Milano | Lambrate e Città Studi: separate dalla ferrovia, lanciata una petizione per unirle

Mentre a Lambrate al posto delle vecchie fabbriche ormai dismesse da anni, e con la prospettiva futura della riqualificazione e trasformazione dell’ex scalo ferroviario di Lambrate, i cittadini assieme al Municipio 3 si sono mobilitati per risolvere un gravoso problema, la barriera creata dal rilievo ferroviario che separa letteralmente il distretto di Lambrate da quello di Città Studi, così vicini e così lontani.

Infatti nell’area intorno allo scalo di Lambrate sono già in via di realizzazione o già completati, tre grandi interventi di edilizia residenziale: circa 350 appartamenti compresi nel progetto East Garden e in quello della Cooperativa Sant’Ilario sull’area ex De Nora – tra le vie dei Canzi, San Faustino e Crespi – e il progetto BST31 (via Bistolfi 31) con 250 appartamenti sull’area ex-Sammontana tra le vie San Faustino e Bistolfi. L’elenco dei nuovi quartieri residenziali tra Lambrate e l’Ortica non finisce qui, anzi continua ad allungarsi: sul vecchio compendio industriale di via Pitteri 8 sorgerà un nuovo grande complesso residenziale (250 appartamenti oltre spazi commerciali); sulla via Tanzi è prevista un’ampia estensione del progetto Cohabitat Lambrate realizzato in via Pitteri pochi anni fa; tra le vie Massimiano e Sbodio inizia la costruzione del Twin Palace; sulla via Folli la cordata Patron Capital-Blustone-Freo Group realizzerà due progetti residenziali: EastTown civico 24 (40 appartamenti) e un altro ai civici 41, 43 e 45 (100 appartamenti). E altre aree industriali dismesse di Lambrate-Rubattino-Ortica risultano essere già in vendita come “aree edificabili”, con il premio sulle volumetrie previsto per gli ambiti di riqualificazione.
Inoltre nelle aree ex-Innocenti è prevista la sistemazione dei nuovi Laboratori del Teatro alla Scala con la Magnifica Fabbrica e la realizzazione di un hub logistico (centro di smistamento merci) da 110.000 mq, vedi qui.

Tutto ciò senza che sia stato considerato ed in qualche maniera affrontato l’enorme problema che si verrà a creare con una tale concentrazione di residenti e di attività nella viabilità della zona est di Milano. Già oggi il traffico tra Città Studi e Lambrate-Ortica è caotico e nelle ore di punta insostenibile, anche perché si trovano solo 3 passaggi, quello di via Porpora-Rombon a Nord, nel mezzo quello di via Bassini-Rimembranze di Lambrate e, quasi 2 km a sud, troviamo il passaggio del cavalcavia Buccari all’Ortica. Perciò non vogliamo immaginare come sarà la situazione traffico tra non molto. Il problema non è di facile soluzione, ma dopo aver reso l’area cosi densamente urbanizzata non si può lasciare che diventi invivibile a causa di una viabilità assolutamente inadeguata.

Qualcuno propone di aprire almeno un tunnel sotto il rilievo ferroviario a metà strada. Qualcun altro ha persino ipotizzato di creare un tunnel per far passare persino una linea tranviaria, magari che raggiunga il Quartiere Rubattino.

In alternativa all’apertura di un quarto varco carrabile, si potrebbe pensare a un varco ciclopedonale, soluzione che agevolerebbe gli spostamenti casa-scuola-lavoro tra i quartieri del Municipio 3 divisi dalla ferrovia. Ci si aspettava infatti che il varco ciclo-pedonale venisse inserito nel progetto di riqualificazione dello scalo di Lambrate, ma così non è stato. Eppure il progetto prevede la realizzazione di ben 300 appartamenti a fianco proprio del varco più congestionato.

Ecco perché la petizione su change.org, per chiedere al Sindaco anche di adoperarsi per sospendere le nuove edificazioni nel nostro quartiere senza un piano urbanistico di nuova viabilità e far progettare un nuovo varco.

Qui la petizione da firmare.

Referenze immagini: Paolo Caputo, Googlemap, Roberto Arsuffi

Lambrate, Ortica, Città Studi, Acquabella, Viabilità, Ferorvia,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

27 commenti su “Milano | Lambrate e Città Studi: separate dalla ferrovia, lanciata una petizione per unirle”

  1. ? Dove han costruito non c’era niente, quindi ben vengano le nuove abitazioni. Che poi rispettano le regole in materia di edifici/verde… quindi sinceramente non capisco di cosa ci sia da lamentarsi. Nuovo verde li in zona dovrebbero tra l’altro farlo di fianco alla caserma (altra zona abbandonata da sempre). Per il varco ha senso, ma principalmente pedonale/ciclabile/mezzi di trasporto. Se abiti lì (e io ci abito in zona) ti muovi con i mezzi vs il centro città … a meno che sei masochista e hai tempo da perdere e sei obbligato

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  2. Potevano pensarci prima, perchè ora il varco andrebbe a finire proprio dove si trova il nuovo progetto e modificarlo non si può, altrimenti ci sarebbero ricorsi da parte degli esclusi.

    Troppo tardi, salvo magari, come suggerito, per un varco ciclo-pedonale, che forse si potrebbe integrare.

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  3. Va beh la Berra si era candidata alle elezioni comunali nel 2021. Ha preso 5 voti e ora si sfoga così…per carità io capisco anche certe lamentele ma che nella stessa petizione si sia anche lamentata del taglio di percorso della 54 buttando in mezzo a caso passeggini e anziani fa capire quanto questa persona faccia tutto per buttare in mezzo la politica…io passo

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    • Gentile signor “Anonimo”, mi pare sia lei piuttosto che ha bisogno di sfogarsi attaccandomi e buttare in mezzo la politica citando scorrettamente la mia performance alle scorse elezioni comunali. Come capolista della Civica AmbientaLista al Municipio 3 ho ottenuto 137 voti (ci sono candidati che con molti meno voti sono entrati in consiglio grazie al premio di maggioranza per il comodo apparentamento con Sala) e al Consiglio Comunale ne ho ottenuti 63. La lista in cui mi sono presentata, e di cui ero anche uno dei fondatori, era la Civica AmbientaLista, neo formazione ambientalista che ha fatto appena 3 mesi di campagna elettorale a budget zero, ma al Municipio 3, in coalizione con Milano in Comune, ha ottenuto 1489 voti, pari al 2,7%. Con Irene Pizzocchero, la nostra candidata presidente, terza classificata dietro alla candidata del centrosinistra e al candidato del centrodestra e davanti al candidato degli M5. Irene ed io abbiamo fondato il movimento contro il trasferimento delle facoltà scientifiche dell’Università Statale da Città Studi ad Expo e abbiamo alle spalle anni di impegno nei comitati di Città Studi (Che ne sarà di Città Studi, Salviamo Città Studi, Salviamo Parco Bassini, Lambrate-Rubattino Riparte) e nella Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano, che abbiamo contribuito a fondare. Diversamente da chi si è accomodato su una poltrona grazie ad un accordo elettorale con Sala (i Verdi, Sinistra Italiana) per poi manifestare un blando dissenso, noi abbiamo scelto di fare una vera opposizione, e continuiamo a farla anche ora, da fuori, come attiviste volontarie, senza poltrone e senza prebende, con responsabilità anche verso chi ci ha votato e con cui abbiamo preso un impegno. Che le piaccia o no, di noi e delle nostre battaglie continuerà a sentire parlare.

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      • Gentile signora Berra. Lei giustamente può fare tutte le battaglie che vuole, io ho scritto che non firmerò mai una petizione del genere dove si affrontano problemi seri buttando in mezzo altri problemi derivanti dalla rivalità politica. In nessuna città del mondo si affronta il problema casa chiedendo di non costruire. Mettete da parte le ideologie e forse la prossima volta otterrete più di 150 voti.

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        • Gentile “Anonimo”, lei ha una vaga idea di QUANTO si è costruito e ancora si continua a costruire a Lambrate-Rubattino? Di quanto si è incrementata e ancora si incrementerà la popolazione nell’area? Se l’avesse, forse potrebbe anche capire perché chiediamo di SOSPENDERE le edificazioni (e non NON COSTRUIRE, come lei finge di voler capire) frattanto che si cerca una soluzione per il problema della viabilità. Riguardo ai voti, ha ragione lei, non posso puntare a performance tanto migliori. A conferma che faccio questa battaglia perché serve. E ci metto la faccia, sia quel che sia. Lei, nemmeno su un commento.

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          • Che sono 132 voti in più dei 5 che il signor Anonimo mi attribuiva. Mi domando perché un bel sito come Urbanfile consenta i commenti anonimi. Sono un’occasione per persone squallide di scrivere messaggi per scopi molto bassi.

  4. La proposta mi sembra più che legittima, ma mi permetto di correggere un “errorino” di toponomastica. In realtà, il confine tra Lambrate e Città Studi corre sulla direttrice Teodosio-Ponzio, vecchio limite del Comune di Lambrate, e taglia in due Via Pacini.
    Questa linea di confine è preesistente alla costruzione della linea ferroviaria e della “nuova” stazione (quella vecchia era all’Ortica).
    È più che comprensibile che la strada ferrata venga vista come uno spartiacque, ma non sempre i confini naturali (o artificiali) corrispondono con quelli reali

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  5. I cittadini si sono mobilitati insieme al Municipio 3?!? Semmai, si sono mobilitati insieme a chi ha lanciato la petizione, Adriana Berra che amministra la pagina Facebook “Lambrate Rubattino Riparte” col correlato gruppo. Il Municipio 3, come il Comune, è praticamente immobile sulla questione di un quarto varco nella ferrovia di Lambrate e lo si è visto lo scorso martedì sera (11/7) all’incontro sul Piano d’area organizzato dal Municipio 3. A domanda se esista un progetto almeno per un varco ciclopedonale, l’Assessora Tancredi ha confermato che il varco tra via Vanzetti a Città Studi e via San Faustino all’Ortica (menzionato nel Piano d’Area) è ancora a livello di idea di progetto. Ha quindi menzionato la vecchia idea di un varco in fondo a via Crespi a Rubattino, di cui si parla (e basta) da oltre un decennio. Durante l’incontro, peraltro, insieme a Gabriele Mariani e Irene Pizzochero ho presentato una aggiornamento (da noi realizzato) dei dati sulle iniziative di edilizia residenziale tra via Rombon e l’Ortica, con relativa proiezione della crescita della popolazione residente e delle auto che questa nuova popolazione avrà al seguito.
    Adriana Berra

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    • L’idea di un varco in fondo a via Crespi mi sembra la migliore anche se credo che adesso con i nuovi palazzi sia difficilmente fattibile purtroppo. Un’altra idea credo meno costosa e piú facile é l’allargamento e miglioramento del sottopasso tra via Amadeo e l’Ortica che al momento é sinceramente ributtante tra odori vari e mancanza di illuminazione. Comunque qualcosa dovranno pur fare perche alle 6 si rimane in coda tra Citta studi e Lambrate per oltre un ora per fare poche centinaia di metri.

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  6. Nessuno ti obbliga ad abitare oltre la cintura ferroviaria, se lo scegli ti prendi gli onori ( verde, accessibilità alla tangenziale, spazio ecc.) ma anche gli oneri; la ferrovia è così da quasi cento anni e creare disagi e problemi a quelli che sono dentro non mi sembra un motivo valido

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  7. Io boh.
    Tra pavé, rotaie del tram, tunnel claustrofobici, ciclabili a pezzi, mancanza di stalli e parcheggi per le biciclette, auto in divieto di sosta.
    Ma come si fa a pretendere di fare utilizzare le biciclette?

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  8. Anni di conquiste per gli utilizzatori di biciclette/o comunque per i cittadini normali che pensano che ci sia solo di guadagnato con gli interventi degli ultimi anni.. poi arriva WF e la categoria viene “rappresentata” da lui… ti prego fermati

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  9. Sono dell’Ortica. Via Martorelli (anche se ormai trasferito alla vicinissima Segrate). La mia zona è quella, i nomi famigliari sono quelli. I ponti non sono il massimo, poco illuminati, odore di piscio, luoghi di piccole discariche dove abbandonare bombolette spray, sacchetti di clochard, talvolta qualche motorino incendiato o bici rubata. Un nuovo tunnel non cambierebbe il risultato. Non so chi ha deciso questo piano regolatore scriteriato, se questa giunta, o la precedente, che prevede di costruire migliaia di appartamenti in una zona così mal servita, o di snaturarla, demolendo gli antichi palazzi dei ferrovieri, ancora bellissimi. Gli scempi si sovrappongono, con una frenesia tale da non riuscire nemmeno a contarli tutti.

    Tristissimo.

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  10. Intanto i varchi esistenti sono completamente privi di manutenzione. Per quanto riguarda quello tra via Amadeo e via Ortica con asfalto disastrato, marciapiedi inutilizzabili, sporco e non illuminato, RFI e Comune non sono pervenuti. Eppure, con la sistemazione della zona antistante la chiesetta dell’Ortica, Granelli nel 2021 aveva presentato anche questo progetto: ” riqualificazione del percorso di via Amadeo verso il centro città prevedendo sotto il secondo ponte della ferrovia la realizzazione di un percorso ciclabile protetto nel senso di marcia opposto, per permettere un collegamento ciclabile sicuro, senza salire sul cavalcavia Buccari”. Scomparso.

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  11. Alltra gentrificazione con speculazione immobiliare che farà aumentare il numero degli abitanti, il traffico e l’inquinamento. I ”Verdi” in giunta a cosa tengono, al consumo di suolo o alle foreste urbane?

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  12. Solo a Milano si edificano quartieri senza proima creare le infrastrutture, tra cui quella dei trasporti. O, meglio, una volata lo si faceva: basta appunto vedere il tracciato degli attuali tram 19 e 33, che percorre l’allora nuova zona del Politecnico e i uarrtieri di lambrate. Tram, ossia capacità di trasporto elevata, non autobus, (elettrici o meno, sono gerarchicamente inferiori come modalitò di trasporto ed inadatti a grossi quartieri). In più, in fondo a Rubattino, rinascono le fabbriche. Quindi bisognerebbe portare i binari da P.le Rimembranze fino al laghetto di redecesio (servirebbe le nuove aree di Bistolfi, Rubattino e Segrate) se si vogliono fermar ele auto ffuori cintura. Più complesso portar sempre lì da Sud il tracciato del 5. naturalmente, dovete immaginare tram moderni, non le seppur mitiche “ventotto”.

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