarrebbero anche senza il pavè.

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  5. Certo tu abiti a sesto,

    ma sai è l’arteria principale della città!
    Parte di fronte al duomo e collega la basilica di san Ambrogio e navigli, Bocconi, iulm, zona Tortona, 5vie,
    Stazione Garibaldi,

    Esattamente una strada da chitesencula !

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  6. C’è effettivamente questo problema, in via Torino come in tante altre zone e piazze.
    A mio parere sarebbe già un passo avanti trasformare, SOLO DA MAGGIO A SETTEMBRE – quando scooter e la bici diventano i mezzi principali e più utilizzabili – i posteggi riservati alle macchine in posteggi per mezzi a due ruote.
    Una efficace campagna di informazione dovrebbe accompagnare questa trasformazione stagionale.

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  7. Sempre il solito problema della mancanza di parcheggi e tutti che parcheggia o ovunque.

    Trovo iconica la 4ª foto: cartello con segnalato parcheggio bici, striscia per terra e…una sfilza di motorini parcheggiati! AHAHAHAH Ma effettivamente manca il portabici, chi cacchio dovrebbe parcheggiarsi lì?!

    Ma i posteggi creati accanto a Primark non li hanno pagati loro per creare una zona carico scarico?

    Il problema del pavé è la zero manutenzione e i lavori fatti al massimo ribasso. È risaputo che sono auto e furgoni a smuovere le lastre, eppure in molte altre città con pavimentazioni lastricate la situazione non è così.

    L’unica volta che sono caduto in bici lungo via Torino pioveva, ma non sono stati i binari, è stata una cretina in direzione opposta su un suv che ha deciso che voleva superare il tram fottendosene di chi arrivava in direzione opposta.

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