Milano | Vigentino + Selvanesco – Il “Cuneo di via Ripamonti” tra sciatteria e novità…

Ogni tanto riproponiamo questa raccolta fotografica e descrittiva da uno dei quartieri più complicati e difficili da sviluppare e sistemare di Milano, quello che noi chiamiamo il “Cuneo di via Ripamonti” perché creato dall’intersezione della lunga via Ripamonti con via Virgilio Ferrari, circondato a Est e a Ovest dalla campagna del Parco Sud di Milano e inserito a cavallo del territorio di Vigentino e quello di Selvanesco. Per molti quest’area è chiamata “SOPRA” (South of Prada), ma ci rifiutiamo… non siamo a New York e sopratutto un nome ce l’ha sempre avuto, ovvero Vigentino e Selvanesco.

Siamo a tre chilometri e mezzo da Fondazione Prada e dal comparto di Symbiosis, a 4,5 km dalla Bocconi, eppure pare di essere lontani migliaia di chilometri, dimenticati e in un altro mondo.

Era il lontano 2008 quando vennero avviati due Piani integrati di intervento (Pii) atti a ricucire e definire un quartiere sorto alla rinfusa tra fabbrichette, vecchie cascine, campi incolti e palazzi residenziali costruiti in fretta e furia senza veri e propri piani urbani ben coordinati. Da allora si era fatto ben poco sino a qualche anno fa. Dopo anni di abbandono il Comune nel 2022 è riuscito a recuperare gli edifici in abbandono da anni di via Antegnati di 5Square, ora finalmente abitati.

Dal 2016 il piano è stato “rispolverato” tanto da far sperare in una rinascita di questo quartiere senza particolare entusiasmo dobbiamo dire. Piano nuovamente rallentato e ancora in fase di sviluppo.

Unica speranza per una sua ripresa, forse, potrebbe essere l’arrivo della M6, la famosa linea della metropolitana rosa, in progetto da qualche tempo e che dovrebbe passare da queste parti con due fermate, Fatima-Vigentino e Ferrari Selvanesco. Ma naturalmente, se mai approvata, passeranno più di 10 anni per la sua realizzazione, quindi se ne parla tra vent’anni sicuro.

Cominciamo il nostro percorso dalla “punta”, dal piazzale dove i tram della linea 24 fanno capolinea tornando poi verso la città. Ai lati di questo piazzale senza nome, si vedono campi coltivati sia verso Selvanesco che verso Macconago.

Su tutto troneggiano le 5 torri ex Ligresti (da queste parti il noto imprenditore Salvatore Ligresti, ha compiuto negli anni Ottanta e Novanta parecchi scempi), dove si trovano gli uffici INPS e della Guardia di Finanza Gruppo Pronto Impiego.

Purtroppo come immaginabile, il complesso per uffici (5 torri di 13 piani) è decisamente datato e si sviluppa come un isola connessa malamente al circondario con una piazzetta centrale, Largo Agostiniani dell’Osservanza contornato da viuzze lasciate un po’ al loro destino (erbacce, sterrati): Via Antonio Abondi, Via Matazone da Caligano, Via Carlo Barbiano di Belgioioso, Via Girardo Patecchio, Via Martire Pietro Danghiera, Via lacopo Antiquari, Via Maffeo Vegio e per l’appunto Largo Agostiniani dell’Osservanza. Qui si trova al centro una grande aiuola e i palazzi circostanti sembrano dei piccoli castelli privati impenetrabili e difesi da recinzioni. Fra l’altro nella torre dell’IMPS dopo il trasloco da via Melchiorre Gioia 22, è stata trasportata la scultura (purtroppo mai scoperto l’autore) che si trovava nel giardinetto all’ingresso.

Uno spazio urbano veramente brutto e mal tenuto. Alcuni palazzi sono sottoposti a interventi, ma al momento non ancora chiari.

Risaliamo lungo via Ripamonti, dove l’ambiente urbano non è molto chiaro, come se fosse tutto buttato a caso e dove troviamo vecchi edifici del primo Novecento tra benzinai, spazi commerciali e nuovi palazzi un po’ “azzardati” ma non troppo. Immancabile il parcheggio selvaggio anche in luoghi realizzati con un certo gusto con marciapiedi in pietra, peccato.

Percorrendo Via Fra Riccardo Pampuri, ci si accorge della presenza della ciclabile, che la percorre in tutta la sua lunghezza ma che in sostanza non porta da nessuna parte.

Anche perché una volta giunta in via Amidani si perde nella sciatteria (osservate le foto a seguire e poi ditemi voi?). Percorsi che sembrano già ingoiati dalla giungla e dalla “lava”…

Eppure il tratto di via Pampuri sembra ben fatto e ben tenuto (e sopratutto “rosso”).

Come abbiamo visto recentemente la palazzina postmoderna di Via Muzio Attendolo Detto Sforza 13 angolo Via Vincenzo Amidani, la SOLO TOWER, è stata completata.

Milano – Selvanesco, Via Muzio Attendolo Detto Sforza 13 > SOLO TOWER (nella mappa Urbanfile codice: SEL4) (residenziale) (ristrutturazione)

  • committente: 
  • progetto architettonico: 

Pensare che via Amidani è anche una bella via ricca di alberature (cedro del libano e abeti) rigogliose, che nascondono le magagne.

In una delle traverse di via Ripamonti, con uno dei nomi di via più astrusi della toponomastica cittadina, Via Muzio Attendolo Detto Sforza (capostipite della dinastia degli Sforza), troviamo i palazzi simbolo del postmoderno degli anni Ottanta. Palazzi abbastanza bruttini costruiti nei primi anni Ottanta del Novecento, porticati, decorati con blocchi prefabbricati e dotati di mezzi timpani che animano i profili di questi edifici abbastanza anonimi ma colorati a tinte forti (rosso mattone, giallo ocra e rosa). Uno di questi palazzi è in ristrutturazione, ma nulla di speranzoso.

Ed ecco una delle noti dolenti dell’area… il complesso in abbandono di via Amidani. Il progetto c’è, anche questi immobili erano appartenuti all’impero Ligresti, passati a Unipol Sai e successivamente acquistati da Redo Sgr, che prevede, su un’area di 16mila mq, la loro riqualificazione e conversione, realizzando appartamenti in housing sociale al pari del vicino complesso di 5Square di via Antegnati. Il progetto di riqualificazione è di +Studio architetti. Ma dal 2022, dopo le bonifiche, abbiamo perso ogni traccia.

Milano – Selvanesco, Via Amidani 15, 17, 19 > AMIDANI (nella mappa Urbanfile codice: SEL3) (residenziale) (riqualificazione)

  • committente: Redo Sgr
  • progetto architettonico: +Studio architetti

Subito appresso ecco la parte del Piano Integrato che non ha funzionato. Via Amidani cerca invano di infilarsi in terreni abbandonati formando anche una curva per unirsi con via Monti Sabini, che raggiunge ma che rimane isolata da una cesata di cantiere facilmente valicabile, perché ormai abbandonata e divelta.

Il bello è che tratti di questa via son stati realizzati con materiali pregiati (manco in piazza Duomo ci sono marciapiedi in pietra come qui). Sono presenti alcuni progetti di ricucitura sono ormai affossati dal 2021: Sabini Green in Via Monti Sabini 10/9 e Residenza Sabini di Castello SGR, hanno visto l’alba e il tramonto in pochi mesi. Oggi di questi cantieri rimangono le fondamenta a loro ricordo.

Milano – Vigentino, Via Monti Sabini 10/9 > SABINI GREEN (nella mappa Urbanfile codice: VIGE30) (residenziale) (nuova costruzione)

  • committente: Treeffe srl
  • progetto architettonico: arch. Mario Fulgenzi + ARPOSTUDIO srl

Milano – Vigentino, Via Monti Sabini 26(?) > RESIDENZA SABINI (nella mappa Urbanfile codice: VIGE20) (residenziale) (nuova costruzione)

  • committente: Castello Sgr
  • progetto architettonico: B&B Studio Srl

Oltrepassiamo lo steccato e emergiamo nel contesto di via Monte Sabini, una via decisamente piacevole e tranquilla. Anch’essa già dotata di ciclabile inutile che si schianta contro le cesate ormai abbandonate da anni.

Non lontano dovrebbe venire realizzato un progetto residenziale con accesso da Via Ripamonti 248 (un progetto di Architetti Associati per coop. edilizia Sant’Ilario). Cantiere che dovrebbe prender forma a breve, al posto dei capannoni presenti nell’ultima foto del gruppetto qui a seguire.

Per fortuna qualcosa pare funzionare. Si tratta del bellissimo palazzo residenziale di via Monti Sabini 11 progettato dallo studio dell’Ingegnere Simone Dominoni con l’architetto Jacopo Calabrese.

Milano – Vigentino, via Monti Sabini 11 > MONTI SABINI 11 (nella mappa Urbanfile codice: VIGE39) (residenziale) (nuova costruzione)

  • committente: Co.Gest.Bindellera Srl
  • progetto architettonico: Ingegnere Simone Dominoni con l’architetto Jacopo Calabrese

Concludiamo il nostro giretto nel “Cuneo di via Ripamonti” con via Noto e la riqualificazione del civico 7. Il Noto Borgo è il nome scelto per la riqualificazione di uno stabile ex industriale sito proprio nell’antico cuore di quello che fu il Comune Vigentino, antico paese che nel 1923, cent’anni or sono, venne inglobato nella grande Milano.

Onestamente speravamo in qualcosa di più accattivante. Al banale stabile che era, non è stato aggiunto nulla e nemmeno tolto. Probabilemtne la parte più interessante sarà al suo interno, ma da fuori non si percepisce.

Milano – Vigentino, via Noto 7 > NOTO BORGO (nella mappa Urbanfile codice: VIGE31) (residenziale) (riqualificazione)

  • Proprietà: ADVANCED REAL ESTATO SERVICOS S.R.L.
  • Progettista: Rossana Cinquegrana

Diamo anche uno sguardo ad uno degli ultimi interventi dell’area, sullo sfondo nella foto si vede il palazzo residenziale di via Ripamonti 200, terminato nel 2020.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
  • Vigentino, Selvanesco, via Noto, Via Ripamonti, Riqualificazione, Residenziale, via Monti Sabini, Via Zanetto Bugatto, via Erice, Urbanistica, via Vincenzo Amidani, Largo Agostiniani dell’Osservanza contornato da viuzze lasciate un po’ al loro destino: Via Antonio Abondi, Via Matazone da Caligano, Via Carlo Barbiano di Belgioioso, Via Girardo Patecchio, Via Martire Pietro Danghiera, Via lacopo Antiquari, Via Maffeo Vegio, Macconago
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Vigentino + Selvanesco – Il “Cuneo di via Ripamonti” tra sciatteria e novità…”

  1. Io non ho mai capito perché quando hanno fatto la linea 3 non abbiano previsto un ramo che da Crocetta potrebbe arrivare fino a Noverasco passando da Symbiosis, IEO e realizzando un parcheggio di interscambio all’uscita della tangenziale. Si potrebbe così eliminare l’ingombro del 24.

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  2. Bell’articolo e corredo di ottime foto.
    Molto bene, proseguire e insistere…
    Magari, approfittando, allagherei von.ks proposta di allargare leggermente la Selvanesco a due carreggiate, con divieto di accesso agli automezzi pesanti… e quindi solo alle vetture…collegando così la Ripamonti con Missaglia … Evitando il percorso trafficato della Cermenate / Volvinio e Abbiategrasso…
    Meno traffico… uguale meno inquinamento…!!!
    Buon lavoro; Cordialità

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  3. Cos’e’ successo al complesso di via Monte Sabini? Ci sono progetti per ultimarlo? Se non sbaglio c’e’ un progetto incompleto anche in via Rutilia (un po’ piu’ sopra in via Ripamonti).
    Trovo sia un peccato anche la scucitura che c’e’ tra Brenta e Calvairate, divise dalla linea della rete ferroviaria. Non ci sono passaggi pedonali da piazzale Lodi a piazzale Cuoco ed e’ un’opportunita’ persa per entrambi i quartieri.

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    • E’ successo che a Milano sono calate le compravendite immobiliari nell’ultimo anno e quindi non c’è fretta nel costruire.

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  4. Tanti progetti immobiliari, tanti abitanti in più, zero interventi reali sui trasporti (M6 è un miraggio), con il 24 abbandonato al traffico per buona parte del suo percorso e da sempre già sovraffollato.
    Pianificazione comunale sempre più in ritardo.

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