Milano | Urbanistica: nuove linee guida del comune per l’edilizia

In seguito alle recenti indagini aperte dalla Procura della Repubblica riguardo ad alcuni permessi edilizi rilasciati, il Comune di Milano ha deciso di prendere precauzionalmente provvedimenti per proteggere i propri interessi. Fino a quando non sarà ottenuta una chiara interpretazione sui punti in questione, il Comune ha approvato una delibera stabilendo le linee guida per la gestione delle pratiche amministrative in materia urbanistica ed edilizia.

L’Amministrazione sottolinea di aver sempre operato con la convinzione della correttezza delle proprie azioni. Tuttavia, considerando la possibilità di future indagini simili, si muove nell’interesse pubblico generale. L’obiettivo è evitare conseguenze negative sulla pubblica amministrazione, sulle imprese edili, sul mercato immobiliare e sulle persone che contano sull’utilizzo degli immobili per scopi residenziali o lavorativi.

In particolare, si avvia un processo per esaminare le possibili implicazioni delle interpretazioni normative derivanti da un decreto del Giudice per le Indagini Preliminari di Milano riguardante un intervento a via Crescenzago 105. Per le pratiche ancora in corso o già concluse, si valuteranno le azioni da intraprendere una volta individuate.

Per le pratiche non ancora autorizzate e che presentano situazioni simili a quelle sotto inchiesta penale, l’attività amministrativa sarà temporaneamente orientata secondo le indicazioni del decreto del GIP fino a ulteriori chiarimenti normativi.

Attualmente, il Comune non ha interesse a costituirsi parte civile nei confronti dei dipendenti coinvolti nei procedimenti penali.

L’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, sottolinea che le questioni di illegalità sollevate sono soggette a interpretazioni contrastanti delle normative e che le prassi degli uffici sono state applicate con la convinzione della loro correttezza. Si auspica un chiarimento definitivo per garantire la certezza del diritto. Tuttavia, l’interesse principale è la tutela dei dipendenti comunali, degli operatori e delle famiglie coinvolte, motivo per cui si procederà con ulteriori verifiche e si terrà conto delle indicazioni del GIP di Milano.

Il provvedimento sarà comunicato al Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza amministrativa per eventuali suggerimenti.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Googlemap

Urbanistica, cantieri, delibere, Comune di Milano

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16 commenti su “Milano | Urbanistica: nuove linee guida del comune per l’edilizia”

  1. Bellissima la mappa finale con tutti i progetti in corso a Milano.

    Rende bene il concetto di possibile errore ma di nessun favore particolare per amici o amici di amici

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  2. Foto di copertina sbugiarda BUFALA che gira di Roma grande 7 volte Milano. Posto che Milano non è il suo Comune ma anche sua CITTÀ metropolitana MILANO. Fatta da 133 municipi.Un territorio denso, omogeneo, compatto, continuo, infrastrutturato. Tanto che principali Istituti urbanistici e sociologici (OCSE, Censis e Urban Demography) la classificano come terza area europea. A sostegno della BUFALA di cui sopra si prende in esame dato di estensione confini comunali. Che è mero dato di competenze amministrative/politiche. Basta consultare classifica dei primi 10 Comuni italiani per estensione di superficie per rendersene conto. Vede Ravenna e Cerignola al secondo e terzo posto dopo Roma… Esteso territorio del Comune di Roma è assimilazione dei vecchi confini dell’ ex Stato Pontificio. Un territorio per gran parte agricolo e rurale.Agroromano. Che di URBANO non ha niente. Dove è la Città? Infatti dei 1280 kmq di confini comunali quasi 1000kmq sono aree agricole private o campagna scarsamente abitata. Bastano foto aeree e satellitari o semplicemente decollando da Linate o Ciampino per rendersene conto.

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    • 1400 minuti di applausi. Finalmente uno che capisce di urbanistica e del semplice concetto di metropoli! Bravo! Condivido al mille per cento quanto scrivi ( e chi non ha ancora capito sto semplicissimo concetto megluo si dia all’ippica!!!!
      Poi appunto x i non bedente e credenti guarsate dal sarellite la macchia di Milano, Roma e’ come un suo sobborgo!
      P.s. ribadisco lo dicono i fatti la realta’ delle cose ,non io!!!!Punto!!!!!

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      • Grazie ma non c’è da capire di Urbanistica. Basta rifarsi a FONTI che di mestiere ci campano. Se ISTITUTI DI RICERCA come Europea OCSE, italiana CENSIS e statunitense URBAN DEMOGRAPHY giungono a stesse conclusioni. In realtà Milano non è solo la più grande area URBANA in Italia. Viene posizionata dai sopracitati come TERZA AREA URBANA EUROPEA. Che poi questa omogeneità non venga ancora percepita e governata come UNICA massa critica è un problema POLITICO nazionale e milanese lombardo. A mio avviso dovuto principalmente ancora alla RETORICA della Caput Mundi. Di stampo massonico e con propaganda fascista ancora inculcata. VIETATO dire che qualsiasi cosa sia più grande di Roma. Dubito si vedrà mai un Ente BUROCRATICO amministrativo che GOVERNI area metropolitana urbana di Milano superiore a quella di Roma. Basti vedere ORRENDA legge di riforma delle Città Metropolitane del 2014. Legge DEL RIO. Un sostanziale copia ed incolla dei territori delle ex Province. Che sono cosa ben diversa da una CITTÀ metropolitana. Magheggi ed artifici per non prendere atto delle reali dimensioni delle VERE Città METROPOLITANE. Che vedono Milano in testa come detto. Seguita da Napoli. Roma terza.Arrecando enorme danno al governo di tali territori. Svuotate inoltre di reali competenze e risorse. Una CITTÀ METROPOLITANA, come avviene nel resto del mondo ( noi ci arriviamo MALE con 70 anni di ritardo..) deve occuparsi esclusivamente dei rispettivi territori urbanizzati, antropocizzati, infrastrutturati. Lasciando le parti agricole e montane al controllo di enti diversi ( REGIONI). Si noti caso DISTOPICO delle Città metropolitane di Roma e Torino. Dove vengono conteggiati al loro interno ENORMI territori che di URBANO e METROPOLITANO nulla hanno. Le zone collinari e MONTANE dell’ ex provincia torinese. Se è MONTAGNA!! , dove è la CITTÀ? Metropolitana poi..Stesso dicasi per Roma che sconfina sui Monti Simbruini. O si allunga fino a Civitavecchia. A 70 km dal nucleo URBANO di Roma. Complimente DISTACCATO da esse da decine di km di completa assenza di urbanizzazione. Dove sarebbe la CITTÀ? Più che altro dove è la VERA POLITICA? Quella milanese e lombarda sparita dai radar. Piegata ai DIKTAT MASSONICI della retorica della caput mundi.

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      • > Poi appunto x i non bedente e credenti
        > guarsate dal sarellite la macchia di Milano…
        Infatti Milano dal satellite somiglia a un grumo di catrame!

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    • Nell’infinita querelle Roma Milano c’è in realtà anche una percezione dello spazio molto diversa tra Roma e Milano.

      E’ vero che Roma è fondamentalmente un territorio agricolo e non una cttà, ma questo rientra nella sua tradizione specifica di urbe-orbe, di città e agro romano, il secondo la versione non urbana della prima, per cui già in età repubblicana gli in-quilini erano quelli dentro le mura, mentre gli es-quilini quelli fuori le mura (da cui il nome del colle): si percepiscono come romani anche a 70km dal centro.
      A Milano accade invece l’esatto contrario: la Brianza non si sente neanche per un attimo milanese e Monza ha voluto a tal punto marcare la differenza da pretendere la sua provincia, se vai a Zibido San Giacomo ci trovi già i giornali di Lodi, la bergamasca non si sente Milano neppure a Treviglio. Milano esercita un suo fascino giusto sull’asse del Sempione, ma già a Busto si sentono Varesotti e guardano storto Milano.

      A Roma paga l’aver accentrato da millenni il suo territorio senza concorrenza, al punto che anche la vicina Viterbo nel Medioevo crebbe in quanto sede papale. Il territorio romano è centralizzato da 2500anni, per cui non costava fatica l’idea propagandistica di ampliare il Comune (ma certo non per governarlo meglio…)
      Milano paga invece una frammentazione politica di origine tardoantica: Milano era romana e i Longobardi posero le capitali a Monza e Pavia per controllarla. Dopo il fallimento del ducato di Milano, per i suoi nuovi dominatori era facile più contenere la città e favorire invece tutti gli ariùs, da Monza a Pavia (ex capitali reali), fino alla bergamasca veneziana (nell’800).

      A metà 800, la Milano era richiusa nei Bastioni ed era circondata da un unico comune esterno, i Corpi Santi, quattro gatti che servivano agli Austriaci per controllare e limitare l’ingresso in una città considerata troppo ribelle.
      Fu solo dopo l’unificazione che la musica cambiò, e fu Roma a sancirlo: Milano ingloba i Corpi Santi con decreto regio e nel 1922 -1923 è ancora Mussolini da Roma a imporre la sua ultima grande espansione.
      Ma per il Milanese Imbruttito, la City arriva ancora alla tangenziale.
      La storia è sempre molto più sofisticata di una propaganda.

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  3. Ma quindi… a che punto è procedimento su park towers? Non è chiaro cosa voglia ottenere il giudice , a parte dire che la legge a cui si è attenuto comune, costruttore, architetti negli ultimi 20 anni sono “scritte male” e forse sbagliate (complimenti come al solito per la rapidità)

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  4. > Poi appunto x i non bedente e credenti
    > guarsate dal sarellite la macchia di Milano…
    Infatti Milano dal satellite somiglia a un grumo di catrame!

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  5. Senza “scaldarsi” tanto come si legge da dei commenti, per cosa poi, esistono delle città che comprendono, all’interno del proprio comune l’intera area urbana come Londra, o Roma; altre, come Parigi o Milano, che si espanse nei comuni vicini e le aree loro aree urbane sono “più grandi” rispetto alla popolazione della città vera e propria.

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  6. Articolo falso e fuorviante. Le indagini della procura non riguardano permessi di costruire rilasciati dal Comune ma demolizioni di edifici di uno o due piani e costruzione di grattacieli con una SCIA, talvolta anche pagando meno oneri di quanto dovuto. Il comune dovrebbe semplicemente smettere questa pratica solo Milanese di accettare SCIA quando sarebbero richiesti dei permessi di costruire. Per colpa del comune e di alcuni immobiliaristi, chi ha seguito le regole e presentato permessi di costruire e’ fermo da mesi perche’ il comune ha bloccato tutto. In un paese civile caccerebbero a calci l’amministrazione comunale, altro che nuove linee guida.

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  7. Le indagini della procura non riguardano permessi di costruire rilasciati dal Comune ma demolizioni di edifici di uno o due piani e costruzione di grattacieli con una SCIA, talvolta anche pagando meno oneri di quanto dovuto. Il comune dovrebbe semplicemente smettere questa pratica solo Milanese di accettare SCIA quando sarebbero richiesti dei permessi di costruire. Per colpa del comune e di alcuni immobiliaristi, chi ha seguito le regole e presentato permessi di costruire e’ fermo da mesi perche’ il comune ha bloccato tutto. In un paese civile caccerebbero a calci l’amministrazione comunale, altro che nuove linee guida.

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  8. Ma la pratica solo milanese… son 20 anni che la seguono. Quindi o aprono indagini su mezza Milano costruita negli ultimi 20 anni, oppure non ho capito perché prendere una casa in costruzione per un obiettivo diverso, che è quello di sistemare sta legge una volta per tutte

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    • Ammesso e non concesso che la pratica vada avanti da 20 anni non e’ una giustificazione. Anche prima di mani pulite avevano rubato per 20 anni, ad un certo punto e’ arrivata la magistratura.

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  9. Nessuno dice che non è giusto sistemare una legge, oltretutto per il bene dei cittadini direi. Mi sembra però anche semplice da capire che aprire un indagine su 5 pratiche edilizie, non identiche, iniziate in periodi diversi (ma anche finite vedi torre Milano) è un pretesto. Se proprio la magistratura vuole indagare qualcuno, indaghi il comune e basta, perché è evidente che non hanno colpe i costruttori architetti aziende varie in questo. Si sono tutte attenute a prassi e leggi valide e validate dal comune/regione/nazione per decenni. E a catena, sta legge dovrebbe infatti essere univocamente interpretabile in tutta Lombardia e Italia..

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