Milano | Urbanistica: “Piazze Aperte”, la rivoluzione nei quartieri dopo Covid19

l progetto dell’Amministrazione per una città più sostenibile e sicura. Lazzaretto e Isola progetti-pilota del quartiere a 15 minuti a piedi.

Realizzare nuovi percorsi ciclabili anche in sola segnaletica; incrementare le strade a velocità moderata e le zone 30 e le strade residenziali a prevalente mobilità pedonale e ciclabile; ampliare i percorsi pedonali attraverso l’allargamento di marciapiedi; prevedere pedonalizzazioni temporanee nei quartieri ampliando l’offerta per il gioco e l’attività fisica dei bambini; realizzare nuovi interventi di urbanistica tattica nell’ambito del progetto Piazze Aperte; facilitare la possibilità di posare tavolini per bar e ristoranti sulle aree di sosta ai fini di recuperare parte della capienza persa all’interno per il distanziamento.

Sono le azioni chiave di “Strade aperte”, il piano del Comune per ripensare la mobilità e lo spazio pubblico nei prossimi mesi. Una strategia che vede convergere la visione di una città più sostenibile e vivibile, cui l’Amministrazione sta lavorando attraverso molteplici azioni dall’inizio del mandato, con le temporanee esigenze di distanziamento sociale e sicurezza legate all’emergenza sanitaria in corso. L’obiettivo è realizzare strade più protette e fruibili da parte di tutti, offrendo nuovi spazi pubblici per grandi e bambini e incentivando gli spostamenti a piedi, in bicicletta e monopattino per le percorrenze su scala urbana attraverso un’offerta diversificata, complementare e alternativa al trasporto pubblico e all’auto privata.

“Strade aperte accelera il processo di rigenerazione della città che stavamo già attuando prima del Coronavirus, a partire dall’attuazione di progetti pensati per il miglioramento della qualità dello spazio pubblico e della vita nei quartieri – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Creare nuove piazze e servizi nel quartiere, incentivare modalità di spostamento sostenibili, garantire ai bambini spazi per il gioco sono obiettivi già previsti nel Piano di Governo del Territorio. La necessità di cambiare i ritmi della città nella ricerca di un ‘nuovo ordinario’  è la leva per velocizzare il raggiungimento di questi obiettivi, individuando soluzioni temporanee, più economiche ed efficienti”.

Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità – ma è importante anche riuscire a contenere il numero di auto in circolazione e la congestione e limitare il più possibile l’aumento dell’inquinamento atmosferico cittadino. In questi giorni abbiamo provato a pensare alla nostra città dopo le fasi più dure di questa emergenza, facendo tesoro di quanto imparato e con uno sguardo di lungo respiro che però parte dalle urgenti risposte ai problemi di oggi. I nuovi tempi e spazi della città, un modo nuovo di muoversi, la necessità di riprendere subito il lavoro e l’impegno a non lasciare indietro nessuno: ne è nato un piano straordinario di nuovi percorsi ciclabili e zone 30“.

Molteplici dunque le azioni comprese all’interno di Strade Aperte, per cui sono già stati individuati alcuni interventi puntuali che verranno realizzati entro la fine dell’anno. L’obiettivo delle prossime settimane, anche grazie al contributo dei cittadini nell’ambito del percorso di partecipazione di Milano 2020, è incrementare le azioni diffuse sul territorio.

Quartieri in 15 minuti, i progetti pilota Lazzaretto e Isola
Lazzaretto e Isola saranno i progetti pilota di una città che ripensa i suoi ritmi a partire da quartieri che offrono servizi e qualità della vita entro lo spazio dei 15 minuti a piedi dalla propria abitazione. Attraverso interventi di temporanea pedonalizzazione di alcune strade, allargamento dei marciapiedi, istituzione di zone 30, connessioni con le piste ciclabili esistenti, posa di dehor, si libererà spazio pubblico prezioso da dedicare alla vita all’aperto di grandi e bambini. In particolare, al Lazzaretto saranno temporaneamente pedonalizzate via Lecco, largo Bellintani e via Benedetto Marcello, creando connessioni ciclopedonali con la futura ciclabile di corso Buenos Aires, il percorso lungo i Bastioni e la pista in segnaletica di viale Tunisia. All’Isola il cuore dell’intervento sarà via Toce, che verrà pedonalizzata e trasformata in una playstreet per il gioco dei bambini in connessione con le aree verdi di fronte alla scuola e quelle del giardino Bruno Munari.

Ciclabilità: San Babila-Sesto Marelli e Bisceglie-Bande Nere-Sardegna-Buonarroti.
La ciclabilità va incentivata quale mezzo alternativo all’automobile e al trasporto pubblico. E’ partita ieri da corso Venezia la tracciatura dei 35 km di nuove piste ciclabili che arriveranno progressivamente in città in estate ed entro la fine dell’anno. Tra i primi interventi, oltre all’itinerario San Babila – Sesto Marelli che verrà realizzato in sola segnaletica, quello più strutturato da Bisceglie a Buonarroti lungo l’asse Legioni Romane-Berna -Zurigo che poi prolunga in Caterina da Forlì, Sardegna e Buonarroti. In partenza nelle prossime settimane anche interventi sui controviali, con la moderazione della velocità a 30 km/h, lungo le direttrici viale Certosa, viale Zara – viale Testi, viale Romagna – viale Campagna – viale Molise, viale Famagosta – via Faenza. Altri interventi per la ciclabilità riguardano la riqualificazione urbana ad esempio lungo la direttrice Bussa – Farini – Cimitero Monumentale.

Piazze aperte: da piazza Sicilia a piazza Minniti
Nuove aree pedonali fruibili in sicurezza, nuovi spazi pubblici di qualità per il quartiere. Il progetto di urbanistica tattica “Piazze aperte” che nell’ultimo anno e mezzo ha rigenerato 15 piazze della città attraverso interventi veloci ed economici, sbarcherà in una decina di nuove località selezionate tra le 65 proposte presentate dai cittadini e associazioni. Tra gli interventi previsti, quello in piazza Sicilia, dove verrà così garantita maggior sicurezza anche all’uscita dei bambini da scuola, e in piazza Minniti, che si andrà a connettere con il quadrilatero di via Toce all’Isola.

Zone 30
Per migliorare la qualità dello spazio urbano e la sicurezza stradale verranno istituite nuove zone in cui il limite massimo di velocità è di 30 km/h. Tra i primi interventi, quelli lungo l’asse via Padova-Nolo e QT8.  

Interventi per la pedonalità: via Marghera
Parte da via Marghera la strategia che vedrà l’allargamento di alcuni marciapiedi che verosimilmente vedranno un maggior flusso di pedoni. L’obiettivo è garantire il distanziamento sociale e la fruizione in sicurezza delle strade, riducendo le carreggiate senza modifiche alla viabilità.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

18 commenti su “Milano | Urbanistica: “Piazze Aperte”, la rivoluzione nei quartieri dopo Covid19”

  1. Si tratta di coincidenza o c’è una certa propensione ha fare tutti gli interventi migliorativi nel quartiere dove abita un certo assessore ?

    Chiedo così per curiosità…

    Rispondi
    • A me sembra che i progetti di urbanistica tattica siano stati distribuiti un po’ in tutta la città, soprattutto in zone periferiche.
      Isola e Porta Venezia sono ottime zone per sperimentare, sono piene di locali e vissute dai giovani, i meno restii al cambiamento.

      Più difficile attuare il cambiamento in zone residenziali con età media avanzata dove l’interesse privato (es. il parcheggio auto gratis sotto casa) è molto più difficile da scalfire. Quindi a mio parere bravo Maran

      Rispondi
      • Intervenire con tanto coraggio anche in Porta Venezia e in Città Studi. Da questa crisi si esce solo pensando al futuro, puntando su idee nuove e aiutando i giovani. Dobbiamo tutti dare una mano cambiano abitudini e metodi. Forza Milano!

        Rispondi
    • Anch’io chiedo cosi’, per un amico: si tratta di una coincidenza se su questo blog leggo tanti ” bravo Maran”, ” bravissimi, c’è un fermento vero” ” scelte coraggiose del comune” ecc.?

      Rispondi
      • È così da sempre se cantano e se la suonano fra di loro, tutti li odiano, sui social sono sempre elogiati…della città e dei cittadini non gli è mai importato nulla, ogni cosa che fanno è solo per un ritorno economico

        Rispondi
      • “Se vogliamo rendere Milano più vivibile dobbiamo aumentare il verde, creare una rete di ciblabili sicure e ben collegate tra di loro e ridurre l’inquinamento atmosferico (mobilità dolce, mobilità elettrica, teleriscaldamenti e inceneritori, fotovoltaico e tetti verdi)”

        Scusate se questa volta ho fatto solo un copia/incolla, non avevo voglia di cambiare la parole come al solito.

        Rispondi
  2. Bravissimi! Finalmente c’è un fermento vero. Adesso serve tutta la nostra creatività e la nostra voglia di fare. Milano deve reinventarsi, deve essere all’altezza della sfida. La città di domani si progetta e si realizza. La strategia va allargata su tutto il territorio comunale!

    Rispondi
  3. Io spero tanto che anche i commercianti stupidamente pro-auto cambino idea e appoggino queste scelte coraggiose del comune.
    Bar, locali e ristoranti per sopravvivere dovranno espandersi all’aperto e l’unico modo è togliere l’inutile e improduttivo spazio che finora è stato letteralmente buttato via a favore di pochi automobilisti.
    Lo spazio comune deve essere una risorsa di tutti, non solo di pochi e egoisti possessori di automobili.
    Pensate a quante persone in più possono camminare e passare davanti alle vetrine in una strada con piu spazi di qualità per le persone. Nello spazio di un parcheggio auto (usata per lo più da 1 persona-cliente) ci stanno fino a 12 bici (12 persone-clienti). L’auto porta solo povertà in una città, per questo i sindaci di tutte le città più ricche d’Europa si battono per limitarne l’uso.

    Rispondi
    • Si bravo, peccato che in quella splendida e bucolica piazza pedonale la gente deve arrivarci. Ignorare che l’afflusso è prevalentemente dalle periferie e dall’hinterland e sperare che la gente si faccia 15-20km in bici per andare a bere un aperitivo è davvero miope e scollegato dalla realtà.

      La gente sui navigli (ad esempio) ci arriva in macchina perchè arriva da lontano, se così non fosse non si porrebbe nemmeno il problema perchè la zona sarebbe semideserta

      Rispondi
    • Tutti sarebbero bar e ristoranti ? Nessuno che parli di potenziare i mezzi pubblici. Quello costa. Mandare tutti in bici e pitturare strisce x terra costa meno. Tutta propaganda e poco senso reale x quello che interessa alla maggioranza purtroppo silenziosa di fronte al solito pseudo ecologismo radicalchic di gente che non ha tirato mai la lima. E magari poi va a prendere i figli a scuola con l’auto in doppia fila. Perchd a piedi cj devono andard gli altri ….

      Rispondi
  4. Milioni di auto che circalono in una piccola metropoli come Milano è una cifra completamente assudra e insostenibile. Abbiamo un traffico che fa paura e uno spazio pubblico abusato come parcheggio per pochi. Ben vengano ristoranti all’aperto, aree giochi per bambini, sedute, alberi, spazi dedicati ai cittadini. Per troppo tempo siamo stati fermi mentalmente. Milano deve reinventarsi, deve ripensare completamente gli spazi per i cittadini.

    Rispondi

Lascia un commento