Che fine ha fatto il via libera dalla Soprintendenza e dalla Curia? Nel 2009 avevano annunciato che le 7 sculture sarebbero tornate al loro posto sul cornicione della ricca facciata barocca della stupenda chiesa di Santa Maria della Passione.
Riproponiamo l’articolo, magari qualcuno ci racconta cosa sia successo nel mentre.

Già ci eravamo posti, tempo fa, il perché non fosse rispettata la monumentali del luogo, piazzandovi il BikeMi e un bruttissimo palo della luce proprio davanti.

Tornano le statue sulla chiesa della Passione. Sponsor? I fedeli
Solo un’ immagine in bianco e nero documenta la facciata com’ era, ricca ed elegante, con i gruppi scultorei in cima, ancora all’ inizio del ‘ 900. La chiesa di Santa Maria della Passione perse le sue statue allora, rimosse dalla Prefettura perché «assai ammalorate» e forse finite tra le macerie di guerra. «Ne metteremo sette nuove, noi, lassù», promettono Luigi Lazzaroni e Giuseppe Barbiano di Belgiojoso, mecenati del comitato «Amici delle statue di Santa Maria»: appoggiati da don Guerino Dozzi, hanno contattato lo scultore Giuseppe Ducrot, ottenuto le autorizzazioni da Curia e Soprintendenza e consegnato un preventivo da 750mila euro per realizzare una Pietà e altre figure sacre in polvere di marmo e resina. Nuove, non copie. E ora si cercano gli sponsor. Santa Maria è uno dei più bei monumenti del tardo Rinascimento, accanto al Conservatorio. Gli «Amici», parrocchiani e imprenditori, notai e avvocati, lanciano il progetto tre anni fa. L’ idea è semplice, ma la materia è delicata. Al soprintendente Alberto Artioli, che «esprime in linea di massima parere favorevole» (ottobre 2006), si contrappone l’ Ufficio per i Beni culturali della Curia: «Parere negativo», è l’ ottobre del 2007, perché «sembra non percorribile un progetto che voglia restituire una immagine primigenia alla chiesa, senza tenere conto del maturo dibattito sulla scienza del restauro». Solo il Duomo, in Italia, prevede «reintegri monumentali». Una rarità. Seguono trattative, pareri e dispareri. Il 31 marzo 2008 arriva un altro sì dalla Soprintendenza. E siamo a oggi. Con l’ «assenso» alla nuove statue da Carlo Capponi, responsabile dell’ Ufficio dei Beni culturali della Curia: «Attendiamo solo un progetto generale che attesti la solidità della facciata». Un ingegnere deve rispondere a queste domande: i muri reggeranno il peso delle sculture? E il vento, lì in alto, non tirerà contro?
Armando Stella
(11 maggio 2009) – Corriere della Sera
