Ma quante volte dobbiamo assistere a questa sciatteria e a questo “degrado”?
In occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, tenutasi nel 2016, la Sovrintendenza Belle Arti e Paesaggio presentò la mostra AFTER / UMBRACULA. I due Savi di Fausto Melotti.
Per l’occasione venne realizzato un bel padiglione di sicuro impatto nel “boschetto” dinnanzi al palazzo della Triennale, al Parco Sempione.
Ben due anni dopo, ecco come si presenta il padiglione in questione.
Padiglione chiuso da lucchetto e passata la festa, come si suol dire, gabbato lo santo. Il padiglione è diventato terra di nessuno ormai da lungo tempo, in completo stato d’abbandono. Possibile che la Triennale non sia in grado di riutilizzarlo in qualche altro modo o rimuoverlo almeno?
È la stessa riflessione che faccio quotidianamente, passandoci davanti in bici. Ma per la Triennale l’unico problema è devastare periodicamente il prato davanti alla facciata con i carrozzoni dello sponsor di turno.
Nel silenzio della Soprintendenza che, chissà perché, solleva problemi sui “cannocchiali prospettici” a ogni pié sospinto. Ma il cannocchiale XX Settembre -sovrappasso-Triennale ignora che esista.