Lo scorso 15 Febbraio c’è stata una svolta nell’operazione Torino Innovation Mile, con la presentazione ufficiale di un Comitato Promotore che si interesserà in modo attivo e operativo della riqualificazione di quasi 200 mila m2 di terreni che da anni sembrassero non trovare più futuro.
Si tratta di aree ancora di proprietà delle FS Sistemi Urbani (Gruppo Ferrovie dello Stato) nei quartieri tra Centro, Cit Turin e San Donato, lungo un’asse urbana lunga quasi 3 chilometri che va dalla Stazione Porta Susa alla Stazione Dora, ribattezzata, appunto, “miglio dell’innovazione”. Le aree in questione infatti sono principalmente due: quella di fronte alla Torre Intesa San Paolo (tra Porta Susa e le OGR), e quella attigua all’Environment Park, più a nord, lungo C.so Principe Oddone, rimaste inutilizzate per diversi anni.
Di recente, però, la spinta promotrice di NexTo, una società torinese che dal 2015 si occupa dello sviluppo di Torino a 360°, ha raccolto l’interessamento di diversi stakeholders piemontesi, tutti uniti dall’obiettivo di riqualificare le aree in questione: dal Politecnico di Torino, a NewCleo (la start-up sull’energia nucleare “pulita” da 400 milioni di euro), da OGR (Officine Grandi Riparazioni) ad Environment Park, insieme ad Infra.To, Liftt e Planet Smart City (il colosso internazionale sulle smart-city con sede a Torino).
L’obiettivo pratico del Comitato è quello di costruire, sugli appezzamenti di terreno, nuovi edifici che rispecchino i criteri di sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, principi comuni a tutte le società coinvolte. Si presterà particolare attenzione alla decarbonizzazione – argomento attualmente molto in auge – nonché all’inclusività sociale e all’integrazione digitale, cercando di coinvolgere tutta la popolazione urbana, dagli addetti ai lavori dei settori tecnologici e digitali, ai comuni cittadini.
La progettazione è stata affidata allo Studio Camerana & Partners, dell’Arch. Benedetto Camerana – tra i più attivi progettisti di Torino e firmatario di progetti quali l’ex Villaggio Olimpico, l’Environment Park, la nuova sede ACI, il restyling della Torre Littoria, e molti altri. L’architetto avrà dunque il compito di creare un nuovo hub per l’innovazione e realizzare aree atte ad ospitare le transizioni green e digital per cui Torino sembra essere una delle città più attive d’Italia.
Non mancheranno, però, le aree di interesse pubblico: circa il 40% della superficie sarà destinata ad aree residenziali, zone per studenti universitari, un’area per il mercato e diverse aree verdi distribuite. La zona di Porta Susa, ad esempio, vedrà la realizzazione di un edificio di circa 45.000 mq calpestabili, su 15 piani, di cui 3 interrati per parcheggi e altro, e sarà direttamente collegato alle OGR tramite passerelle coperte e alla Stazione Porta Susa con collegamento sopraelevato.
Il nuovo assetto del terreno a Porta Susa ha però cambiato il suo destino: dopo la Torre Intesa SanPaolo e la Torre Regione Piemonte, il terreno tra c.so Bolzano e c.so Inghilterra sembrava destinato ad ospitare una terza torre (per cui perfino il piano regolatore consentiva la realizzazione di un edificio molto alto). Dallo studio effettuato da Camerana, però, questa opzione non sembrava molto adatta al mercato torinese, deficitario di investitori internazionali o, comunque, di società che avrebbero bisogno di un intero grattacielo per la loro sede.
La stima attuale dell’intervento prevede una spesa di circa 300 milioni di euro con l’obiettivo di consegnare le prime aree entro il 2027, dopo 3 anni di lavori di progettazione e cantiere. L’unico scoglio attuale, al momento, sembra essere l’acquisto dei terreni, per cui non c’è ancora intesa tra il Comitato e FS Sistemi Urbani, che proprio in questi giorni dovrebbero nuovamente incontrarsi per la trattativa.
Insomma, una buona notizia per l’area attigua all’Environment Park ma, soprattutto, per quella di Porta Susa, con un nuovo intervento di riqualificazione che si andrà ad aggiungere ai numerosi già in essere: l’ex “grattacielo” RAI, l’ex Area Westinghouse, la Digital Revolution House, il nuovo “Hotel Ikea”, che confermano come l’intera area sia oggetto di una grande trasformazione, spesso trainata dal Politecnico di Torino.
Comitato Promotore (Capogruppo): Nexto (Torino)
Comitato Promotore: NewCleo (UK) + EnvironmentPark (Torino) + Infra.To (Torino) + Politecnico di Torino + OGR (Torino) + Liftt (Torino) + Planet Smart City (Torino)
Progettazione Architettonica: Camerana & Partners (Torino)
Render: Camerana & Partners
Foto Area: Francesco Gullace
Un gruppo di soli maschi bianchi di mezza età (ad andar bene) a cui si affida la riqualificazione di una porzione di città, in bocca al lupo!!
Ho pensato la stessa cosa. Come se la città fosse vissuta da solo una categoria di persone. Andiamo bene.
Ma infatti! sono anni che mi chiedo come mai, tra il grattacielo, porta susa e tutti i cantiere attorno, quest’area rimanesse vuota……un buco che non c’entra niente. speriamo divedere presto le gru!
Ma infatti! sono anni che mi chiedo come mai in mezzo a porta susa, il grattacielo e tanti altri cantieri, rimanesse quest’area abbandonata e inutile. un buco che non c’entra niente nel contesto. speriamo di vedere presto le gru!!
Abbiate fede, entro il 2049 sara’ “quasi” tutto finito, dopo la terza guerra mondiale, ovvio. Auguri.
Abbiate fede, entro il 2049 sara’ “quasi” tutto finito, dopo la terza guerra mondiale, ovvio. Auguri.
Mi spiace però, speravo in un’altra torre moderna da un design particolare.