Milano | Centro Storico – I Milomat e i primi “guasti”

Mentre prosegue il progetto per dotare le zone pedonali del centro più sicure con l’istallazione di circa 200 pilomat, o Milomat (come sono stati ribattezzati) antisfondamento nelle zone strategiche, iniziano ad esserci i primi danni da impatto. Infatti abbiamo riscontrato che uno dei pilomat istallati in via San Raffaele e uno di quelli appena istallati in via Dante al Cordusio, hanno subito un danno, probabilmente causato da un urto di qualche mezzo. La parte di rivestimento in granito, forse troppo sottile, non è abbastanza resistente e, come si vede dalle foto, si è frantumata facilmente.

I pilomat, antisfondamento dovevano essere istallati nelle zone strategiche inizialmente entro il 2020, ma come al solito la partenza degli appalti pubblici è sempre un enigma e i lavori sono cominciati più tardi (colpa anche della pandemia). Questi blocchi a pilone metallico, immersi nel suolo, sostituiscono gli orrendi newjersy in cemento istallati dopo gli attentati terroristici effettuati in varie parti del mondo negli scorsi anni. Dopo l’istallazione in via San Pietro all’Orto (2019), via San Raffaele (2021) e via Dante all’imbocco con via San Tomaso (2022), alcuni sono stati già posizionati in piazza del Duomo, in piazza Castello e ora anche nei pressi di piazza San Babila.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Duomo, Pilomat, Milomat, Cordusio, Piazza del Duomo, Arredo Urbano, Via San Raffaele, via Dante, Largo Cairoli, Castello

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

38 commenti su “Milano | Centro Storico – I Milomat e i primi “guasti””

  1. Si vede che non li hanno testati contro gli urti, si sono preoccupati solo della parte estetica.

    Ma poi non riescono a investire qualcosina, almeno in pieno centro, per togliere immediatamente le scritte dei vandali?

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  2. Ed è subito il lamento.

    “rivestimento in granito, forse troppo sottile”..

    Basta vedere come sono messi e la funzione che hanno per capire che non sono fatti per sostenere urti seri normalmente.
    Ed è ovvio che devono privilegiare l’estetica, fermo restando che in caso di tentato volontario sfondamento devono reggere impatti importanti, tramite l’anima in metallo.

    Ma per il resto? Mica sono paracarri.

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    • Beh oddio, non è certo un lamento insensato che oggetti del genere resistano alle botte dei furgoni in manovra….

      Comunque visto che siamo in tema di “lamenti” da circa due anni hanno installato i Milomat a protezione della Ripa del Naviglio Grande, all’altezza del ponte di via Valenza.
      Non so quale sia il problema, ma non li ho mai visti in funzione. E non ci sono nemmeno le barriere in cemento ed è pure in discesa, strapieno di gente e col naviglio di fianco. Speriamo bene….

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  3. Ma io voglio capire una cosa…

    Ma chi sono i deficienti che vanno a sbattere regolarmente contro i piloni??

    L’anima in metallo cmq non ha fatto una piega ed ha resistito. Il resto è decorazione

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    • Non credo siano andati a sbattere, per me c’è qualcuno che va lì per spaccarli. Basta vedere quelli in via dante dove si sono rotti, un punto dove è impossibile sia stato un mezzo in manovra.

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    • Perché non avete mai visto i cabinet elettrici sui marciapiedi(!) storti, rotti ecc o paletti, quelli meno estetici, divelti?!? A volte mi domando a cosa guardano, e se guardano, quelli che vivono a Milano.

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  4. La mia considerazione potrebbe sembrare ingenua ma…

    dato che non è il terzo segreto di Fatima che la manutenzione a Milano faccia schifo…

    perché nei capitolati non vengono date precise indicazioni per soluzioni che richiedano la minima manutenzione possibile?

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    • Considerazione più che pertinente…

      per fare un altro esempio é possibile che le parigine siano sempre malmesse e che al primo tocco si sradichino dalla loro sede?
      Addirittura ho visto con i miei occhi muratori intenti al parcheggio del classico furgone che sono riusciti letteralmente a svitarle come brugole IKEA solo con le mani

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  5. Quelli che si vedono all’estero ti accartocciano la macchina.

    Questi invece si autodemoliscono al primo colpo

    Milano è in mano a degli incompetenti
    Non dico sindaco e assessori
    Ma i vari funzionari almeno prendeteli competenti

    Vediamo adesso per quanto tempo rimarranno distrutti.
    Si accettano scommesse

    Prima o dopo il 2026?

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  6. Buongiorno, sono Alice, Responsabile Marketing dell’azienda Pilomat che ha progettato e realizzato i dissuasori Milomat installati nel centro di Milano. Vi ringrazio per i vostri commenti che ci offrono l’occasione di chiarire eventuali dubbi circa il prodotto da noi ideato e gli obiettivi deIla municipalità milanese che ha voluto quest’ultimo quale soluzione antiterrorismo, in seguito agli attentati condotti a Nizza, Berlino e Barcellona.

    I dissuasori Milomat sono stati realizzati con l’obiettivo di garantire standard qualitativi top level in termini di sicurezza in primis, ma anche di estetica, dovendo essere inseriti in uno dei centri storici più importanti d’Italia. La copertura in pietra è stata progettata proprio per permettere ai dissuasori di dialogare armoniosamente con le strutture architettoniche della città, ma non ha lo scopo di resistere ad impatti di una certa portata, tanto meno ad atti di vandalismo (le immagini mostrano chiaramente come, in questo caso, il piattello sia stato forzato e la parte superiore della pietra divelta tramite attrezzi da lavoro). Al contrario, il cilindro in ferro, cuore tecnologico del prodotto, ha lo scopo di resistere ad urti importanti, arrestando eventuali veicoli in corsa e proteggendo ambiti che richiedano la più alta classificazione di sicurezza, secondo le norme anti-terrorismo in vigore.

    Infine, sono felice di comunicare che le coperture vandalizzate di via San Raffaele sono già state prontamente sostituite.

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    • Beh, fa sempre piacere che qualcuno segua le discussioni su UF e soprattutto risponda! Grazie e speriamo non ne vandalizzino molti altri….

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    • Grazie della risposta. Capisco che dei dissuasori pensati per isole pedonali non siano progettati per resistere a forti urti.

      Mi lascia molto, ma molto più perplesso invece quando dice “tanto meno per atti di vandalismo”.

      Mi scusi, ma se non vengono progettati per resistere agli atti vandalici, per quanto possibile, gli oggetti di arredo urbano destinati a spazi pubblici aperti, dove passa chiunque, che cosa lo dovrebbe essere? Il divano del nostro soggiorno?

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      • Ma hai problemi cognitivi a capire quanto ti hanno spiegato???

        Ha scritto chiaramente che sono stati progettati avoja per resistere a forti urti.
        Sono antiterrorismo!

        Mentre ti ha anche spiegato che la copertura in pietra esterna quella si è fragile.

        E che comunque qualche testa di cazzo è andato li appositamente con degli attrezzi a sfasciarlo ma non è riuscito a danneggiare l’anima di metallo e la sua funzionalità.

        Se vuoi te lo faccio rispiegare…

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        • “ma NON ha lo scopo di resistere ad impatti di una certa portata”

          Sei tu l’analfabeta funzionale con le scimmie urlatrici in testa (cit.) che non capisce quello che legge.

          E, come tutti gli ignoranti veri, sei anche volgarmente supponente.

          Tu non saresti in grado di far rispiegare neanche l’abbecedario a un bambino di prima elementare, figuriamoci concetti di media (e dico media) difficoltà come questi.

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          • Ue scimmia analfabeta ma sai leggere un testo completo?


            Al contrario, il cilindro in ferro, cuore tecnologico del prodotto, ha lo scopo di resistere ad urti importanti, arrestando eventuali veicoli in corsa e proteggendo ambiti che richiedano la più alta classificazione di sicurezza, secondo le norme anti-terrorismo in vigore.

            Ma alle elementari ti è morta la maestra?
            Sai elaborare il senso complessivo di un testo scritto?
            Sai mettere in relazione significante e significato?
            Sai comprendere la differenza tra estetica e sostanza?

            Risponditi da solo se hai gli strumenti cognitivi per farlo…

          • Tempo perso caroAnonimo 21:52, chi è che diceva “non metterti a discutere con degli imbecilli, ti portano sul loro terreno e ti battono con l’esperienza”?

    • Beh, che dire, grazie mille per la celere risposta!

      Speravo che anche qualche funzionario del comune leggesse questo blog, ma probabilmente sono indaffarati con le scartoffie….

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    • Ecco, forse è il caso di evitare il rivestimento. Non ha senso, ed anzi, esteticamente sono molto meglio senza. Lasciateli Neri. Ovviamente devono avere una superficie non liscia, ma granulosa, per evitare l’effetto bacheca per i Vandali… Copiamo da Londra.. Da Parigi… Basta poco!

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    • Sei fossi il tuo AD ti licenzierei solo per aver scritto la frase “standard qualitativi top level in termini di sicurezza in primis”… da far venire l’orticaria anche al più avvezzo all’aziendalese.

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  7. Grazie per la risposta, è sempre bello quando aziende e istituzioni dialogano con i cittadini.

    Considerato quindi che la pietra esterna è molto delicata di può pensare di modificarla con altro materiale, perché la manutenzione ha un costo e si dovrebbe sempre progettare considerando i costi della manutenzione, soprattutto in ambito pubblico.

    Purtroppo ogni cosa che si fa in città dovrebbe essere a prova di vandalo, graffitaro o automobile, quindi superfici e muri sempre lavabili, parigine e dissuasori robusti, aiuole protette a prova di suv… l’inciviltà è ovunque ma si può contrastare anche con buona progettazione.

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  8. E cosa dovrebbero fare? Metterle in plastica?

    Non c’è materiale che regga a un attività vandalica, punto.
    Se un minus habens si mette in testa di danneggiare la proprietà pubblica non c’è design o materiale che tenga.

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  9. Piuttosto cara azienda cercate di convincere il comune di Milano a sostituire i modelli attuali di parigine stuzzicadenti e paletti di metallo lucente da esselunga con dei modelli di ghisa tozzi e superrestitenti anti sradicamento .

    Tinpo quelli usati in europa.
    Sarei contentissimo xhe le mie tasse comunali andassero a voi per debellare la piaga del deficiente che va di notte a far saltare i dissuasori..

    Soldi ben spesi.
    Intendo i dissuasori standard e non i pilomat in questo caso.
    Grazie

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    • Bravissimo.

      Per il principio della leva di Archimede più il braccio è corto e meno svilippa forza utilizzata per sradicarlo via.

      Ma mi sa che tra i lettori standard di urbanfile il principio della leva di Archimede è troppo complicato a livello della fisica quantistica e nucleare…

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  10. Buongiorno alice di pilomat, fa piacere constatare che la sua azienda dimostri cura del cliente(Il Comune di Milano, quindi tutti Noi) .

    Invio un estratto da un discussione nata sul forum di Skyscrapercity ( https://www.skyscrapercity.com/threads/milano-pedonalizzazioni-riqualificazioni-assi-viari.878966/post-183974081 ) dove si può osservare una foto esplicativa:

    Consiglierei ai produttori del Pilomat / Milomat di adottare maggiori precauzioni/attenzioni durate l’assemblaggio in fabbrica: nella foto di Spiff81 si nota che la colla è stata messa solamente (o principalmente) in corrispondenza della parte centrale del semiguscio di pietra. Andrebbe messa anche in corrispondenza di tutti i bordi (avendo cura di asportarne l’eccesso con una spugna umida per ripulire la parte metallica dalle inevitabili tracce di colla).
    In questo modo si otterrebbero due enormi vantaggi:

    1) impossibile infilare un utensile sotto alla pietra e fare leva (basta un cacciavite robusto) nel tentativo di farlo saltare via.

    2) sui bordi della pietra non ci sarebbe “aria” (nemmeno quel millimetro o due di fuga che verosimilmente c’è ora, dato dallo spessore della colla al centro che sui bordi invece manca) e questo impedirebbe alla parte periferica della lastra di pietra di flettere (e quindi spezzarsi) in caso di urti. Allo stato attuale, con questa premessa, temo che basti dare qualche calcio ben assestato vicino ai bordi per far crepare e quindi saltar via un pezzo di lastra

    Consiglierei anche di assemblare il tutto in modo che i due semigusci di pietra restino al disotto di uno o due millimetri rispetto al piattello superiore metallico (non al disopra come si evince dalla foto di Spiff81).

    credo che sia il caso di intervenire in tal senso o trovare altre soluzioni che rendano i Milomat “fissi” più resistenti agli urti e agli atti vandalici, perchè se dovessero rivelarsi poco durevoli/troppo delicati, il comune sarà costretto prima o poi ad optare per soluzioni più resistenti(anche se meno gradevoli esteticamente ma forse anche meno costose, come dei dissuasori totalmente metallici) il chè sarebbe un bel danno per la vostra azienda, dato che il numero di aree e microaree pedonali a Milano è in continua crescita, quindi il potenziale mercato di questi dissuasori ha prospettive di crescita esponenziali.

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