Milano | Cinque Vie – Niente, quest’angolo non s’ha da fare…

Uno dei luoghi che potrebbe avere un fascino d’altri tempi è senza dubbio l’incrocio delle Cinque Vie e invece possiamo inserirlo tra i peggiori del Centro Storico dal dopoguerra in poi.

Crocicchio centrale sin dall’epoca romana, le Cinque Vie sono sempre state importanti nel contesto urbano. La Contrada del Boschetto, la Contrada della Zecca, la Contrada S. Marta, la Contrada S. Maria Podone e la Contrada S. Maria Fulcorina si incontravano in questo punto, rimaste invariate senza venire stravolte più di tanto, fino all’epoca rivoluzionaria del progresso moderno.

Mentre volgeva il secolo, Milano aveva bisogno di nuovi spazi per uffici, nuove esigenze urbanistiche che non trovavano riscontro nella struttura medievale della città. Nuovi spazi venivano richiesti e così anche gli speculatori ebbero ottimi motivi per distruggere e ricostruire.

Le Cinque Vie resistettero fino all’arrivo degli anni Venti, quando lì vicino si costruirono la nuova Posta Centrale (1905) e il Palazzo della Borsa (1929-32). Poi nel 1939 – 1940 arrivò l’ingombrante mole candida del palazzo del Banco di Roma, che distrusse per sempre l’armonia di “paese” che ancora regnava in quest’angolo storico. Così arrivò anche l’idea di portare avanti un progetto che avrebbe distrutto il Centro Storico, compreso quest’angolo. Via le vecchie case e avanti nuovi palazzi più capienti e nuove arterie per muoversi meglio, come la famosa Racchetta. Poi la guerra ha dato una mano distruggendo il centro. Il Comune progettò nuovi piani regolatori che rimasero più nei cassetti (per fortuna), ma che di fatto bloccarono per decenni nuovi interventi anche risanatori. Così il nostro angolo romantico rimase per lungo tempo bloccato come in un limbo.

Dall’angolo tra le vie Bocchetto e Santa Maria Fulcorina il Banco di Roma, dall’altro lato il Banco di Sondrio, che venne ricostruito solo negli anni Ottanta, a seguire, sempre in senso anti orario la palazzina abbandonata all’angolo con via Santa Marta e di seguito i ruderi mai ricostruiti all’angolo con Via del Bollo, per finire l’unica palazzina che si salva, con balconcino e portoncino barocchi. Insomma un angolo dimenticato e che nel 2013 pareva finalmente destinato a trovare una sistemazione: ma ancora oggi, nel 2016, nessun muratore si è visto per ricostruire qualcosa anche in quest’angolo assieme al palazzo distrutto all’angolo tra Via del Bollo e via Zecca Vecchia.

Infatti nel 2013 era comparso il cartello per la costruzione di una palazzina (non della ricostruzione storica) di tre piani che mai è stata iniziata.

Unico intervento di restauro è avvenuto al 13 di Via Bocchetto qualche anno fa.

Perché anche l’edificio all’angolo tra le vie Santa Marta e Santa Maria Podone non è mai più stato restaurato e utilizzato? Perché quest’angolo deve rimanere disordinato e brutto?

Ed ecco oggi come si trova quest’angolo.

E come ci piacerebbe…

Anche l’angolo di via del Bollo con via Zecca Vecchia è abbandonato e decadente da anni.

Se volete guardare anche : La città incompiutaLa città strappataLe Cinque Vie tornano vive

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

3 commenti su “Milano | Cinque Vie – Niente, quest’angolo non s’ha da fare…”

    • Concordo sul giardinetto, almeno provvisoriamente. Tappezzando la facciata cieca e monca del palazzo con edera pendente (vera o finta) e un lampioncino stile retro in mezzo. Costo ridotto ed effetto Massimo.

      fjljppo

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  1. Se qualcuno riuscisse a scoprire di chi è la proprietà dell’area da edificare e del palazzino ad angolo, potrei FORSE riuscire a capire come mai sono saltati i progetti e se riusciamo a cambiarlo

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