Milano Porta Venezia. La tempesta del 25 luglio del 2023, con venti che hanno superato i 110 km/h, ha devastato ampie aree della città, abbattendo centinaia di alberi e causando danni significativi. Tra le zone più colpite c’è stato il Giardino Montanelli, situato tra Porta Venezia e Porta Nuova, dove molte piante non sono sopravvissute alla furia del vento.
Oggi, a un anno e mezzo di distanza, è finalmente iniziato il rimboschimento del giardino pubblico. Tuttavia, occorreranno ancora diversi anni prima di poter rivedere i maestosi ippocastani che un tempo adornavano l’area antistante il Museo di Storia Naturale, offrendo ombra e bellezza anche al vicino Planetario. La loro assenza si fa sentire, così come quella delle altre alberature che impreziosivano il parco prima del disastroso evento atmosferico.
Rimane inoltre un quesito aperto: verranno mai ripristinati i pilastri decorativi con vasi, anch’essi distrutti dal crollo degli alberi in quella notte fatale del 2023? La speranza è che il recupero del giardino possa includere anche questi dettagli, simbolo della sua eleganza e storia.
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Claudio Nelli
- Porta Venezia, verde pubblico, Alberi, Temporale, Tempesta, Uragano,
bella notizia. Lo scenario di questi mesi era desolante
Alberi? Non li definirei alberi, ma sperlufighi.
Non abbiamo 200 euro per comprare alberi seri?
Il comune tra l’ altro aveva un vivaio suo una volta…
Al di là di questo vale sempre il suggerimento di mettere dei sempreverdi, in inverno non avremmo la sensazione di deserto…
Ahahahhaha la sensazione di deserto. In inverno. Tutto okay?
Boh io con 11/10 di vista vedo alberi, modesti ma alberi. Non so te.
Per la questione vivaio sarebbe carino in effetti mentre per i sempreverdi ricordo che esistono piante autoctone della pianura padana e che queste hanno un certo mix e sarebbe quindi meglio, per una volta, rispettare l’ordine di madre natura.
da appasionato di giardinaggio, quello che lei dice è improponibile, più l’albero è maturo più i costi aumentano (trasporto, piantumazione e produzione).
In più alberi maturi sono più suscettibili a cadute proprio in virtù dell’essere piantumati, riguardo alla questione sempreverde/caducifoglie, i caducifoglie sono spesso più dificili da potare tolgono luminosità tutto l’anno e non tutti sono adatti a vivere in città e quindi andrebberò usati con parsimonia
Faccio una domanda da non addetto ai lavori. Qualcuno sa a cosa servono quelle specie di guaine di plastica che vengono messe alla base degli alberi? Sembra proprio plastica e non credo sia un materiale biodegradabile. Chiedo perché da semplice frequentatore di parchi noto che dopo un po’ di anni la plastica si rompe e diventa spazzatura alla base degli alberi che forse con soluzioni diverse potrebbe essere evitata.
Sala fara’ lo stesso in via Marina?
Secchi in… tre, due, uno