Milano | Centrale – Il degrado persistente di via Vittor Pisani e zona

Dopo anni ancora non riusciamo a capire perché la situazione di degrado di via Vittor Pisani (dedicata all’ammiraglio italiano del 1300) e piazza Duca d’Aosta non sia risolta una buona volta.

Bivacchi, sporcizia, scritte vandaliche, disordine urbano, alberi secchi e palazzi malconci caratterizzano questa via importante, che andrebbe un po’ valorizzata, anche perché porta d’accesso al centro di Milano.

Iniziamo dagli alberi secchi nei grandi vasi di via Vittor Pisani.

Era il 2018 quando in via Vittor Pisani, vennero spostati da piazza del Duomo una decina di grossi vasi contenenti alberi già sviluppati utilizzati per una installazione tenutasi davanti alla Rinascente per il Fuorisalone di quell’anno, ma già nell’anno successivo (2019) avevamo segnalato lo stato deperito delle povere piante.

Siamo nel 2021 e le piante sono sempre più secche e fanno bella mostra a contorno di questa grande arteria del Municipio 2, a due passi dalla Stazione Centrale.

La colpa pare sia un’incomprensione tra Comune e l’associazione commercianti della zona. L’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran si rammarica nel constatare che gli alberi non sono stati mai o quasi innaffiati in tutti questi anni e il risultato si vede.

Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa vie Confcommercio Milano, replica (fonte Corriere della Sera): «I vasi inizialmente in Vittor Pisani, curati dai negozianti, furono spostati al Castello per abbellire l’area e ancora trasferiti sull’asse di fronte alla stazione Centrale. A inizio 2019 venne stipulata una convenzione tra Comune e AscoRepubblica per la gestione. Da subito i commercianti evidenziarono all’amministrazione il malessere delle piante in parte già secche». A fine 2019 veniva proposto l’intervento di uno sponsor che manutenesse il verde in vaso. «La richiesta rimase lettera morta. Parlare oggi del fatto che i commercianti debbano curare il verde quando non vengono coinvolti neanche sugli interventi viabilistici attuati dal Comune — chiude Meghnagi —, mi sembra a dir poco fuori luogo».

Fatto sta che le povere piante collocate inizialmente durante un Fuorisalone in via Santa Redegonda (Duomo) e spostate qui nel 2018 per volere dell’associazione dei commercianti, ora sono morte stecchite.

Cantiere abbandonato

Ad accentuare lo stato di degrado di via Vittor Pisani ci si aggiunge l’apparente abbandono del cantiere di Pisani22. Il palazzo precedente venne demolito nel 2019, ma dopo la comparsa della gru e l’inizio della prima fase, il cantiere è stato smontato e chiuso, per presentarsi abbandonato ancora oggi.

Ciclabile, arredo urbano e degrado

Il Comune aveva annunciato una riqualificazione imminente per la grande via di cemento e catrame nel 2019, ma per ora non se ne parla più. Si dovevano realizzare (2017) anche le nuove ciclabili, che avrebbero sistemato una parte dell’arredo urbano della via, ma come si vede, tutto è sparito lasciando la grande sciatteria.

Imbrattamuri.

Come avevamo già potuto vedere, anche l’iconica Torre Breda non è messa bene ed è inzozzata da scritte vandaliche.

A proposito di degrado, anche Piazza Duca d’Aosta è perennemente in questo stato, da decenni ormai: aiuole usate per bivacco o dormitorio, così come i portici verso via Pisani; fontane spente perché altrimenti diventano bagni pubblici a cielo aperto; piastre della pavimentazione a pezzi un po’ ovunque (anche se recentemente il Comune le ha cominciate a riparare); arredo urbano divelto.

Comune, Regione, Stato e Prefettura sembra non riescano proprio a trovare una soluzione comune per governare e riqualificare quest’angolo importante della città (il bello è che qui ci sia da anni il presidio dei militari, che naturalmente intervengono solo in caso di pericolo terrorismo). Riqualificando solo alcuni angoli della zona, come il giardino di piazza Luigi di Savoia (ma ben recintato come un carcere) o le aiuole all’ingresso di via Vittor Pisani (ma cintate per evitare il bivacco dei senza dimora della piazza) e lasciando altri nel totale degrado da troppo tempo.

Qui la mappa del degrado (in rosso) in città 2020/21

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Tag: Stazione Centrale, Degrado, Centrale, Via Vittor Pisani, Piazza della Repubblica, Arredo Urbano, Verde Pubblico, Aiuole, Piazza Duca d’Aosta

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

37 commenti su “Milano | Centrale – Il degrado persistente di via Vittor Pisani e zona”

    • “Parlare oggi del fatto che i commercianti debbano curare il verde quando non vengono coinvolti neanche sugli interventi viabilistici attuati dal Comune — chiude Meghnagi —, mi sembra a dir poco fuori luogo”: se non siamo al pizzino, poco ci manca…

      Come i bambini, essendo stati sfanculati in Buenos Aires, ora si lagnano lanciando messaggi minacciosi al Comune.
      La verità è che non s’è mai visto un negoziante annaffiare quelle piante, MAI.

      Tutte balle.
      Dopodichè questo insegna che o il Comune pianifica un intervento complessivo di ridisegno dell’area Centrale/Pisani (e dovrebbe essere in cima agli impegni della prossima giunta), oppure resterà tutto com’è ora e che se si vogliono mettere piante in vaso – come in Buenos Aires e Padova – o prevedi un innaffiamento automatico che funzioni, oppure non c’è verso: creperanno.

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  1. Nulla di cui preoccuparsi, Milano si sta semplicemente trasformando in una città arcobaleno-inclusiva.
    Sarò in prima fila quando tra non molto gli intellettuali della savana correranno dietro ai finocchi per farne carne da salsiccia.

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  2. Il problema è il comune che si occupa solo del centro storico con qualche iniziativa ogni tanto nelle periferie per compiacere i suoi elettori. I commercianti saranno anche responsabili delle piante ma queste costituiscono l’1% del degrado nella zona. Tutto il resto deriva solamente del disinteresse totale di questa giunta per la via e la zona prospiciente la stazione. Disinteresse inspiegabile considerato che tutti i turisti in visita alla città passano di lì. Una vergogna.

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  3. Che VERGOGNA. Ma poi quei vasi.. in cemento. alla faccia della capitale del Design. Ma come si permettono? Cmq le scritte all torre Breda perché non andate a cancellarle voi ? Bene documentare. Ma anche FARE sarebbe utile ogni tanto..

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  4. Mi sono sempre chiesto perché, con tutto lo spazio che c’è in via vittor pisani, non siamo riusciti a ricavare uno spazio in terra lungo tutto il corso dove piantare alberi invece che in vaso. Se c’è la terra e un impianto di irrigazione gli alberi vivono da soli, ma in vaso no.
    Non è che ci vuole molto.
    A parte che fa un caldo in quella via, ci credo che i locali non sopravvivono.

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  5. Se ai commercianti non frega nulla degli alberi chissenfrega.

    Via vittor pisani fa schifo.

    Che vadano in malora con gli alberi che habno fatto seccare.

    Contenti loro.

    Ci sono ben altre zone della città dove investire soldi pubblici.

    Se non vogliono collaborare amen.
    Saranno causa del loro destino.

    Vitor pisani non sembra neanche città

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    • Wf attiva il cervello se ce ne hai uno. La strada fa schifo perché non è curata dal comune a cui non frega niente delle aree meno centrali. Basterebbe per esempio una asfaltata e un rifacimento delle ciclabili per darle già un aspetto di poco migliorie. Se poi si aggiungessero degli alberi come era previsto da numerosi rendering che il comune aveva fatto (tante parole ma mai realizzati) e si evitasse di lasciarli curare ai commercianti (chissà perché dovrebbero curarli loro dato che paghiamo delle tasse comunali che servirebbero anche per manutenere il verde), sarebbe ancora meglio. Se i soldi fossero spesi solo nelle aree già belle della città, quelle più periferiche andrebbero in malora, a vantaggio come al solito dei ricchi. Classista che non sei altro.

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      • Siamo in pieno centro e quei ristoranti sono per ricchi.

        Non direi proprio si possa chiamare periferia.

        Fa schifo anche perché ai commercianti non frega nemmeno di mettere 2 gocce d’acqua negli alberi che il comune gli ha fornito.

        E c’era un accordo in tal senso ma i commercianti hanno preferito il degrado.

        Quindi chissenefrega.
        Vogliono il degrado e la depressione.

        Eccoli accontentati.

        Inutile buttare altri soldi con gente a cui la città non frega nulla.

        Meglio investirli nelle periferie vere.
        A chi sa tenere in vita le cose belle.

        Non a chi sa solo lamentarsi e aspettare sempre l’aiuto dle comune.

        Di certo non sono poveri visto il costo delle automobili parcheggiate in divieto sempre in quei ristoranti…


        Te capì?

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        • Abbiamo capito tutto dal ” ristoranti x ricchi “. Frase da sfigato ex sessantottino ormai schifato pure dai pddini. Quali sono i ristoranti x poveri ? Che tristezza ….

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          • Mi spiace ma le chiacchiere stanno a zero.

            Era responsabilità della associazione dei commercianti non far seccare queste piante.

            Se ne sono allegramente fottuti.

            Chi vogliono prendere in giro adesso?

            Nel caldo torrido di questi giorni — tra milanesi in costume nei parchi e anziani rintanati in casa — fanno tristezza gli alberi morti nei grandi vasi in via Vittor Pisani. «Erano stati affidati all’associazione dei commercianti, li avevamo portati lì da via Santa Redegonda su loro richiesta ma non sono stati bagnati con la costanza necessaria e questo è il risultato — si rammarica l’assessore all’Urbanistica e al Verde Pierfrancesco Maran —. La collaborazione pubblico-privato sulla gestione del verde ci sta dando grandi soddisfazioni, nel 95 per cento dei casi va a gonfie vele, le eccezioni sono poche. Le proposte che riceviamo da parte di cittadini e commercianti volontari si moltiplicano, c’è voglia di prendersi cura del verde»

            I commercianti chiagnono e fottono…

  6. Io non sono d’accordo con l’articolo dove in riferimento al presidio di militari in piazza duca d’aosta si dice che “naturalmente, intervengono solo in caso di pericolo terrorismo”.
    Secondo me quel presidio misto di militari, carabinieri e polizia municipale dovrebbe LAVORARE MOLTO DI PIÙ.
    Quando ci passo li vedo spesso chiacchierare, guardare il telefonino e alcuni pisolare sulla camionetta. A me sembrano dei fannulloni che andrebbero messi in riga: almeno girassero un po’ la piazza controllando documenti e facendo rispettare l’ordine pubblico. In quella piazza c’è molto degrado che Vitto Pisani in confronto è molto più tranquilla. Sulla piazza è pieno di ubriaconi perdigiorno che sporcano con rifiuti le aiuole, usano le aiuole come gabinetto a cielo aperto e importunano i passanti. Questo schifo deve finire e quelle forze dell’ordine, visto che le paghiamo, potrebbero almeno darsi più da fare. L’atto terroristico speriamo non avvenga mai, ma intanto queelle forze dellordine si diano da fare con questi delinquenti maleducati

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  7. i commenti di questo post mi fanno disperare sul futuro dell’umanità. tutti. Nessuno che riesca a mantenere un minimo di equilibrio rispetto alla questione. Che il progetto itaca mostrasse dei limiti (tipo l’uso della pietra d’istria in spessori da foglio di carta che provoca quei fenomeni di rottura fragile che vedete) si sa da qualche decennio ormai, che a quei limiti non si ovviasse con pochi arbusti in vaso dell’associazione dei commercianti pure. I commercianti non li hanno bagnati? è uno dei problemi, e forse il meno importante. La via è in gran parte commercialmente “morta” soprattutto perchè è diventata solo un collegamento fra punti di attrazione (Stazione Centrale/Piazza Repubblica) senza averne nella sua lunghezza. Chi ci passa si affretta ad andarsene altrove. Ed è questo il problema che non si risolve nè con le piante in vaso nè con inutili battibecchi. La soluzione deve essere di politica urbanistica e partire dal comune coinvolgendo i privati come fatto altrove con grandi benefici per la collettività.

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    • Ma non sembra che neanche tu riesca a mantenere un minimo equilibrio rispetto alla questione.
      Che la via Vittor Pisani non sia una meraviglia e sotto gli occhi di tutti ma che sia “ morta” proprio no, certo le attività’ si limitano a bar e ristoranti per i numerosi uffici in zona, ma per lo meno di giorno e’ molto vissuta.
      Per quanto riguarda il futuro dell’ umanità’ sarei più fiducioso, i Wf e simili sono una minoranza.

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  8. Gli alberi in vaso sono sempre destinati a morire… che siano innaffiati o meno. L’apparato radicale ha bisogno di spazio. No ascoltate gli urbanisti, chiedete a un contadino.

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  9. Io continuo ha ripeterlo l’errore risale a 60 anni fa’ te la ricordi quella frase tipo americana VENITE su vi diamo casa e lavoro

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  10. Inutile dare le perle ai porci.

    Concentriamoci su altre parti della città.

    Non a gente che non merita incapace nemmeno di dare 4 gocce d’acqua a 4 piante.

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  11. Segnalo che, dopo mesi di inattività, il cantiere in via Vittor Pisani 22 è ripartito pochi giorni dopo l’opportuna segnalazione di Urbanfile.

    Non so se è una fortunata coincidenza o una prova della potenza dei social media usati in modo intelligente. A me piace credere alla seconda ipotesi e, da abitante della zona, ringrazio Urbanfile per l’intervento lodevole e discreto!

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    • Come fai a dire che mancano parcheggi? Vai su Google Maps mettiti su via Vittor Pisani e cerca “parcheggio”, fra “garage” e “park” io ne conto almeno 5 dei quali uno è posto proprio al centro della via! Quella è forse una delle zone di Milano e che ha più posti auto in assoluto.

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    • Tra l’altro fa ridere che le foto dell’articolo che hai linkato sono piene di cartelli blu con la scritta “P” che indicano la presenza di parcheggi. 😁

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  12. Non abboccare alle esche dei provocatori (chi ha scritto il post e chi ha vergato l’articolo linkato su un sito a sua volta schieratissimo)

    Vittor Pisani è un luogo tristissimo da ben prima che le ciclabili fossero ideate. È vero che i marciapiedi immensi sembrano un po’ sprecati vista lo scarso numero di pedoni, ma convertirli in ulteriori corsie automobilistiche o più parcheggi a raso, non cambierebbe la scarsa attrattiva del posto, che rimane fondamentalmente un area adibita a terziario o di semplice passaggio fra stazione e città

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