Milano | Centro – Riqualificazione via del Lauro: primi di luglio 2023

Aggiornamento fotografico di inizio luglio 2023 dal cantiere per la riqualificazione dell’antica e elegante via del Lauro.

Da via Broletto, dove c’è il famoso “poster” di Armani, si imbocca la via del Lauro. Noterete che la via è leggermente in salita rispetto alla via Broletto, di circa un metro e mezzo: questo piccolo dosso indica che qui (visto che Milano è abbastanza pianeggiante), la via ha “scavalcato” qualcosa, ovvero le prime mura difensive di epoca romana. La via, seguendo un andamento ricurvo, si unisce con via dei Bossi e via Arrigo Boito, a due passi dal Teatro alla Scala.

Ci troviamo nella parte più antica di Milano, quando la città romana eresse la prima cinta di mura difensive nel primo secolo dopo Cristo, proprio a ridosso delle mura, come avevamo mostrato nella nostra ricostruzione di Porta Comacina.

La via, una delle più belle vie di Milano, è sottoposta ad un intervento che ha visto la sostituzione dell’asfalto con la pietra naturale. Come si vede, l’intervento è praticamente a buon punto e quasi concluso, sia in via del Lauro che via Boito.

Referenze immagini: Google; Comune di Milano

Via del Lauro, Via Broletto, via dei Bossi, Via Arrigo Boito, Centro Storico, Brera, Riqualificazione, Area pedonale, Arredo Urbano

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18 commenti su “Milano | Centro – Riqualificazione via del Lauro: primi di luglio 2023”

  1. tutto bello, ma si continua a procedere a spizzichi e bocconi, senza una strategia complessiva, un pezzettino alla volta là dove arrivano oneri di urbanizzazione, rinnovando strade oggettivamente di scarso interesse (con tutto il rispetto per via del Lauro) mentre vie, anche limitrofe, si grande passaggio restano in stato pietoso (è il caso di appunto di via Broletto)

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  2. Il problema grosso di Milano sono i marciapiedi sempre troppo stretti per il gran numero di pedoni che ci sono. Vie importantissime come via Marghera, via Manzoni, Montenapoleone, Corso Venezia, corso Garibaldi, tutta la zona di Porta Venezia… continuano a lasciare spazio a poche decine di auto a scapito di migliaia di persone.

    Serve un piano per eliminare la sosta in superficie, ogni anno xmila posti in meno fino a liberare la città. E servirebbe trasformare diverse strade come via Paolo Sarpi, in assoluto la riqualificazione migliore mai fatta in città.

    Per fortuna almeno in corso Buenos Aires si sta facendo qualcosa.

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    • A condizione che il marciapiede più largo le tolga ogni remora dal portare in braccio me ed ogni altro residente a cui lei chiede di rinunciare alla propria auto.
      Proponga piuttosto al suo sindaco di costruire parcheggi interrati ovunque e con prima ora di sosta gratuita.
      Vedrà come si svuotano le strade

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    • Verissimo.

      Uno dei problemi di Milano sononi marciapiedi troppo stretti per fare largo alle automobili in corsie troppo larghe.

      Per invitare le persone ad usare sempre di più l’auto.

      Bisogna cambiare velocemente

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  3. Andrebbero trattate così tutte le vie del centro, con accesso ai soli residenti. Non capisco proprio chi si accanisce a girare in macchina con il delirio di traffico che c’è tutti i giorni (ovviamente tutte persone da sole con il macchinone, che potrebbero benissimo usare i mezzi)

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  4. Comunque tutta questa pietra ha un po’ rotto, imho.

    Non ci sono lavorazioni alternative nel manuale dell’arredo urbano milanese? O bitume o pietra?

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  5. Sarebbe stata molto più adatta la tradizionale rizzada con i ciotoli di fiume come si vede nella contigua piazzetta Giordano dell’Amore oppure in piazzetta Reale di fianco al Duomo oppure nelle vie di Brera.
    Questa pavimentazione è troppo chiara e troppo moderna.

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    • Si ma non è il massimo poi percorrerla, per passeggini, carrozzine o anche solo per chi indossa scarpe non comode. Tanto che tutti evitano i sassi e si contendono le fasce di pietra. È così ovunque si è posata.

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  6. Un altro esempio di follia dei nostri tempi: distruggere le montagne per estrarre la roccia migliore e poi usarla per pavimentare a lastroni vie nascoste e frequentate da nessuno, o quasi e posare invece i cubetti grigi e deprimenti in piazza S.Babila. Per non parlare della stramberia ideologica della terra battuta (“calcestre”) davanti alla torre del Filarete. Tutto come sempre, come le palme in piazza Duomo ( o i cavoli a merenda, se preferite).

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  7. colgo l’occasione, a fronte di tutte queste ‘riqualificazioni’, per ringraziare pubblicamente e sentitamente il comune di milano dato che sono almeno quasi 30 anni che non esercita la minima manutenzione alla Vincenzo Monti, una delle vie residenziali più eleganti di Milano, che versa ormai in uno stato di abbandono vergognoso.
    Idem per piazza Sempione, una delle piazze più belle di Milano.
    Idem per la Mario Pagano, dovr settimana scorsa si sono limitati, e non vorrei gli abbia causato uno sforzo eccessivo, a rifare il cemento della carreggiata.
    Un altro successone di questa meravigliosa giunta.

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