Proseguiamo il nostro viaggio sempre in ordine alfabetico alla scoperta o riscoperta degli undici Comuni annessi nella Grande Milano esattamente 100 anni fa. Dopo aver visto Affori, Baggio e Chiaravalle, è ora il turno di Crescenzago.
Sotto la guida del Sindaco Luigi Mangiagalli, il 2 settembre 1923 in seguito al regio decreto nº 1912, la città di Milano si allargò annettendo undici comuni limitrofi: Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno e Vigentino (il comune di Turro era già stato annesso a quello di Milano nel 1918).
Crescenzago era un Comune autonomo posto a Nord-Est di Milano, comprendeva anche la frazione di Cimiano e i borghi di San Carlo, San Mamete, Cascina Gobba e Cascina Olgettina.
Il nome di Crescenzago deriva dal latino Crescentii ager, ovvero campo di Crescenzio. Tuttavia, il suffisso “-ago” trae molto probabilmente origine da quello celtico “-akos”, con quale si indicava un’area costituente una proprietà terriera.
La zona di Crescenzago è abitata sin dalla preistoria: lo testimoniano dei reperti ritrovati nel 1869 nell’attuale area di Quartiere Adriano risalenti all’età del bronzo (circa 3000 a.C.) i quali, probabilmente, rappresentano antiche tombe in terracotta e di forma tronco-conica contenenti alcuni oggetti (coltelli spezzati e spilloni per capelli) e le ceneri dei defunti.
In età romana il borgo rappresentava un importante punto di passaggio per coloro che da Mediolanum si dirigevano o provenivano dal bergamasco o veneto; per tale motivo Crescenzago veniva citato in numerosi documenti: tra questi, la testimonianza più significativa riguarda quella di un anonimo pellegrino che nel 333 d.C. scrisse un racconto del suo viaggio da Burdigala (Bordeaux) a Gerusalemme chiamato Itinerarium Burdigalense, in cui citava, tra i vari luoghi visitati, le città di Cimilianum (oggi Cimiano) e Crescentiacum.
Dal 1100 il paese si sviluppò intorno alla chiesa romanica di Santa Maria Rossa, eretta nel 1140, sita nell’attuale via Berra, un tempo sede di un trittico del Bergognone, in seguito trasferito presso il Museo Diocesano di Milano. Nella medesima via, di fronte alla chiesa si erge un palazzo, detto Casa Berra, risalente al 1400 e un tempo fiancheggiato da un giardino barocco, oggi andato perso. Crescenzago costituì per molto tempo la strada di ingresso alla città per chi proveniva da Venezia. La prima esperienza di unione con Milano risale al 1808 in conseguenza di un decreto di Napoleone, con cui vennero annessi alla città altri 36 comuni allo scopo di aumentare le entrate comunali derivanti dalle tasse, ma il provvedimento fu annullato nel 1816 dagli austriaci, che riconobbero nuovamente l’autonomia amministrativa di Crescenzago. Il processo di annessione definitivo, verificatosi sotto l’amministrazione Caldara, venne avviato nel 1917 con la definitiva annessione di Crescenzago, nella grande Milano nel 1923 insieme ad altri dieci comuni.
Oggi Crescenzago, Cimiano, Cascina Gobba e San Mamete, sono un mix di storia antica, borghi ritrovati, casermoni residenziali e villette, ex industrie e nuove e avveniristiche costruzioni.
Come dicevamo, da paese agricolo, come tutti gli altri borghi, dopo l’annessione a Milano, subì una radicale trasformazione. A Nord, al confine con il Comune di Sesto San Giovanni, sorsero le industrie della Magneti Marelli e altre realtà minori, come l’industria per prodotti farmaceutici della Wander (oggi sede del famoso “Cargo”) in via Meucci, dove fra l’altro vi lavorò Primo Levi, impiegato della Wander nel 1942-43.
Crescenzago e in parte Cimiano sono anche attraversate dal canale della Martesana. Il Naviglio giunse nel borgo nella seconda metà del Quattrocento, realizzato dagli ingegneri idraulici ducali con il contributo del genio di Leonardo, e fu per Crescenzago un grande impulso al suo sviluppo, che permise al luogo di rendere florida la sua economia agricola e commerciale e divenire in seguito luogo di una lunga tradizione di bon vivre, ove fiorì tra Martesana e Lambro la “Riviera di Milano” posto di svago e di delizie dei nobili milanesi.
Oggi uno dei luoghi più pittoreschi di Milano.
Altre piccole frazioni del vecchio Comune di Crescenzago, sono il borgo di San Mamete e quello di Cascina San Carlo.
San Mamete è ancora riconoscibile grazie alla presenza del vecchio edificio del Lazzaretto e a quello della graziosa chiesetta. Il Lazzaretto citato è quello costruito durante le pestilenze del XV e XVI secolo. A Milano gli appestati venivano portati fuori città a mezzo di barche e Crescenzago era dotato di un canale comodo. Il progetto venne realizzato tra il 1484 e il 1490. Edificio ancora presente e oggi conosciuto come cascina Lazzaretto.
L’area di Cascina San Carlo posto dietro la Parrocchia di Gesù a Nazareth, come abbiamo visto l’anno scorso, si è arricchita di nuove architetture che hanno affiancato i pochi caseggiati rimasti “antichi”. L’intervento effettuato, la Casa della Carità, ci è piaciuto molto per originalità e bellezza.
Veniamo all’importante fetta che caratterizza il territorio di Crescenzago, quella a Nord, ormai famosa come Quartiere Adriano, dal nome della via principale che da piazza Costantino dove si trovava il palazzo comunale del vecchio Comune di Crescenzago, si dirige verso Sesto San Giovanni.
Il Quartiere Adriano è nato col progetto che ha visto la costruzione al confine col vicino Comune di Sesto San Giovanni, di un grande complesso di edifici residenziali realizzati nei terreni della Cascina Cattabrega e Cascina San Carlo, proprio nell’area nord di Crescenzago.
Via Lussu, via Ugo la Malfa e via Nenni tra il 1988 e il 1995, hanno visto sorgere una serie di edifici residenziali a cui fecero seguito altri interventi lungo la via Trasimeno.
La seconda fase per il Quartiere Adriano ebbe inizio con la dismissione, nel 2004, delle industrie della Magneti Marelli sul lato opposto di Via Adriano. Intervento denominato Parco Adriano. Al contempo vennero realizzati e ampliati diversi grandi parchi: Parco delle Fate, Parco France Rame e ultimo, il parco Sandra Mondaini e Raimondo Vianello (molte delle vie del quartiere Parco Adriano sono state intitolate ai grandi attori che han fatto la storia dell’intrattenimento italiano dal dopoguerra sino ai primi anni 2000.
Altri punti focali di Crescenzago li possiamo trovare nella parte posta a sud, dove si trova il Parco Lambro. Qui, oltre ai due Quartieri Rizzoli e Civitavecchia, troviamo anche gli uffici RCS con la torre di Boeri (2009) e il futuro Welcome e Green Between.
Qui di seguito il progetto Welcome, il nuovo complesso per uffici con affacciato sul parco e il fiume Lambro, il nuovo edificio è firmato dallo studio giapponese Kengo Kuma and Associates.
Mentre queste a seguire alcune immagini dei quartieri Rizzoli e Civitavecchia
Sempre in zona via Civitavecchia si trovano le case minime dal fascino particolare, costruite per gli sfollati della Seconda Guerra Mondiale. Oggi andrebbero un po’ riqualificate e, magari, colorate come abbiamo suggerito noi.
Altro porzione di quello che fu il Comune di Crescenzago fu la frazione di Cimiano. Altro luogo dal fascino antico (se lo si esplora bene e non ci si ferma alla parte di via Padova, Palmanova e dintorni) che ritroviamo pressoché intatta nella via Pusiano, dove si trova l’antica chiesetta, la corte e le villette.
Citato per la prima volta in un documento longobardo del X secolo ed inserito nella pieve di Bruzzano, costituì un comune autonomo fino al 1757, quando divenne appunto, frazione di Crescenzago per ordinanza di Sua maestà imperiale Maria Teresa d’Asburgo. L’origine del nome, per alcuni, deriverebbe dalla contrazione del nome cimiliano, “prossimo a Milano”.
Cimiano, come Crescenzago, sorge sull’antica strada per Bergamo e l’Adda, che fu e rimane, una grande arteria di comunicazione.
Era una zona prettamente agricola dove si coltivavano frumento e gelsi, dove scorreva molta acqua e prossima al fiume Lambro. Qui, vista anche la presenza del terreno argilloso, da secoli si realizzavano mattoni per l’edilizia locale.
Di notevole mole troviamo verso via Padova, anche la monumentale chiesa parrocchiale di San Giuseppe dei Morenti realizzata su progetto dell’architetto Umberto del Corno nel 1941.
Poco oltre si trova anche un piccolo gioiellino nascosto tra i palazzoni di via Palmanova, l’antica Chiesetta dei Santi Re Magi nella località detta Corte Regina.
Corte Regina era anch’essa una piccola frazione dell’allora paese di Crescenzago. La chiesetta ha origini molto antiche. L’edificio è ricordato già nel XII Secolo con la denominazione di Santa Maria in Corte Regina. Nel 1400 attorno alla chiesetta si trovava anche un Lazzaretto che venne abbandonato dopo la costruzione del più famoso a Porta Orientale (Venezia). Nel 1600 la chiesa fu poi dedicata alla Natività di Maria. Nel 1600 trovarono dimora delle monache che riuscirono ad introdurre il culto dei Re Magi, ed infine a farla dedicare ai Re Magi.
Al link potete trovare un po’ di storia della chiesetta dei Re Magi.
Rimane Cascina Gobba che, alla fine si tratta di poche case disseminate al confine comunale tra svincoli stradali e autostradali e dove, fra l’altro, termina la lunghissima via Padova. La stazione della metro è abbastanza cruciale per il traffico pendolare e da dove si raggiunge anche il grande ospedale San Raffaele, ultimo lembo a Est del vecchio comune di Crescenzago.
Abbiamo cercato di condensare in poche righe un po’ di storia del distretto composto da Crescenzago, Cimiano, Quartiere Adriano e Cascina Gobba. Distretti ricco di storia e luoghi magici e affascinanti, così come ricco di quartieri dalla loro forte identità, come abbiamo visto. Via Padova e via Ponte Nuovo sono il punto meno attrattivo della zona, ma non sono messi male come potrebbe essere nella loro parte verso Loreto. Il canale della Martesana è una meraviglia così come i molti parchi presenti nel territorio.
Referenze immagini: Milano Sparita, Roberto Arsuffi, Andrea Cherchi
Vecchi comuni, Milano, Grande Milano, 1923, Cent’anni, Crescenzago, Quartiere Adriano, Cimiano, Cascina Gobba, Corte Regina, Via Civitavecchia, Parco Lambro, Fiume Lambro, Martesana, Via Padova
Grande articolo !!!! Complimenti !!!!! Fatene ancora !!!
Bellissimo e molto apprezzato fantastico riscoprire la vecchia Milano e la sua periferia ….non vedo l’ora di vedere Gorla quartiere dove sono cresciuto
lavoro fantastico ed estremamente curato.
Complimenti e grazie.
Ottima idea quella di illustrare la storia del passato della città metropolitana, Milano
Peccato che ancora adesso alcuni non hanno ancora capito che via Rizzoli fa parte di Crescenzago da sempre, cimiano è una frazione ed è più spostata .
E ci hanno fatto anche un murales col nome sbagliato, vergogna
Stupendo! Ben descritto e curato e ben dettagliato in ogni piccola parte . Maraviglioso. Grazie.
Molto interessante, con dettagli che non conoscevo nonostante sia nata e cresciuta in questa zona.
Non cambierei questo cantiere con nessun altro a Milano, la periferia è ricca di vita ma bisognerebbe curarla meglio. Bravi
Grandi, alla faccia di quelli che Milano solo palazzoni…