Bruzzano è il quartiere posto a nord della città di Milano ed è uno dei tanti borghi confinanti che nel 1923 finì a formare la grande metropoli.
Bruzzano costituì un comune autonomo fino al 1868, quando si unì ad Affori, Bresso e Dergano a formare il comune di Affori ed Uniti, dal 1912 di nuovo semplicemente Affori, il quale fu poi annesso a Milano nel 1923. Nel 1917, la popolazione del quartiere era arrivata a circa 3000 abitanti.
Originariamente era una località agricola di antica origine, posta sulla strada da Milano a Como (attuale via Comasia). Il nome deriva dal latino Bruttianum, in quanto il proprietario di tale fundus agricolo era un cittadino romano emigrato al nord dal Bruttium, l’odierna Calabria.
Il borgo era suddiviso in due frazioni, Bruzzano Superiore e Inferiore.
Arrivando dal centro città, la prima piazza che incontriamo a Bruzzano è Piazza Giustino Fortunato, dove si trova l’enorme edificio dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi. Questa grande piazza è deliziata da un parchetto centrale.
Non lontano da questa piazza si trova un palazzo antico, da molti considerato il “Secondo Castello di Milano” conosciuto più come il Castello Visconteo di Bruzzano. Si tratta di un palazzo residenziale di tre piani, munito di due torri merlate agli angoli e al centro un torrione più alto.
Tra la via Fermignano e via Casarsa nel 2008 è stato ricavato un nuovo giardinetto-piazza, proprio ai piedi del presunto maniero.
Purtroppo, come al solito, il problema di questo spazio pubblico è il parcheggio selvaggio, dove le auto vengono parcheggiate sui marciapiedi.
Prendendo il Viale Mario Rapisardi (viale? Più che altro una piccola strada cittadina) che regala anche uno sguardo sulle torri del “castello”. Peccato che la via sia priva di arredo urbano degno di un’antico borgo quale potrebbe essere, almeno su di un lato.
Percorsa la via, eccoci nella grande piazza anonima che porta il nome dell’antica Bruzzano. Uno slargo a forma di clessidra con una strozzatura al centro. Realizzata dove la via si biforcava per Bruzzano superiore e la chiesa parrocchiale, all’altezza di via Carlotta Marchionni, venne allargata nel dopoguerra con la costruzione dell’enorme palazzone del civico 5.
Piazza che, come al solito, non venne pensata per i pedoni, ma per permettere alla fine, il parcheggio sicuro. In sostanza, oggi è un brutto parcheggio e basta.
Dove fra l’altro il bus della Settanta a volta fatica a passare per via delle auto parcheggiate male o in seconda fila.
Recentemente il Comune ha espresso e proposto una sistemazione con il sistema dell’Urbanistica Tattica, che però non è piaciuto a molti cittadini del quartiere (sistema già usato in altre piazze a Milano, compresa la vicina piazza Gasparri alla Comasina).
Infatti, giovedi 19 settembre il Municipio 9 ha espresso parere contrario all’ennesimo progetto di “Urbanistica tattica” che riguarda proprio Piazza Bruzzano nel cuore del vecchio quartiere di Bruzzano.
Il Municipio 9, assieme ai commercianti e i residenti di Bruzzano, hanno in questi anni invano chiesto una vera riqualificazione della Piazza, con arredo urbano, verde, alberi e panchine. Gli abitanti non vogliono un finto intervento, fatto di vernici, due vasi e due panchine.
Addirittura un progetto simile era stato votato come richiesta nel “bilancio partecipato” lo scorso anno, ma a quanto pare nulla. Progetto che, forse, secondo noi, lasciava comunque troppo spazio alle automobili e di fatto non rendeva le piazze (sia piazza Bruzzano che il sagrato di via Acerbi della parrocchia) dei luoghi per vivere il quartiere.
Sappiamo che la soluzione tramite le piazze realizzate con Urbanistica Tattica, è e lo si spera, transitoria, in attesa di un progetto definitivo. Anche noi comunque preferiamo una sistemazione più definitiva di arredo urbano. Noi abbiamo immaginato una grande piazza pedonale con passaggio laterale delle auto e grandi platani che ombreggino per bene lo spazio pubblico, magari panchine e aiuole potrebbero abbellire lo spazio.
Lasciamo Piazza Bruzzano e dirigiamoci verso via Acerbi attraverso via Fulton. Via misteriosamente realizzata col parterre in sampietrini. Forse dopo la costruzione dell’edificio al civico 4.
Peccato che la parrocchia abbia un brutto parcheggio a lato e soprattutto un brutto capannone metallico.
In via Acerbi si trova anche una piazzetta, Piazza Alciato, realizzata sul finire degli anni Ottanta, presenta un porticato con negozi di servizio, come la posta e un’area pedonale con pavimentazione in ciottoli di fiume.
Non sarebbe male, se non avesse comunque, un aspetto un po’ sciatto e abbandonato. Due muretti disposti frontalmente ad arco, fungono da seduta per chi voglia sostare all’ombra delle piante della piazza.
A lato, nel piccolo spazio protetto della piazza si trova un sarcofago. Nell’area attorno a Milano nel corso del tempo si sono trovati molti sarcofagi di epoca romana e alto medievale. Il coperchio di questo, collocato in piazza Alciato, era utilizzato nella vicina cascina di via Diomede Pantaleoni 8 e utilizzato come abbeveratoio per gli animali.
Collegato al nuovo palazzo porticato si trova un edificio ben più antico, dove possiamo ammirare un bel portale d’ingresso risalente al XV Secolo, in Vicolo Diomede Pantaleoni 4.
Tornando nella piazzetta formata dal sagrato della chiesa della Vergine Assunta di Bruzzano. Qui trovate la storia della chiesa.
Adesso in fase di restauro da parte dello Studio dell’ Arch. Giulia Francesca Marcato (che abbiamo già visto all’opera per la stupenda chiesa di Santa Teresa al Portello). Restauro delle strutture così come le decorazioni interne, compreso il bell’affresco di scuola del Luini.
Anche qui, la non piazza antistante la chiesa andrebbe recuperata in qualche modo e abbellita. Potrebbero venir piantati anche degli alberi. Quando Bruzzano era indipendente, questo spazio si chiamava Piazza Dalmazia. Per fortuna qui la pavimentazione è in cubetti di porfido (sampietrini).
Ecco la chiesa durante i restauri, in corso da circa un anno. Al suo interno si trova, tra l’altro un bell’affresco del XVI secolo, molto bello, attribuito dagli esperti alla scuola di Bernardino Luini.
Imbocchiamo la Via Antonio Oroboni, dove raggiungiamo la vecchia stazione ferroviaria di Bruzzano e il casello. Oltre ci imbattiamo in un meraviglioso murale di Millo, in via Oroboni 28. Il noto artista qui nel 2016 ha dipinto In Bloom, con i bellissimi fiori di loto a rappresentare chi vive una vita pura, rimanendo incontaminato.
Al termine di Via Oroboni e superato l’incrocio con via Morlotti, ci imbattiamo in un’altra “piazza”. Uno slargo creato dopo l’erezione del complesso residenziale nel 2008, di via Morlotti. Onestamente non capiamo la scelta, all’epoca, di lasciare una grande porzione pavimentata con autobloccanti, quando poteva rimanere più spazio al verde e a qualche albero.
Concludiamo il nostro viaggio attraverso il quartiere di Bruzzano e le sue “piazze” pubbliche con lo spazio creato nel quartiere nel 2014 di edilizia sociale, progettato da Remo Dorigati e Oda associati in via Senigallia.
Il Complesso è composto da cinque edifici che delimitano un ampio spazio pubblico che forma una piazza comune. La piazza, rivolta su via Senigallia, si apre verso il vicino comprensorio scolastico, e più in generale verso l’abitato esistente.
L’edificio ci sembra interessante dal punto di vista architettonico, anche se rimane un po’ troppo gelido (nonostante il colore rosso mattone). Sembra una serie di container sovrapposti e buttati a formae una corte. Forse mancano gli alberi, e dopo cinque anni di vita, sembra già carente di manutenzione.
Come abbiamo visto, a Bruzzano, quartiere a nord di Milano, ci sono parecchie e interessanti piazze, tutte un po’ lasciate al caso e bisognose di una identità specifica. Soprattutto piazza Bruzzano e la porzione antistante la vecchia parrocchia.
Dovreste essere corretti e dire che il progetto vincitore del bilancio partecipativo non era quello di Bruzzano.
Quindi NON “ma a quanto pare nulla” semplicemente non ha vinto perché la riqualificazione di Via Pollini ha avuto più voti.
A parte questo, pur abitando vicino a Bruzzano, conoscevo solo il cimitero ed il Parco Nord.
Grazie per avermelo fatto scoprire!
In questo caso, arrivare terzi, non significa non aver vinto.
Quant’è vero… io abito nel quartiere e a dire il vero non mi sono mai accorto di tali “meraviglie”.il castello lo conoscevo, ma la chiesa pare sia proprio una bella sorpresa. Più piazze per tutti e meno auto parcheggiate ovunque.
Ordine e pulizia. Arredo urbano anche nelle periferie e anche Bruzzano sarà più bella. Bell’articolo
Devo dir che il progetto per la piazza Bruzzano proposto dal municipio sia terribile, un inutile spazio pubblico concesso alle auto.Vergognoso e privo di idee
IL nostro benamato Granelli non si preoccupa che il quartiere è isolato dal resto della città?Si doveva realizzare una nuova via per uscire dal quartiere ,ma nulla è stato fatto.Ci si rende conto che se la via Vincenzo da Seregno dovesse venir chiusa per qualsiasi motivo si rimarrebbe isolati come topi chiusi in gabbia?Chi sono i genii che hanno deciso una rotonda all’altezza del ospedale Galeazzi?Come mai una via che esiste e che è stata usata da Napoleone (Giuditta Pasta),è stata chiusa per non so quale motivo,vorrei che venisse detto.Una via che consentiva di arrivare direttamente all’ospedale di Niguarda senza fare lunghi giri.Non tutti possono usare le biciclette per andare al lavoro,io lavoro a Bergamo pertanto o macchina o macchina.Avrei altre cose da dire al riguardo delle opere del Comune di Milano ma mi fermo qui.