Milano | San Cristoforo – Il disastro “sbrisolona” che è Via Lodovico il Moro

Milano, San Cristoforo.

Abbiamo speso così tanto tempo a descrivere il disastro di via Lodovico il Moro, la lunga arteria che costeggia il suggestivo Naviglio Grande nel territorio di San Cristoforo. Questa strada inizia nei pressi della chiesetta gotica sul Naviglio e termina poco oltre la nuova stazione M4 di San Cristoforo, accompagnando chi entra o esce dalla città verso Corsico e l’hinterland occidentale di Milano.

Non si tratta di una via particolarmente larga: una sola corsia per senso di marcia, che rappresenta il naturale proseguimento della Ripa di Porta Ticinese. È percorsa dalla linea tranviaria 2 fino a piazzale Luigi Negrelli e, da anni, è un problema irrisolto per il Comune.

Il pavé in masselli di pietra si estende fino a poco dopo il ponticello pedonale della Canottieri Olona. Poi, circa trent’anni fa, qualcuno ebbe la discutibile idea di rimuovere la pietra dai binari e sostituirla con l’asfalto. Il problema? Asfalto e rotaie dei tram sono una combinazione tutt’altro che ideale: nel tempo, l’asfalto attorno ai binari si sgretola, e in pochi anni (se non mesi) la strada si trasforma in un tappeto di buche, crepe e ghiaia sparsa ovunque, un vero e proprio manto “sbrisolona” – con un’ironia che ricorda il celebre dolce mantovano.

Nemmeno il pavé si salva. Probabilmente non viene più posato con la cura di un tempo e, sotto il peso del traffico intenso – comprese le numerose linee di autobus extraurbani – la sua durata è sempre più breve. Quando piove, la situazione peggiora ulteriormente: la strada si trasforma in un pantano e i pedoni rischiano di essere investiti dagli schizzi di acqua e fango sollevati da auto e tram, tanto che i segni di questi spruzzi sono ben visibili persino sulle facciate degli edifici affacciati sulla via. Basta osservare le foto allegate per rendersene conto.

Insomma, via Lodovico il Moro è da anni in condizioni disastrose. Forse sarebbe necessario utilizzare un asfalto più resistente, o ripristinare il pavé con tecniche migliori. Quel che è certo è che serve un intervento serio per migliorare la qualità della strada e la vita di chi la percorre ogni giorno.

Alcuni articoli realizzati nel corso degli ultimi anni: 2014; 2018; l’intervento di riparazione del 2018; un anno dopo, nel 2019 ancora lo stesso problema…

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
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20 commenti su “Milano | San Cristoforo – Il disastro “sbrisolona” che è Via Lodovico il Moro”

  1. Lavori pubblici sempre di più eseguiti al ribasso e al risparmio, ovunque in città ci sono vie ridotte così, dove non si rifà il manto stradale da anni.

    Ci si domanda su chi faccia la programmazione degli interventi e soprattutto su chi verifichi che siano fatti a regola d’arte, per durare.

    Se non si implementa un meccanismo virtuoso in cui si controllano questi lavori, la città sarà sempre di più un colabrodo.

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  2. Questo perché c’è ancora qualche genio che pensa che i tram siano belli. Nessuna grande città con un tessuto urbano come Milano utilizza così tanto i tram. Sono scomodi, costosi nel tempo, rumorosi, alzano la polvere, rompono le strade e sopratutto sono LENTI. Tenete una linea storica e bona

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    • Scusa, ma sei mai andato a Vienna? O Varsavia? O Berino? O Budapest? Tutte città con tessuti urbani assolutamente simili a Milano, con linee di tram ben più estese (ed utilizzate). Puoi dire “a me non piace il tram”, ma la filippica sul fatto che sono scomodi (perchè?), alzano polvere (far-west?) e sono lenti (su che base?) squalifica subito il tuo commento. Poi si, possono essere rumorosi (ma ovviamente dipende), ma le strade non le rompono più di autotreni o bus (basta vedere la distribuzione massa/assi dei mezzi).
      Le linee storiche lasciamolo alle città vecchie e senza idee, il futuro è su ferro!

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      • Lei è mai passato per via Lodovico il Moro? Lei abita in via Lodovico il Moro? Il problema sono i binari, il traffico pesante selvaggio e l’assoluta volontà da parte del Comune di realizzare opere efficaci di risanamento ( attualmente possibili).

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  3. Ciao, ci passo tutti i giorni in motorino. Negli ultimi anni ogni anno quel pezzo fino a piazza Negrelli viene asfaltato. Nel 2024 non è stato fatto. Quindi sono trascorsi almeno 20 mesi dall’ultima asfaltatura. Dopo 5/6 mesi la situazione torna ad essere come nelle foto. Ad Amsterdam ci sono i tram e l’asfalto e il meteo non penso sia meglio del nostro . Come fanno ad averli perfetti ???? È davvero pericolosissimo . Quando sono con mio figlio faccio giro da via Watt perché è davvero troppo pericoloso. Se devi attraversare il binario con lo scooter è più ogni volta un miracolo.

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  4. Dopo l’apertura della MM4, ATM ha messo i bus da 18 metri (ibridi e pesantissimi) per portare la gente alla …MM2.

    Non ha aiutato.

    In ogni caso il pavè davanti a San Cristoforo va tolto: appena piove non si può camminare sui marciapiedi per i ristagni d’acqua e la terra e fango che bus e auto sollevano. E’ poetico ma io la città la voglio vivere, non guardare.

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    • Il pavè non deve essere tolto ma sistemato e posato con cura. Fatto un lavoro una volta per bene dura molti più anni di una asfaltatura. Inoltre lì l’asfalto sarebbe uno scempio. La città io la voglio anche guardare, e non voglio vedere grigiore e tristezza ovunque.

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      • Beh si chiaro, nel magico mondo delle anime belle, pavè tutta la vita.
        Nel mondo reale, mi accontenterei di non lerciarmi tutto quando piove 🙂

        Ma tanto è solo accademia, figuriamoci se ci metteranno mai mano e (se mai lo facessero) se risolverebbero. Amen.

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  5. In Germania dove abito le rotaie e l’asfalto convivono benissimo. Dipende dal tipo di asfalto e da come vengono fatti i lavori. A Milano e in Italia i lavori pubblici vengono eseguiti col massimo ribasso. Questo è il problema.

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  6. Ho visitato diverse città d’oltralpe, con inverni ben diversi, con presenza di rotaie e asfalto e non ho mai visto situazioni come a Milano. E dire che a Milano i tram ci sono da quando venivano tirati dai cavalli! La verità è che i lavori sono fatti male da imprese non competenti (punto!).
    Ad es. in altre città il binario e “affogato” in una guaina di gomma che è nell’asfalto mentre a Milano si continua imperterriti a mettere le rotaie a contatto con l’asfalto che subisce tutte le vibrazioni dovute al passaggio dei tram.
    Evidentemente costa meno ma queste sono le conseguenze aggravate dal resto (competenze e imprese).

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  7. Non si possono spendere tutti questi soldi in asfalto per le automobili.

    Fateci passare solo i mezzi pubblici li.

    Tanto l’asfalto si rompe sempre

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    • Cara Luana e chiunque leggesse questo intervento, devo darti ragione. Ieri passavo da corso Buenos Aires e sono rimasto allibito. Nel giro di qualche mese/settimana sono riusciti a fare le ciclabili col pennello per terra, pagando qualcuno per farlo. Poi via la vernice e vai con la posa di cordoli in cemento, pagando anche qui per rifare il lavoro. Adesso via i cordoli in cemento e avanti con quelli in granito, e bisognerà pagare di nuovo. Ma si può rifare il lavoro tre volte in tre mesi? Paga l’assessore? I soldi ci sono, ma sono gestiti da fanatici incompetenti.

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  8. Buongiorno a tutti, provate a percorrere in moto la Via Leoncavallo da piazza Durante a piazza Sire Raul. Indegna e pericolosa a dir poco.

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  9. Questa strada non è fatta per le automobili.

    In questa strada dovrebbero passare solo i mezzi pubblici.

    Si risparmierebbero un sacco di soldi pubblici a vietare molte strade alle automobili che rompono asfalti e marciapiedi.
    Soldi soldi soldi.

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  10. Segnalo anche la tratta di Coni Zugna verso il Coin. Non parlo della curva dove magari il tram esercita “spinta” ma il rettilineo che è da tempo immemorabile sbrindellato cosa che pone (insieme ai binari) rischi per ogni due ruote. L’incapacità di fare manutenzione almeno biennale

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  11. La convivenza sulla stessa strada di binari del tram e mezzi normali è un problema e il classico pavè non è certamente l’ideale da percorre coi mezzi privati, ma considerando lo stato disastroso della via con l’asfalto normale, anche appena dopo la posa del catrame, o si ripristina il pavè o si deve trovare un sistema alternativo, tipo cubetti di porfido, e traffico regolamentato a 30 km/h. Non sono del settore, affido la risoluzione del problema ha chi ne ha la competenza, ma lasciare Lodovico il Moro in quelle condizioni vergognose è da criminale.

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