Cantiere Urbanfile | Le proposte più amate dai milanesi

Da un post di Cantiere Urbanfile, il laboratorio per condividere le idee per una città migliore, ecco i sogni dei cittadini. Alcuni anche sorprendenti!

M6, M7 e linee metropolitane più estese: le proposte più ricorrenti riguardano senza dubbio la costruzione di nuove metropolitane. Nonostante le polemiche che hanno accompagnato la nascita della M4, sembra proprio che ai milanesi la sotterranea piaccia ancora molto e vedrebbero di buon grado almeno 2 nuove tratte, di cui una circolare. In tanti aspettano di poter raggiungere zone più lontane e il sogno (realizzabile) rimane quello di arrivare presto a Monza

Sviluppo rete tranviaria e mezzi più ecologici: il tema dei trasporti tiene banco anche per quanto riguarda i mezzi di superficie e in tanti sono coloro che vorrebbero una maggior numero di tram, magari legato ad un asservimento semaforico più spiccato e un utilizzo ancor più massiccio di mezzi ecologi (tra l’altro già nei piani di ATM). Da segnalare anche qualche contrario all’uso del tram e qualcuno che propone l’arrivo delle funivie e una monorotaia anche a Milano

Circle Line Ferroviaria e interramento binari: anche il treno è uno dei sogni proibiti dei milanesi e un vero e proprio plebiscito lo riceve la Circle Line (in svariate versioni diverse) così come l’interramento di alcuni tratti di binari e un potenziamento delle linee S. Non manca il sogno di una Stazione ad Alta Velocità sotterranea in centro città.

Piste ciclabili e supporto all’uso della bicicletta: sono ancora in corso le polemiche tra favorevoli e contrari alle nuove piste ciclabili, che con sorpresa (ma nemmeno troppo) leggiamo che un buon numero di cittadini vorrebbe una rete ancora più estesa, connessa, con percorsi radiali verso la periferia. Torna anche la proposta di ciclostazioni attrezzate. Il tempo sembra davvero maturo per un salto di qualità in tal senso.

Viabilità, sosta e parcheggi (interrati): aspetto davvero spinosissimo quello della viabilità. In molti chiedono la lotta alla sosta selvaggia e un ritorno, anche parziale all’uso dei parcheggi sotterranei. Le macchine parcheggiate ovunque non sembrano piacere a nessuno, ma tra le proposte c’è anche quella di tornare ad interrare la sosta, magari unendo l’occasione per riqualificare alcune vie o piazze. Su questo siamo certi che le fazioni si divideranno e una ricetta buona per tutti difficilmente sarà condivisa ma evidentemente è un’esigenza che in qualche modo solletica i cittadini. Si richiede ampio uso di doppi cordoli e dissuasori.

Verde, verde, verde: Non abbiamo inserito il verde tra le prime proposte, giusto perché abbiamo parlato dei trasporti, ma quello di più alberi, parchi più grandi, vie alberate l’hanno fatta davvero da padrona tra le proposte. Nel 2019 abbiamo visto a Milano la piantumazione di migliaia di alberi, ma questo sempre non bastare e i milanesi ne vorrebbero di più (magari ammirandoli nella via sotto casa, nelle rotatorie e nelle mille piccole aree dove un albero non ci starebbe male. Verde attrezzato, fruibile e diffuso insomma.

Mercati coperti: la riscoperta dei negozi di vicinato ha fatto rinascere l’amore dei milanesi per i suoi mercati coperti, e dopo la fortunata esperienza del mercato di Santa Maria del Suffragio e del nascituro nuovo mercato di piazzale Lagosta in tanti chiedono che si metta mano a quelli rimanenti. Primo fra tutti il Mercato Crespi.

Cittadella dello Sport e nuovi impianti: la carenza di strutture sportive è da anni un annoso cruccio dei cittadini che in passato hanno visto contrapporre la voglia di Olimpiadi estive alla mancanza cronaca di impianti all’altezza e conseguente spesa immane per dotarsene. Con l’arrivo delle Olimpiadi invernali 2026 si colmerà questo gap (almeno in parte) ed oltre a riqualificare spazi esistenti – Allianz Arena Lido – atterrerà un nuovo palazzetto dello sport dalle parti di Santa Giulia e chissà se sarà ancora valida l’idea di una cittadella dello Sport a pochi metri in linea d’aria, nel comune di San Donato

Nuovo Stadio di Inter e Milan: l’idea di un nuovo stadio sembra piacere sempre di più ai milanesi e se passasse anche l’idea di conservare parte del glorioso Meazza, l’idea piacerebbe ancora di più. Anche le nuove volumetrie per ripagare l’intera operazione sembrano non turbare molto i cittadini anche se tra le proposte c’è quello di istituire tutt’intorno una sola grande area verde e car free. Ora non manca che scegliere quale dei due progetti proposti realizzare e passare dalla carta alla realtà.

Cultura e nuovi musei: Anche i musei e la cultura riempiono i sogni dei milanesi e a chi non vede l’ora di vedere il progetto della Grande Brera, si affiancano coloro che aspettano il nuovo museo Etrusco – in ritardo di quasi un anno – e un ampliamento del Museo del ‘900, considerando la moltitudine di opere chiuse nei sotterranei dei musei cittadini.

Riapertura dei Navigli: molto ricorrente il sogno di rivedere i navigli in città. Dividono ancora le modalità con le quali questa operazione, che vedrebbero lavori per centinaia di milioni di euro, ma un indotto e una riflesso sullo sviluppo della città di pari valore. Ci si divide tra la proposta di un “tubo” sotterraneo e una riapertura vera e propria. Certamente i navigli aperti sarebbero il viatico per un centro meno aperto alle auto – altro sogno ricorrente dei nostri concittadini.

Piazzale Loreto, ma non solo: Evidentemente Piazzale Loreto è davvero un buco nero nell’immaginario di coloro che hanno risposto alla nostra richiesta. Tutti auspicano di vederlo non più solo come un’enorme rotatoria, ma come uno spazio vivibile, percorribile e soprattutto di giunzione tra Corso Buenos Aires e i quartieri a nord di Milano. Altre piazze aspettano di rinascere e diventare nuovi punti di aggregazione per la vita di quartiere. Tra i sogni ricorrenti (sicuramente il nostro) quello di vedere un arredo urbano bello, durevole e soprattutto contestualizzato e non improvvisato. Si attende che gli spazi trasformati dall’urbanistica tattica diventino permanenti. Per riassumere: ci vuole il bello e non solo il concreto.

Scali ferroviari: La più grande occasione offerta a Milano di trasformarsi ancora una volta, tenendo conto di qualità della vita e dei servizi. Dagli Scali, i milanesi si aspettano tanto verde, edifici alti (anche molto alti – 300 metri?), attrezzature e servizi alla collettività. Nell’immaginario ci si aspetta che lo scalo Farini raccolga il testimone di Porta Nuova e diventi il nuovo laboratorio di architettura e urbanistica in una direttrice ideale che unisce Piazza Gae Aulenti con Citylife. Ovviamente da queste trasformazioni e investimenti è fondamentale che escano le infrastrutture ferroviarie promesse.

Abbattimento Cavalcavia Corvetto e Serra: due monumenti alla Milano che puntava tutto sull’automobile, o quasi. In altre strade simili a via Renato Serra la mancanza del cavalcavia non è assolutamente un tema, e l’abbattimento di un manufatto del genere, lascerebbe spazio ad un parterre centrale con alberi e corsia preferenziale. Sarebbe un sogno! Per il cavalcavia Corvetto invece pare che si sia qualche possibilità in più di sparire.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

17 commenti su “Cantiere Urbanfile | Le proposte più amate dai milanesi”

  1. Io avrei aggiunto:

    Marciapiedi in pietra e mai più in bitume
    La ripulitura dei muri (almeno quelli pubblici) dai graffiti e tag
    I pali ridotti dell’80%
    La vernice nera anti vandalismo per l’arredo urbano (pali e semafori in primis)
    La sparizione del pavè se non siamo in grado di fare una manutenzione che lo renda percorribile decentemente.
    L’asservimento semaforico per i tram
    La revisione orari ATM la sera ed i week end
    I parcheggi di corrispondenza multimodali ai capolinea della metro più grandi e più sicuri (a anche ai capolinea M4….)
    Il Museo di Arte Contemporanea
    Gli stalli per le bici in quantità sufficiente e non solo in centro.

    Ma tutto quello che è venuto fuori mi trova più o meno d’accordo (a parte forse arrampicarmi a 20 metri per prendere una monorotaia….)

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  2. NAVIGLIO AL PRIMO POSTO!

    VORREI MILANO COME VENEZIA! ( SOGNO IN GRANDE) A ME SEMBRA UNA PAZZIA TENERE L’ACQUA SOTTO TERRA, HO LETTO VARI ARTICOLI IN MERITO. ALCUNI CRITICANO LE SPONDE PICCOLE ALTRI I TEMPI DI NAVIGAZIONE.

    RAGA DA SEMPRE MILANO È CHIAMATA LA CITTÀ GRIGIA. TIRIAMO FUORI IL NAVIGLIO, PIANTIAMO DEGLI ALBERI DOV’È POSSIBILE TIRIAMO IL BELLO FUORI E SPOGLIAMOCI DA QUESTA VESTE GRIGIA.

    HO PERCORSO LA CERCHIA INTERNA PENSANDO ALLA TRASFORMAZIONE IN STRADA PEDONALE E HO SCOPERTO CHIESE, PALAZZI LIBERTY, GIARDINI PRIVATI, PORTALI, PALAZZI CLASSICI (ANCHE QUALCHE BRUTTO PALAZZACCIO) E IMMAGGINAVO COME POTREBBE ESSERE… I FIORI SU I BALCONI E I GIARDINI PENSILI, IL SUONO DELL ACQUA E LE SUE CHIUSE, I BAR CON I TAVOLINI SU STRADA E IL SOLE DEL TRAMONTO CHE DISEGNA I PROFILI DEI PALAZZI RICOPERTI DA UN ARANCIONE PALLIDO.
    ECCO UNA BELLA IDEA DI MILANO.
    TUTTI INVIDIANO L EUROPA PER L ARTE, DESIGN E IL BUON CIBO. LASCIAMO LA MACCHINA A CASA E SCOPRIAMO LE NOSTRE CITTÀ.

    MILANO CITTÀ DEL DESIGN, MODA E FINANZA (È BELLA) QUESTO È IL RICORDO SU CUI PUNTARE!

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  3. Il mio sogno è una città pulita, senza scritte sui muri, senza adesivi sui pali.

    Con vie alberate, ciclabili al posto di auto in sosta dappertutto, tanti parcheggi sotterranei per residenti, aree dedicate per furgoni e carico e scarico.

    Marciapiedi senza bitume rattoppato malamente e senza motorini e scooter parcheggiati alla rinfusa a rendere la vita impossibile a chi ha mobilità ridotta.
    (ovviamente sui marciapiedi nel mio sogno non ci sono nemmeno auto in sosta o ciclisti che pedalano, ma per questo pero che non occorra il libro dei sogni di UF 🙂 )

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    • Mi vengono in mente certe piccole cittadine olandesi, dove non c’è un centimetro di asfalto: tutto in autobloccanti stesi con macchine semiautomatiche, ben tenuti, diversificati tra carreggiabile, marciapiedi e ciclabili… Sembrano delle piccole Paperopoli?

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  4. Da evidenziare che è emerso da molti l’aspetto generale e fondamentale di un arredo urbano coordinato e ordinato (con cui la richiesta di altri doppi cordoli e dissuasori va un po’ a cozzare, anche perché dov’è già vietata la sosta dovrebbero essere del tutto superflui e semmai da togliere, per ridurre la ridondanza di oggetti spesso di tutti i tipi che si trovano sparsi), in cui rientra anche il tema della pavimentazione dei marciapiedi, non piú in asfalto “colato”, ma, se non in pietra che sarebbe troppo costosa per tutte le strade, almeno in lastre, piastrelle o autobloccanti di cemento, potendo scegliere anche colori diversi dal grigio.

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    • Mi unisco al sogno della monorotaia al posto dei cavalcavia e della circolare con bus. Sotto, un bel percorso dedicato a bici e pedoni e tanto verde. Sarebbe bello insieme alla riapertura dei Navigli.

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  5. Ma dove è finito il progetto di rigenerazione del Cavalcavia Bussa per renderlo pedonale come la high line di New York??????????!!!!

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  6. A Milano manca un museo di arte contemporanea vero. Certo c’è la triennale che qualcosa fa, fondazione Prada e hangar bicocca ma manca un museo simbolo, indispensabile per far fare il salto a Milano tra le città mondiali di un certo livello.
    E per la cultura manca una grande biblioteca centrale, la Beic era una grande idea, peccato non averla realizzata.
    E investire ancora di più in edilizia scolastica e grandi università-campus moderni, verdi e funzionali
    Si deve investire in cultura se si vuole una città migliore, perché la città è lo specchio di chi la vive.

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    • non interessa la cultura o l’arte internazionale…

      Interessano i parcheggi.. e l’asfalto.. e il turbodiesel… e la villetta con giardino a cazzemate… e il box auto.

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      • In realtà, se volessi trarre conclusioni dalle proposte, non interessa la cultura ma solo alberi, mercati, piazze coi tavolini e mezzi di trasporto pubblici.

        Muoversi senza auto è bello, ma per andare dove? Sempre e solo al lavoro e all’aperitivo e a mangiare? Che palle di vita…

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        • sono d’accordo con te, ma se vediamo la sostanza manca una BEIC e manca un Grande museo di Arte Internazionale.

          i fatti.
          Magari molti preferiscono un grade museo di arte “provinciale”… ceh non tolga spazio ai parcheggi.

          Le librerie in stile londinese o eurpeo ce le sogniamo proprio.
          Ci teniamo la grandeur provinciale… per cui Milano è sempre meglio di tutto e di tutti

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    • A2a in via Francesco Sforza 12 lascerà l’edificio per trasferirsi nel nuova sede/grattacielo in piazza Trento nello scalo porta romana!

      Quale migliore struttura per un nuovissimo museo di Arte Contemporanea di fronte al naviglio aperto!

      Ecco una milano che cambia volto!

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      • Il punto del “Museo di Arte Contemporanea” di Milano, non è lo spazio di esposizione per le mostre. Per quello ce ne sono in abbondanza in giro per la città.

        Quello che serve è una sede e il capitale umano che consenta di accumulare una collezione per i Milanesi della prossima generazione. Servono magazzini, depositi e curatori. E un piano di valorizzazione artisti emergenti e di acquisizioni mirate.

        Con la mostra temporanea, magari comprata a pacchetto chiuso sul circuito internazionale, non costruiamo niente. Oltre ad un edificio serve anche la voglia e le persone.

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      • La sede A2s in via Francesco Sforza DEVE diventare la sede per l’allargamento della SORMANI. La nuova sala di lettura moderna, l’emeroteca multimediale ecc ecc

        Se il Comune non acquisisce la sede per la Sormani, visto che ha cancellato la BEIC a Porta Vittoria, merita l’inferno e la damnatio memoriae per i secoli dei secoli.

        Non esiste che quel bell’edificio venga venduto al solito immobiliarista solo per fare cassa!

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  7. Milano , più verde più mezzi tranviari e prolungamenti esterni delle linee metropolitane riduzione del traffico ancora molto pesante in periferia . Fare al più presto la Circle line innalzare tutte le banchine di fermata dei mezzi su rotaia che su gomma. Fare piste ciclabili più protette e ordinate

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