Milano | Porta Monforte – Le Porte di Milano: piazza Tricolore

Milano Porta Monforte. Settima “Porta” che vi portiamo a vedere, dopo Porta GenovaPorta Ticinese, Porta Lodovica, Porta Vigentina e Porta Romana, Porta Vittoria, giungiamo nel nostro percorso a Porta Monforte di Piazza Tricolore.

Un veloce riassunto per capire di cosa stiamo parlando: dove si trovano le porte realizzate nei varchi delle mura cinquecentesche della città sono in genere caratterizzate da una piazza di grandi dimensioni con, in alcuni casi, un arco o un grande monumento centrale, realizzato in varie epoche. Le 13 porte (e portelli) sono, in senso orario partendo dal Castello Sforzesco: Porta Tenaglia (Piazza Lega Lombarda); Porta Volta (Piazzale Baiamonti); Porta Garibaldi (Piazza XXV Aprile); Porta Nuova (Piazza Principessa Clotilde); Porta Venezia (Piazza Oberdan); Porta Monforte (Piazza del Tricolore); Porta Vittoria (Piazza V Giornate); Porta Romana (Piazza Medaglie d’Oro); Porta Vigentina (Via Ripamonti); Porta Lodovica (Piazzale di Porta Lodovica); Porta Ticinese (Piazza XXIV Maggio); Porta Genova (Piazzale Cantore); Porta Vercellina (Piazzale Baracca). Aggiungeremo all’elenco anche Piazza Cavour dove si trovano gli archi antichi di Porta Nuova, da sempre nella totale sciatteria.

Il nome di Porta Monforte tra qualche decennio finirà nell’oblio, visto che i “geni” che han dato il nome alla stazione della M4 han deciso di chiamarla Tricolore, come la piazza dove un tempo si trovavano i due caselli del dazio di Porta Monforte (zona dove anche il distretto di polizia si chiama Monforte), ma tant’è che come dico sempre, la storia della città man mano si va a perdere.

Sorta lungo lo stesso asse della Pusterla di Monforte medievale, fu l’ultima fra le porte di Milano ad essere realizzata, in ottemperanza al Piano Beruto del 1889, che prevedeva un nuovo asse radiale di sviluppo cittadino che prendesse sostanzialmente forma uscendo dal perimetro dei vecchi bastioni spagnoli, proseguendo lungo gli attuali Corso Concordia e Corso Indipendenza e Plebisciti. Fu completata il 24 ottobre 1888.

Naturalmente si trattava di una porta minore, composta soltanto dai due caselli del dazio posti in Piazza del Tricolore, uniti da un’elegante cancellata in ferro, interrotta da quattro pilastri anch’essi in ferro, che terminavano con un lampione a gas. Se ne ordinò la demolizione nel 1919, in quanto ritenuti “di ingombro tecnico e prospettico, tanto più grave in quanto, con l’abolizione della cinta daziaria, costituivano né un monumento architettonico apprezzabile, né una memoria storica interessante”

Cominciamo con dire due cose doverose su piazza del Tricolore, in origine piazza Porta Monforte, dove si trova al centro del piccolo giardinetto la fontana-monumento, dedicato alla Guardia di Finanza. Venne inaugurata il 25 aprile 1985 in concomitanza della  ricorrenza del 40° anniversario della Liberazione.

Si tratta di un monumento progettato dal grande Aligi Sassu. Su una base in granito bianco di Montorfano si ergono sei colonne cilindriche in acciaio inox di diversa altezza. Sul cilindro più alto è presente un grande volatile, ai piedi del quale fuoriesce l’acqua che lambisce la superficie dei cilindri.

Il giardinetto, intitolato a Luigi Santucci, è ombreggiato da quattro grandi alberi (conifere e cedro del libano), peccato sia un po’ trascurato, come ormai da tradizione milanese. Poco godibile, anche perché frequentato spesso da senzatetto che qui stazionano.

Dopo la rimozione dei cantieri per la stazione della metropolitana M4 Tricolore (che a dire il vero si trova sotto Corso Concordia), da poco sono stati ultimati (o quasi) gli interventi di ripristino dei marciapiedi.

Come al solito, noi di Urbanfile e non solo, speravamo in una sistemazione generale e miglioramento definitivo, invece come si vede, son stati effettuati un po’ di rattoppi qui e lì che paiono più rappezzamenti di una coperta già lacerata.

La situazione peggiore, a nostro avviso, la possiamo vedere al centro della careggiata dove si incrociano piazza, corso Concordia, viale Piave e viale Premuda. In questo punto troviamo ancora i vecchi binari in disuso da decenni e di conseguenza la pavimentazione in masselli a “chiazze”, perché non tutta la piazza è pavimentata con la pietra, ma solo quest’incrocio. Per giunta da anni ormai al centro si trova una barriera “temporanea” cominciata nel 2016 con una piccola porzione e allungata come ora dal 2022. Speriamo venga sistemata quanto prima, ma per ora i lavori paiono conclusi da settimane. Che aspettino una riqualificazione delle rotaie in programma chissà quando? Attenderemo ancora.

Nel frattempo sono state realizzate le ciclabili ai lati della piazza, di modo da raccordarsi con quelle di Corso Monforte.

Con piacere dopo diversi incidenti, il cordolo posto lungo la direttrice viale Bianca Maria e viale Majno è stato eliminato. Era una costante quasi giornaliera che vedeva automobili schiantarsi sul cordolo, piazzato come incompetenti, troppo al centro del percorso stradale (ne avevamo scritto nel luglio scorso).

Tanto per cambiare anche questa piazza, che potrebbe essere graziosa, è invasa da ammennicoli, da pali, cartelli e da edicole fatiscenti.

Come avevamo già scritto tempo fa, anche la parte che si collega a piazza Tricolore è cambiata parecchio dopo l’apertura della stazione M4 Tricolore. Al posto di grandi aiuole, presenti in precedenza, il Comune ha preferito una distesa di pietra e cemento con qualche alberello piantato in fori minuti, peccato.

  • Piazza Tricolore: C3
  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
  • Porta Monforte, Acquabella, M4, Tricolore, Piazza Tricolore, Corso Concordia, Susa, Argonne, Corso Indipendenza, Piazza Risorgimento, Stazione, Arredo Urbano, Riqualificazione, Viabilità, Viale Argonne, Piazzale Susa,
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10 commenti su “Milano | Porta Monforte – Le Porte di Milano: piazza Tricolore”

  1. L’edicola era in corso Concordia 1,spostata per i lavori M4 e già da anni abbandonata. Anche la postazione BIKE-MI 24 era in Concordia 1 e sarebbe bene lì tornasse vicino all’uscita M4 con la quale potrebbe avere uno scambio/collegamento funzionale tra M4-Bike Mi.

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  2. Trovo inutile e fuori luogo la polemica sul nome Tricolore, incluso l’epiteto “geni”. Impensabile chiamare diversamente da “tricolore” una fermata in piazza Tricolore. Quasi nessuno sa che quella era porta Monforte (porta durata pochissimo prima delle demolizione poiché succursale e aperta successivamente, coi caselli piazzati in mezzo, a differenza di quelli di Porta Vittoria). Si sarebbe confusa con corso Monforte che arriva fino a piazza san Babila dove come sappiamo c’è un’altra fermata… In ogni caso siccome esistono “geni” che alla storia di Milano ci tengono, lo scorso anno si è intitolata, su proposta del Municipio 1, la passeggiata centrale di viale Majno a Ersilia Bronzini, inserendo la dicitura “già Bastioni di Porta Monforte” proprio per rendere palese il recupero del toponimo. Ma oggettivamente fare di più lì è difficile. Altrimenti cambiamo i nomi delle fermate: De Angeli diventa La Maddalena, Primaticcio diventa Arzaga, San Babila diventa Porta Argentea, Cairoli Porta Giovia, Lanza pusterla delle azze, Romolo Moncucco… Ecc ecc. Capisco le critiche sul verde che manca, su alcuni lavori un po’ troppo basici; capisco meno o meglio per nulla la difesa delle auto che si schiantano sui cordoli, basta non guidare a 90 km/h o sotto l’effetto di sostanze o con gli occhi sul cellulare e i cordoli non si urtano. E francamente certi toni fanno passare la voglia di leggere e risolvere i problemi.

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      • Milano ha avuto sindaci di ogni colore. Ma se devo citare i 2 più scarsi cito Formentini e Sala. Il primo se non altro non ha fatto nulla mentre il secondo ha fatto e sta facendo danni.
        In qualunque settore, qualunque cosa dica o qualunque cosa faccia mostra tutto il suo dilettantismo e tutta la sua incapacità a guidare una città come Milano

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    • Mattia Abdu è presidente del municipio 1. E’ un peccato che un personaggio politico non scriva almeno di volersi impegnare per migliorare lo stato a volte desolante in cui sono mantenute le nostre piazze, e scriva “certi toni fanno passare la voglia di leggere e risolvere i problemi”. Abdu, se Le passa la voglia così presto perchè si è candidato? Ora ricopre un ruolo importante, si dia da fare anche se ritiene i toni non adeguati. Questo vogliono i cittadini e questo vuole questo blog che è ricco di informazioni anche storiche interessanti sulla città che amiamo, accetti le critiche e prosegua con impegno il suo mandato. un saluto

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      • Gentile Emanuela, hai ragione (scusa il tu). Se questo signor Abdu si è candidato ed è stato eletto, faccia il suo lavoro e si circondi di collaboratori capaci. Per la polemica sul nome della fermata mi pare una scemenza. Tricolore sembra troppo patriottica?…

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