Milano | Porta Venezia – Le Porte di Milano: la sciatteria di Piazza Oberdan

Milano Porta Venezia. Ottava “Porta” che vi portiamo a vedere, dopo aver visto Porta GenovaPorta TicinesePorta LodovicaPorta VigentinaPorta RomanaPorta Vittoria e Porta Monforte, giungiamo nel nostro percorso in piazza Guglielmo Oberdan a Porta Venezia.

Un veloce riassunto per capire di cosa stiamo parlando: dove si trovano le porte realizzate nei varchi delle mura cinquecentesche della città sono in genere caratterizzate da una piazza di grandi dimensioni con, in alcuni casi, un arco o un grande monumento centrale, realizzato in varie epoche. Le 13 porte (e portelli) sono, in senso orario partendo dal Castello Sforzesco: Porta Tenaglia (Piazza Lega Lombarda); Porta Volta (Piazzale Baiamonti); Porta Garibaldi (Piazza XXV Aprile); Porta Nuova (Piazza Principessa Clotilde); Porta Venezia (Piazza Oberdan); Porta Monforte (Piazza del Tricolore); Porta Vittoria (Piazza V Giornate); Porta Romana (Piazza Medaglie d’Oro); Porta Vigentina (Via Ripamonti); Porta Lodovica (Piazzale di Porta Lodovica); Porta Ticinese (Piazza XXIV Maggio); Porta Genova (Piazzale Cantore); Porta Vercellina (Piazzale Baracca). Aggiungeremo all’elenco anche Piazza Cavour dove si trovano gli archi antichi di Porta Nuova, da sempre nella totale sciatteria.

Piazza Guglielmo Oberdan, situata a Porta Venezia, è un ampio piazzale caratterizzato al centro dai due incantevoli caselli neoclassici dell’antico Dazio, costruiti in stile dorico nel 1827-28 su progetto dell’architetto Rodolfo Vantini. La piazza è dedicata a Guglielmo Oberdan, nato Wilhelm Oberdank (Trieste, 1º febbraio 1858 – 20 dicembre 1882), patriota irredentista italiano e martire del movimento. Gli edifici che si affacciano sulla piazza risalgono, per lo più, alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento; tra questi spicca la splendida Torre Rasini, progettata da Giò Ponti nel 1935.

Il varco nelle mura bastionate, aperto nel XVI secolo, era originariamente chiamato Porta Orientale fino al 1860. Durante l’epoca napoleonica fu ribattezzato Porta Riconoscenza, ma i milanesi di un tempo l’han sempre chiamato Porta Renza, in memoria e storpiatura della più antica Porta Argentea (o Argentia) delle mura romane. Questo nome derivava probabilmente da Argentiacum, l’odierna Crescenzago, e Argentia Nova, l’attuale Gorgonzola, entrambe collegate dall’antica strada verso oriente che partiva dall’odierna piazza San Babila.

Piazza Oberdan è un nodo cruciale per Milano, punto d’incontro di due arterie principali e storiche come corso Venezia e corso Buenos Aires, oltre ai quattro viali di vitale importanza viabilistica quali viale Piave, viale Luigi Majno, viale Vittorio Veneto e i Bastioni di Porta Venezia.

Purtroppo, lo stato attuale della piazza lascia molto a desiderare. Nonostante le tante parole spese negli anni per denunciarne il degrado, nessuna amministrazione locale è riuscita a intervenire in modo risolutivo.

Nel 2015 la piazza fu sottoposta a un intervento di riqualificazione, principalmente concentrato sui marciapiedi della zona settentrionale e sulla copertura del vecchio Diurno, un capolavoro déco realizzato nel 1925 da Piero Portaluppi. Tuttavia, quest’ultimo è ancora privo di una destinazione d’uso e nuovamente in abbandono nonostante l’intenzione, nel 2021, di destinarlo come museo del digitale. Il delizioso ingresso su via Tadino, in particolare, è divenuto un punto di bivacco per vagabondi e persone in difficoltà.

La situazione sul lato di viale Vittorio Veneto non è migliore. Quest’area, un tempo destinata a una fermata del tram e con uscite della metropolitana dedicate, è stata abbandonata dopo lo spostamento di questa verso viale Piave. Ora si presenta come uno spazio degradato, con asfalto dissestato, pozzanghere nei giorni di pioggia e automobili parcheggiate senza criterio e ovunque ci sia spazio (che novità!).

I due caselli neoclassici, collocati al centro del trafficato crocicchio stradale su due isole spartitraffico, sono tristemente inutilizzati da anni. Nonostante il loro valore architettonico, restano sfitti e abbandonati, con evidenti segni di degrado. Accanto a uno di essi, si trova un’edicola dismessa e una panchina che contribuiscono all’aspetto trasandato della zona.

Poi che dire delle ciclabili e degli attraversamenti verso corso Venezia e corso Buenos Aires, usati malamente da ciclisti e pedoni (pedoni che sono sempre nella corsia della ciclabile). Probabilmente mal progettati visto che è una costante da anni (già un nostro argomento nel 2020). Ma non solo, sul lato di viale Piave c’è molta gente che per attraversare velocemente la piazza, tagliano nel punto dove è vietato l’attraversamento dei pedoni (foto a seguire).

Anche il lato verso viale Piave soffre di simili problemi, pur mitigati dalla presenza di un grande bagolaro che in estate offre un po’ di frescura. Tuttavia, la nuova fermata dei tram si trova in uno stato di totale disordine, circondata da auto parcheggiate ovunque, anche in divieto, e da un asfalto malridotto che ricorda un campo di patate.

In sintesi, Piazza Oberdan, come molte altre piazze milanesi, è vittima di una cronica trascuratezza che aumenta col passare del tempo, dove ogni sorta di oggetto si somma al precedente, risultando ridondante. Pali e cartelli piazzati ovunque, ma anche auto parcheggiate ovunque, così come bici e mezzi in sharing.

Eppure, basterebbe poco per darle dignità e trasformarla in un vero e proprio biglietto da visita per Milano, soprattutto considerando la sua posizione strategica all’ingresso del centro cittadino e di corso Buenos Aires.

Noi abbiamo provato (non siamo urbanisti e specializzati in mobilità), ma basterebbe osservare il luogo e ridisegnare il piazzale in maniera più pilita, forse i due caselli del dazio risulterebbero più monumentali. Ad esempio abbiamo provato ad immaginarci un’isola pedonale che unisca i due caselli e diventi una grande rotatoria.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milano Sparita
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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

10 commenti su “Milano | Porta Venezia – Le Porte di Milano: la sciatteria di Piazza Oberdan”

  1. Mi piacerebbe sapere come mai la redazione di Urbanlife non parli mai della sciatteria di Viale Boezio… Mi viene da pensare male…

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  2. E’ esattamente come descritto!
    Abito in quella zona e proprio ieri pomeriggio a ridosso del Mac Donald un “tipo” stava urinando come nulla fosse, per non parlare appunto anche della viabilità e trascuratezza dei marciapiedi.
    Nessun tipo di controllo, sopratutto lungo i giardini che costeggiano Viale Veneto, dove si incontrano persone senza fissa dimora che rendono la zona poco sicura .
    Sarebbe bello poter fare un nuovo intervento di riqualificazione!
    Grazie per le vostre informazioni.

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  3. Che dire quando un ciclista proveniente da viale Piave e diretto a Vittorio Veneto su un fondo stradale disconnesso con lastre di porfido deve incastrarsi tra veicoli in sosta vietata a destra e altri spesso in fila che con prepotenza ti “stringono” ? Non resta che pregare…

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  4. Milano è in condizione indecorosa….dire sciatteria è poco …la citta è assolutamente sporca, marciapiedi sudici e maleodoranti..deiezioni di animali e non solo ovunque ….e mi fermo qui !!!!

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  5. Per favore venite a vedere viale Boezio! Stesso degrado delle rotaie del tram e alti pali arrugginiti. Cestino in pessime condizioni e sporco ovunque alla fermata del 19. Il tutto di fianco alla bella e lussuosa CityLife!
    Grazie.

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  6. Buongiorno, ho letto con attenzione la vs relazione su pta venezia/piazza oberdan. Molto ben fatta ed accurata. Cosa suggerite di fare per sensibilizzare l’amministrazione comunale e gli enti preposti per sistemare il degrado da voi segnalato ? Ed a chi indirizzarlo ? Grazie

    Camillo Biancardi

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