La zona attorno a piazza del Santo Sepolcro è dove si trovava l’antico Foro Romano di Mediolanum. Oggi rimane impercettibile, a meno che non si osservi una mappa o si possa salire su di un elicottero e osservare dall’alto il quartiere delle Cinque Vie, il cuore antico di Milano.
Come si vede dall’immagine aerea della zona, il complesso dell’Ambrosiana (Pinacoteca e Biblioteca), assieme alla chiesa del Santo Sepolcro, ricoprono l’esatta superficie centrale di quello che era la piazza del Foro Romano. Piazza Santo Sepolcro, Via Cardinal Federico, Piazza XI e via dell’Ambrosiana segnano il perimetro dell’antica piazza della città romana.
Come abbiamo visto da un precedente articolo, la grande piazza del Foro Romano col tempo perse di importanza, optando per la vicina area sacra formata dalle due basiliche che diventeranno piazza il Duomo.
I palazzi andarono in rovina e con ogni probabilità la parte centrale venne riempita con nuovi edifici, soprattutto quando nel 1030 venne eretta al centro la chiesa della Santissima Trinità, poi dedicata al Santo Sepolcro. Per la cripta vennero riutilizzate le grandi lastre di marmo di Verona che ancora oggi possiamo ammirare.
Successivamente sorsero altre chiese attorno alla piazza ridotta di dimensioni.
Altri edifici, legati anche alla chiesa del Santo Sepolcro, invasero il restante spazio della piazza.
A nord, nell’attuale via Moneta sorse la chiesa di San Mattia alla Moneta, in via del Bollo Santa Maria de Cepis. Santa Maria Beltrade sorse invece nei pressi di via Torino, dove oggi si trova l’omonima piazza.
Nel 1480 venne edificata la Chiesa di Santa Maria della Rosa sul lato di levante dell’attuale piazza Pio XI, per ordine dei frati domenicani che necessitavano di una sede del loro operato più centrale nella città, dato che allora risiedevano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, ai tempi fuori dalle mura della città.
Nel 1609 viene costruito il Palazzo dell’Ambrosiana, voluto dal Cardinale Federico Borromeo.
L’area dell’antico Forum rimase comunque centrale e importante nel corso dei secoli. Attorno ad essa sorsero altri palazzi importanti, specie nell’area di Piazza Santo Sepolcro, come Palazzo Ràbia, al civico 1, oppure Palazzo Castani, oggi sede del commissariato di polizia. Il palazzo possiede una bella facciata barocca e un bel portale rinascimentale come il cortile interno. Nel 1829 la quattrocentesca chiesa di Santa Maria della Rosa venne demolita per consentire l’ampliamento della Biblioteca e della Pinacoteca Ambrosiana.
Oggi la zona attende una riqualificazione da anni, che dovrebbe essere avviata a lavori conclusi per il nuovo palazzo della Zecca Vecchia (ex garage Sanremo; Il progetto è sviluppato da Rimond).
Un brutto parcheggio deturpa il cuore del quartiere e tutt’attorno persistono ruderi mai sistemati, anch’essi in attesa di riqualifica i cui cantieri e progetti per ora sembrano solo annunci.
La nostra osservazione della zona la cominciamo dall’angolo di via Valpetrosa, nome che evoca una valle fatta di pietre. Con ogni probabilità la via venne creata su un sentiero aperto tra i ruderi di palazzi o templi romani. Infatti il percorso non è neanche ortogonale con il resto delle vie limitrofe che rivelano un disegno tipico di epoca romana.
Via Cardinal Federico era il lato meridionale della piazza del Foro. Anche qui sarebbe bello sparissero le auto dai lati della strada e anche gli archetti anti parcheggio venissero sostituiti da parigine, certo più eleganti.
Mentre piazza Pio XI era la parte settentrionale del Foro Romano. Qui si trova l’ingresso monumentale all’Ambrosiana, il retro del palazzo della Banca d’Italia, qualche negozio e il monumento dedicato a Leonardo da Vinci, disegnato da Daniel Libeskind che onestamente troviamo brutto.
Via dell’Ambrosiana invece era il lato nord-occidentale del Foro.
Sul lato nord ci sono le vie che portano ancora gli antichi nomi di Moneta e Bollo. Qui persiste da decenni il “buco” urbano causato da un devastante piano urbanistico che prevedeva un’arteria di grande scorrimento che avrebbe devastato l’intero quartiere delle Cinque Vie. La Giunta Moratti, qualche anno fa, sbloccò finalmente questi lotti dal vincolo del vecchio PGT, consentendo l’edificazione. Purtroppo il cantiere non è mai stato avviato, nonostante ci sia un progetto di un piccolo edificio ancora da essere mostrato, comunque dovremmo quasi esserci. Speriamo.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi
Cinque Vie, Piazza Santo Sepolcro, Chiesa del Santo Sepolcro, Pinacoteca Ambrosiana, Arredo Urbano,
quanto sogno quei meravigliosi lampioni in stile invece di quei terribili cosi a cono
Il paradosso è che quelli in stile li hanno messi in piazze di periferia circondate da condomini anni 60
La zona è un immenso parcheggio a cielo aperto e sogni i lampioni in stile…
partirei dalle basi, iniziando a togliere la metà delle auto e tra uno o due anni l’altra metà, eliminando totalmente la sosta come si farebbe ovunque nel pieno centro storico di un’importante città.
Poi potremo parlare di lampioni.
Togliamo magari anche motorini e scooter…
Io toglierei proprio tutto rendendo la zona interamente pedonale. Il fascino dell’area in questione attirerebbe immediatamente numerose persone ed attività commerciali facendo scoprire a molti l’angolo nascosto più bello di Milano